Anteprima

Lupo Solitario

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a cura di Mugo

Lucca – Non capita spesso di poter parlare di un progetto italiano dalla portata internazionale, del resto sono ben pochi gli studi di sviluppo nel nostro paese e purtroppo la situazione è più o meno statica da diversi anni. C’è però la canonica eccezione che conferma la regola, un’eccezione che si chiama Forge Reply e che ha al suo attivo già diverse produzioni mobile. Al Lucca Comics And Games 2012 abbiamo potuto assistere alla presentazione ufficiale del loro prossimo progetto per vedere, finalmente, del materiale sul videogioco dedicato a Lupo Solitario, la storica serie di libri game opera del britannico Joe Dever

Italians do it better 
O almeno, così si spera, visto che l’ultimo tentativo di produrre un titolo legato agli scritti di Joe Dever è naufragato per il fallimento della società asiatica che se ne occupava. Il progetto Forge Reply (ed Atlantica Lab, la società che gestisce Geronimo Stilton per capirci) non ha niente in comune con quel buco nell’acqua, nonostante per il primo anno dall’annuncio le cose non siano state poi così chiare. Partito come un action gdr, infatti, il titolo ha ora trovato una nuova (e definitiva) natura in una via di mezzo tra librogame e videogioco, individuando i tablet come piattaforme di riferimento.L’idea è proprio quella di creare l’anello di collegamento tra i vecchi librigame ed il videogioco con un’esperienza che si posizioni più o meno a metà tra i due. 
In medio stat virtus? 
Il progetto sembra quasi un’evoluzione naturale dei librigame a sentir parlare sia Dever che i ragazzi di Forge Reply, anche se a dir la verità non abbiamo ancora potuto vedere niente di definitivo se non qualche render delle creature. La produzione, comunque, sarà divisa in due parti: una prima in tutto e per tutto simile ai librigame originali, se non fosse che ora possiamo saltare alle pagine con un semplice tocco sullo schermo e la mappa sarà navigabile liberamente, ed una seconda che si attiva nelle fasi di combattimento (che saranno in parte a turni ed in parte in tempo reale) spostando l’azione in uno spazio tridimensionale. Chiaramente sarà fondamentale che queste due anime siano ben amalgamate per fugare il rischio di un’esperienza frammentaria, ma l’idea in astratto che ci è stata presentata non ci dispiace, con incontri a volte comandati dalla storia ed altre volte casuali così da permettere lo sviluppo del personaggio in maniera simile a quanto succede nei giochi di ruolo.
Tra narrativa ed immaginario 
Il fantasy sta vivendo un ottimo momento mediaticamente parlando, in particolare quel fantasy che non ha paura di mostrare i lati più oscuri o cruenti. Non si può fare a meno di pensare all’opera di Martin, dunque, quando ci viene detto che Lupo Solitario avrà uno stile più adulto di quanto potremmo immaginarci. Dal punto di vista della continuità della storia non si corrono rischi visto che è proprio Joe Dever a guidare quel lato del progetto, creando una linea narrativa che si posiziona tra il terzo ed il quarto libro della serie. “E’ un periodo ricco di sfide per il protagonista”, ci ha detto Dever, “si è fatto molti nemici che non vedono l’ora di avere la loro vendetta, un aspetto che ci aiuta a rinforzare l’anima più dark della produzione. Per quanto riguarda la trama al momento posso solo dire che c’è una minaccia da nord e che Lupo Solitario va ad investigare un insediamento di minatori dal quale non si hanno più notizie, un insediamento nel quale si estrae un minerale prezioso per le macchine a vapore”.Dal punto di vista grafico lo staff creativo di Forge Reply ha seguito questa nuova direzione creando delle ambientazioni decadenti e ricche di rovine, ma particolarmente ampie sia orizzontalmente che verticalmente, con una dichiarata ispirazione all’ultimo Castlevania.Questi tratti della direzione artistica sono evidenti anche negli artworks e nei render dei nemici che abbiamo potuto vedere: sia le milizie base che i rettili umanoidi che le guidano ci sono piaciuti per ricchezza di particolari, l’impressione è che non ci saranno grossi problemi a ricreare in virtuale le creature dell’immaginario di Dever. 
Di più sul gico non sappiamo, c’è ancora un grande riserbo dietro a tutto il progetto e scovare dettagli in più non è stato facile: possiamo ipotizzare che la creazione e gestione del personaggio non sia diversa da quanto siamo soliti fare nei giochi di ruolo, con l’equipaggiamento di armature ed armi da riparare e, magari, potenziare. Sappiamo che ci sarà un venditore errante dal quale recuperare oggetti particolari e che al termine del gioco si sbloccherà una specie di arena-mode nella quale affrontare orde di nemici. 
