Dopo l’uscita di Marvel vs. Capcom 2, registrata prima nel 2000 su Dreamcast e poi nel 2002 sulla seconda PlayStation, i fan della serie hanno chiesto a gran voce il ritorno di questo franchise, dileguatosi nel tempo senza dare altri segni di vita. E la riproposta (solo accennatamente restaurata) del secondo episodio lo scorso anno sulle console HD non ha fatto che presagire l’arrivo di un degno successore, poi ufficialmente annunciato negli ultimi mesi. Il corrente E3 losangelino ha dato l’occasione di mettere le mani su una versione giocabile del picchiaduro. Potevamo non presentarci puntuali alla prova sul campo?
Botte inalterateLa prima cosa che salta all’occhio davanti alla versione dimostrativa di Marvel vs. Capcom 3: Fate of Two Worlds è come tutto quanto si fosse amato in passato della saga beat’em’up Capcom non sia stato intaccato dagli anni. I lottatori visualizzati su schermo sono tridimensionali, certo, ma le colorate arene 2D e l’intelaiatura delle competizioni in tag team da tre componenti ricordano solo con piacere i positivi trascorsi della serie. Per quanto non sia stata ben definita – e ragionevolmente, data la lontananza dell’uscita sul mercato del prodotto – una precisa configurazione dei comandi di gioco, si sono ancora una volta presentati all’appello gli usuali tasti “attacco” (suddivisi a seconda della potenza del colpo: leggero, medio e pesante), accompagnati da quelli “assist”, finalizzati agli interventi esterni sul ring. Premendo un semplice bottone sarà infatti possibile chiamare provvisoriamente in campo uno dei propri compagni di squadra, che sapranno offrire una fugace agevolazione nello scontro. La natura di quest’ultima varia a seconda degli assetti selezionati durante la formazione del proprio team, spaziando da azioni offensive aeree, a lanci di proiettili energetici, o contrasti fisici a corta distanza. Nel caso poi il proprio eroe incorra in una situazione di morte imminente, o si voglia semplicemente passare la palla a un altro personaggio, il cambio fra i membri del team è effettuabile in ogni momento, dando anche il tempo a chi si trova in panchina di recuperare parte dell’energia perduta. Anche il parco mosse non pare avere cambiato i connotati: special e hyper moves rimangono a disposizione di tutti , pronte a deliziare gli occhi con scenografiche animazioni e a seminare terrore infliggendo generosi quantitativi di danno, specie se effettuate in contemporanea da tutta la squadra, grazie alla relativa opzione riservata alle occasioni più disperate.Una piccola interessante chicca aggiunta a Marvel vs Capcom 3 è infine lo strategico aumento bonus di potenza garantito all’ultimo sopravvissuto di un team, la cui icona nella parte superiore dello schermo sarà così affiancata da una X pulsante rossa. Tale superstite potrà infatti sferrare attacchi più devastanti contro il nemico, assumendo che stia appunto investendo ogni sua forza nella lotta per la sopravvivenza.
Come un vero fumettoGraficamente il team al lavoro sul gioco, composto in larga parte dagli stessi sviluppatori del suo predecessore, ha fino ad ora svolto il proprio dovere in maniera tutto sommato soddisfacente. Malgrado i modelli poligonali di alcuni lottatori siano da migliorare e la resa complessiva verrà certamente ottimizzata nei mesi ancora a disposizione per ultimarne lo sviluppo, il tentativo di trasformare esteticamente una schermata del gioco in una pagina di comics americano pare essere riuscito alla perfezione. I colori sono vibranti e pieni di vita, ogni indicatore presente (da quello delle combo a quello dei danni inferti) dona l’impressione di essere fuggito da un baloon cartaceo, e tutto è imbevuto di un sapore squisitamente fumettoso, che nulla (o quasi) ha da invidiare alle produzioni full 2D (una precisazione questa indirizzata ai puristi dei picchiaduro Capcom).Gli stage visionati all’E3 erano solo due: un gigantesco elevatore newyorkese in ascensione davanti al The Daily Bugle, e Kattelox Island di Mega Man. Entrambi ospitavano un quantitativo ingente di omaggi ed elementi dinamici in costante movimento su schermo: il primo, per esempio, contornato da enormi pupazzi aerostatici di supereroi Marvel (tra tutti quello dell’Uomo Ragno), il secondo invece popolato di irrequieti Servbot. Se questo era solo un assaggio delle location nel prodotto finale si può proprio nutrire la più totale fiducia nell’operato dei ragazzi di Osaka.
