Anteprima

Lost Planet 2

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a cura di Folken

Con l’avvento della nuova generazione, Capcom si sta dimostrando una delle software house più intraprendenti e per certi versi coraggiose. Oltre a riproporre marchi affermati come Devil May Cry o Street Fighter, non ha infatti avuto paura di approcciarsi alle nuove console ideando nuovi franchise, come Dead Rising o appunto Lost Planet. Il primo episodio di questa nuova serie si caratterizzava come un action in terza persona piuttosto tradizionale, graziato da un impianto tecnico davvero notevole per il periodo e dal ritmo serrato. Per il seguito, la software house giapponese ha deciso di cambiare le carte, concentrando le proprie attenzioni principalmente sull’esperienza multiplayer, sia competitiva che cooperativa. Arrivato in redazione ujn codice preview del gioco, abbiamo concentrato le nostre attenzioni proprio su quest’ultima.

E.D.N. III dieci anni dopo…Gli eventi narrati in Lost Planet 2 prendono piede dieci anni dopo quelli descritti nel predecessore e vedono il pianeta E.D.N. III non più completamente avvolto da ghiaccio e neve, che col tempo stanno lasciando il posto ad una vegetazione lussureggiante. Nonostante l’ambiente più favorevole, per l’umanità non vi è pace e la guerra contro gli Akrid, gli alieni insetti formi già noti agli appassionati del gioco, non conosce tregua. Nell’arco della campagna principale, il giocatore si ritroverà ad impersonare soldati di diverse fazioni, esplorando così il mondo di gioco da differenti angolazioni. Avendo potuto testare solo i primi livelli di gioco non ci possiamo sbilanciare sulla qualità del plot, ma non possiamo che notare l’innalzamento della qualità delle cut-scene, caratterizzate da una regia di altissimo livello, di stampo chiaramente orientale. Uno spettacolo che siamo certi non mancherà di esaltare gli amanti dell’azione. Avviata la partita è da subito chiara la diversa direzione intrapresa da questo seguito rispetto al predecessore. L’azione di gioco è ora principalmente basata sulle medesime regole delle partite online, cosicché i livelli da affrontare saranno una successione di mappe, comunque legate tra loro dalla continuità dell’ambientazione e dal plot narrativo, dalle dimensioni piuttosto ridotte e che di volta in volta vi richiederanno di portare a termini degli obiettivi specifici. Ogni partita si avvierà da una stanza creata dal giocatore nella quale potranno entrare altri tre compagni, o potrete invece decidere di partecipare a sessioni già avviate da altre persone. Nel caso siate offline potrete comunque sostituirle con personaggi gestiti dalla CPU. Il lavoro di squadra sarà quindi centrale nell’esperienza di gioco . L’incedere dell’azione verrà scandito dall’attivazione delle “stazioni dati”, le medesime torrette già viste nel primo Lost Planet. Questi pilastri svolgeranno diversi ruoli: una volta attivati, infatti, scansioneranno la mappa rendendo così visibile sul vostro radar sia la topografia della stessa che la dislocazione dei nemici o di altri punti sensibili. Se morirete, invece, come in molti sparatutto multiplayer, potrete scegliere da che punto effettuare il respawn, e queste zone saranno proprio le stazioni dati già attivate. Gli obiettivi che ci siamo trovati a portare a compimento non spiccano né per varietà né per originalità, ma sono risultati più che funzionali al gameplay. Oltre all’eliminazione completa della fazione nemica, sia essa aliena o umana, abbiamo dovuto raggiungere alcuni obiettivi sensibili, nella fattispecie dei generatori da attivare. Una volta azionati tutti, siamo stati attaccati da continue ondate di nemici da tenere a bada mantenendo attivi i generatori. Altre missioni si sono invece concentrate sull’eliminazione di enormi boss, i cui punti deboli sono anche in questo seguito evidenziati da colori caldi. Non essere soli nel cercare di avere la meglio su queste enormi creature dona alle boss fight un sapore diverso rispetto a quanto siamo sempre stati abituati, caratteristica che rende l’idea di far partecipare alle partite altri tre amici ancora più allettante.