Insomma, le premesse per una produzione interessante non mancano certo, su tutte non si può che apprezzare il fatto che Dever sia direttamente coinvolto nel progetto garantendo un assoluto livello di fedeltà all’opera originale. E’ proprio lui, in effetti, a sottolineare come questa sia l’evoluzione naturale per Lupo Solitario: “Mancano solo due anni al trentesimo anniversario della mia serie, ed è molto bello poterla introdurre alle nuove generazioni tramite dei mezzi tecnologicamente aggiornati. Il mondo è cambiato, ormai i bambini sono a loro agio tra tablet e touch-screen, e noi vogliamo essere parte di questo cambiamento”
Intervista a Joe Dever 
Spaziogames: Tu hai incominciato la tua carriera come musicista, immaginiamo che sarai particolarmente attento a questo lato della produzione. 
Joe Dever: Certo, lo faccio sempre. Io ho lavorato a stretto contatto con il compositore che si è occupato delle musiche per il gioco che stavano sviluppando a Singapore e poi si è bloccato, lo raccomanderò fortemente a Forge Reply perché aveva composto dei temi veramente belli. Per quanto riguarda me non entrerò personalmente nella fase compositiva, ci sono solo 24 ore in un giorno! 
SG: Questo non è il primo titolo dedicato a Lupo Solitario, ce ne sono stati già tre ai tempi dello Spectrum. L’impressione, però, è che per la prima volta la tecnologia sia in grado di essere fedele alla tua opera, è giusto? 
JD: Noi vogliamo creare qualcosa di originale senza perdere il contatto con il passato, credo che la storia sia molto valida e che con questa tecnologia potremo portarla a tutti. Sono molto contento, anche dal punto di vista del game design è veramente soddisfacente, credo che i ragazzi di Forge Reply siano quelli giusti perché più o meno tutti sono cresciuti con i miei libri ed è molto facile condividere la stessa visione. Una visione, tra l’altro, che è quella che avevo in origine, ma che ho dovuto scalare perché dovevo creare un prodotto adatto anche ai più giovani e limare un po’ gli aspetti più crudi. 
SG: E’ un buon momento per il dark fantsy, basta solo il fenomeno di Game Of Thrones a sottolinearlo, vedi Lupo Solitario anche in altri media? 
JD: Certamente, la forza di Lupo Solitario è proprio la sua storia, ed in effetti il parallelo con Game Of Thrones non è la prima volta che salta fuori. La differenza è che quello è un mondo relativamente piccolo nel quale importano di più i rapporti tra i personaggi, è quasi una soap opera dal mio punto di vista. Io ho già coperto circa 15.000 anni di storia nelle mie creazioni, non mi sembra complicato trovarci del materiale interessante per un numero quasi infinito di sceneggiature, spero solo di essere ancora in giro quando succederà! Sai, negli anni ottanta sono stato molto fortunato, non sarà facile replicare lo stesso successo. 
SG: Non è la tua prima volta nell’industria dei videogiochi, come sono state le tue passate esperienze? 
JD: Come dicevi ho cominciato come musicista, per poi passare nel mondo dei giochi di ruolo in un periodo veramente fantastico. Negli anni novanta le cose sono cambiate, sono arrivati i videogiochi, diciamo che io ero sia un computer-nerd che uno scrittore di storie, così le mie capacità sono diventate molto utili per le software house. Ho lavorato per Electronic Arts, Squaresoft e soprattutto Sony, sono stato coinvolto nel lancio della PlayStation 1 sistemando le storie dei giochi che non erano pronti. 
Il progetto più importante su cui ho lavorato è probabilmente Killzone, ho un aneddoto buffo da raccontarti. Il progetto all’inizio si chiamava Colonial Marines, ed io ero stato chiamato per creare personaggi, ambientazioni, nemici e tuto il resto. Quando ho finito il mio lavoro non pensavo che il progetto avrebbe mai visto la luce, c’era molta insicurezza. Quattro anni dopo, mentre ero a spasso per Londra, ho visto un autobus con un grande cartellone pubblicitario con scritto sopra: “gli hellgast stanno arrivando”. Ci ho messo un attimo, ma poi mi sono reso conto che era proprio quel progetto su cui avevo lavorato anni prima, sono tornato a casa e nella posta c’era una lettera della Sony con dentro un assegno a sei cifre, è stato un momento insieme buffo ed ovviamente felice!
SG: Sei un videogiocatore? 
JD: Sì certo, sono un grande fan della serie di Far Cry. Penso di avere giocato il primo per più tempo degli stessi sviluppatori. Mi piace molto perché è un mondo aperto con una storia che funziona e soprattutto ti fa venire voglia di esplorarne ogni anfratto. Mi piaceva anche lo stile grafico del primo, il terzo mi sembra veramente bello da quello che ho visto in giro.

– Fedele allo spirito dell’originale

– Joe Dever è coinvolto ad ogni livello

– Prodotto potenzialmente molto interessante

Finalmente, dopo circa un anno dal primo teaser-trailer, abbiamo potuto vedere qualcosa di concreto sul progetto dei Forge Reply. Certo, del gioco vero e proprio ancora non c’è traccia, ma il nostro incontro con Dever ci ha permesso di chiarirci le idee sulla natura del titolo e sbirciare un po’ dietro le quinte. L’impressione è che il tempo trascorso fino ad oggi sia stato utilizzato più che altro per capire che tipo di software creare, ma ora che il grosso è stato deciso ci aspettiamo che le cose evolvano più in fretta in vista di un’uscita ancora prevista per il 2013.