Roster dei due mondiImpossibile non trattare con la dovuta attenzione uno degli aspetti più importanti dell’intero lavoro, quello che poi gioca per lui un ruolo da biglietto da visita: il roster a sua disposizione.Il capitolo precedente della serie si era distinto per un impressionante numero di personaggi giocabili e un’intelligente azione “di recruiting” dalle più disparate opere delle due compagnie “avversarie”. Marvel vs Capcom 3 non potrà essere da meno, partendo prima di tutto proprio da una pesca selettiva dei lottatori.Nella demo mostrata all’E3 dieci erano le scelte effettuabili:
– Capitan America (dall’omonimo fumetto)– Dante (da Devil May Cry)– Felicia (da Darkstalkers)– Ryu (da Street Fighter)– Chris Redfield (da Resident Evil 5)– Deadpool (dall’omonimo fumetto)– Hulk (dall’omonimo fumetto)– Morrigan (da Darkstalkers)– Wolverine (dagli X-men)
Al di là dei soliti noti, doverosa è una sommaria analisi degli stili di combattimento delle tre new entry nel franchise: Dante, Chris e Deadpool.Il figlio di Sparda dà sfoggio delle abilità demoniache conosciute nei videogame dedicati, potendosi opzionalmente trasformare in demone e accrescere così resistenza e forza. Chris e Deadpool rappresentano invece per certi versi l’uno l’antitesi dell’altro. Se infatti il primo focalizza il proprio parco mosse sull’utilizzo massiccio di armi da fuoco, il secondo preferisce un approccio più alla Soulcalibur, concentrandosi sulle pericolose e affilate lame possedute. Tutti e tre hanno dato comunque prova di essere stati ben collocati nel mondo digitale, perfettamente bilanciati con il resto dei compagni virtuali.Al di là poi dei personaggi appena citati già è stata confermata la sicura presenza di Iron Man, Dr.Destino, Magneto e Chun-Li. Capcom ha tutta l’intenzione di sfruttare la popolarità dei recenti lungometraggi Marvel per guadagnarsi sincere attenzioni dal pubblico, nonchè di stipare nel prodotto il maggior quantitativo di eroi possibile, senza alterare negativamente equilibrio e varietà. Quel che ne può seguire è solo imbarazzo nella scelta.
– Finalmente l’atteso ritorno della serie Capcom!
– Roster gustoso e in continua espansione
– Gameplay divertente e appagante per pubblico hardcore e neofita
Marvel vs. Capcom 3: Fate of Two Worlds testimonia l’amore della compagnia giapponese nei confronti del proprio pubblico affezionato, per il quale è pronta a confezionare un prodotto al passo coi tempi eppure tanto legato alla classicità del brand. Il gameplay è immediato quanto profondo, la scelta stilistica trasforma ogni schermata in una pagina di fumetto, e il connubio tra gli eroi delle due case funziona tanto adesso quanto nel passato, anche forte delle recenti licenze cinematografiche Marvel. Il roster non può che allargarsi e le scelte effettuate già soddisfano, preparando a competitivi duelli fino all’ultima tacca di vita. La sua uscita è prevista per l’anno prossimo. Fino ad allora, tenete d’occhio queste pagine per nuovi sicuri aggiornamenti!