Vecchio amicoLa giocabilità ed il sistema di controllo sono degli elementi che tornano sostanzialmente invariati, quindi caratterizzando il gameplay con una certa lentezza del personaggio che nelle situazioni concitate fa sentire tutta la propria goffaggine. Questo elemento è sicuramente una precisa scelta di design dato che grazie al rampino i giocatori più smaliziati riusciranno a sfruttare i dislivelli a proprio vantaggio, rendendo la dinamicità del protagonista direttamente proporzionale all’abilità del giocatore. Torna anche l’energia termica, accumulabile raccogliendo i dischi arancioni lasciati a terra dai nemici deceduti. L’armamentario che abbiamo potuto visionare era piuttosto standard, anche se la buona diversificazione delle granate presenti e la possibilità di utilizzare uno scudo espandibile dovrebbero donare al gioco una buona profondità tattica. Sebbene il ritmo di gioco sia sempre piuttosto sostenuto, la morfologia delle mappe e la possibilità di utilizzare sia torrette fisse che i VS (gli esoscheletri robotici già visti nel precedente titolo) permettono al giocatore di affrontare ogni missione con un approccio piuttosto personale. Fattore che indubbiamente verrà messo ancora più in evidenza se giocherete con compagni umani, con i quali potrete organizzare le diverse tattiche. Una novità è l’armonizzatore, uno strumento che se utilizzato permette al giocatore di riacquistare punti vita sfruttando la scorta di energia termica accumulata. È possibile inoltre direzionare questo flusso benefico anche verso i propri compagni di squadra. Si fa invece sentire la mancanza della possibilità di impartire ordini alla CPU, che comunque si è comportata egregiamente in quasi tutte le occasioni, anche se probabilmente ciò è dovuto al fatto che Capcom ha pensato il proprio titolo per essere giocato in compagnia di altre persone. La campagna principale ci è infatti parsa godibilissima accompagnati dal computer, ma giocando fianco a fianco con tre amici il titolo è sicuramente in grado di garantire un divertimento di ben altro livello.

MT Framework 2.0Sebbene non sia la prima volta che il titolo si mette in mostra, poter giocare un numero più consistente di livelli ci ha permesso di analizzare più da vicino cosa il titolo saprà darci dal punto di vista della qualità e della varietà estetica. Il motore grafico MT Framework, engine proprietario di Capcom, già visto all’opera in tutti gli ultimi titoli sviluppati internamente come Devil May Cry 4 o Resident Evil 5, si presenta in questo seguito in una veste aggiornata capace di migliorare quanto di buono si era già visto nei precedenti titoli. Il comparto grafico è sicuramente di alto livello, seppur non eccelso nella definizione di texture e di alcuni modelli poligonali. Dove eccelle è sicuramente nell’effettistica e soprattutto nelle animazioni, davvero ottime. È inoltre già in questa versione non definitiva decisamente stabile e capace di mantenersi fluido anche nelle situazioni più concitate, caratteristica fondamentale per un titolo così incentrato sulla componente online. Attendendo di poter finalmente testare la versione definitiva, il titolo ci ha comunque convinti, anche grazie ad un ottima varietà delle ambientazioni, che segna un deciso passo avanti rispetto alla monotonia delle lande ghiacciate che dominavano nel precedente episodio.

– Co-op promettente

– Ottima regia action

– Tecnicamente buono

Testare il codice preview di Lost Planet II ci ha permesso finalmente di provare la campagna principale, che si è dimostrata un connubio decisamente promettente tra la componente online cooperativa e gli elementi più narrativi tipici del single player. Il titolo sembra in grado di garantire a chi avesse tre amici con cui condividere l’esperienza tante ore di divertimento, affiancato da una solida componente multiplayer competitiva il tutto basato su di un comparto tecnico solido ed esteticamente accattivante. In definitiva, il titolo Capcom pare avere tutte le carte in regola per segnare un grande passo in avanti per la serie, restate con noi per non perdere ulteriori aggiornamenti e la futura recensione che non tarderà ad arrivare.

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