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Homefront

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Avatar di andymonza

a cura di andymonza

Pubblicato il 22/01/2011 alle 00:00
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New York – Che la componente multigiocatore sia ormai fondamentale per ogni sparatutto militare che si rispetti è una realtà ben chiara a tutti gli sviluppatori. Anche l’accoppiata Kaos Studios e THQ sembra aver fatto tesoro di questo insegnamento ed intende proporre con Homefront un comparto online in grado di rivaleggiare con le firme più blasonate del genere. La recente presentazione della line up della firma americana tenutasi a New York ci ha permesso di prendere parte ad una lunga giornata tutta dedicata alla prova delle stipulazioni offerte dal titolo, che vedono Stati Uniti e Corea del Nord combattersi in mappe di generosissime dimensioni.

L’importanza della gerarchiaPure senza alcuna velleità di rivoluzionare il genere, il comparto multigiocatore di Homefront presenta alcune interessanti idee in parte inedite, segno degli sforzi compiuti dal team di sviluppo per rendere in qualche modo unica la formula proposta. La prima viene sotto il nome di Battle Point, una valuta spendibile in tempo reale sul campo di battaglia per l’acquisto di una serie di bonus: armi speciali, droni di supporto e veicoli potranno essere richiamati in azione spendendo i punti guadagnati grazie alle uccisioni ed al completamento degli obbiettivi, il tutto in pochi istanti grazie ad un menu controllato con le quattro direzioni del D-pad. Di ben altro spessore il Battle Commander, un’intelligenza artificiale presente solo in alcune specifiche modalità che si occuperà di rendere molto più dinamici gli scontri, aggiornando il concetto di killstreak già ben noto ai fan di Call of Duty. Ogniqualvolta un giocatore riuscirà a mettere a segno un certo numero di eliminazioni in fila, il Battle Commander gli assegnerà una stella ed un piccolo bonus, come armatura aumentata o ricarica più veloce. Le stelle conquistabili possono arrivare sino a cinque, compito reso non facile dalla crescente attenzione della squadra avversaria nei confronti del soldato decorato: il Battle Commander avversario infatti segnalerà la sua posizione approssimativa ad un numero di concorrenti direttamente proporzionale al numero di stelle guadagnate, rendendolo un bersaglio via via sempre più facile. Queste due varianti riescono a rendere più dinamiche le partite, aggiungendo un fattore imprevedibilità notevole: per quanto di fatto le modalità disponibili siano solamente due, in Homefront un match non sarà mai uguale all’altro, e giocare di squadra sarà l’unico modo per vincere.

Sul campoIl menu multigiocatore permette l’accesso a due principali modalità, le quali possono essere giocate sia in versione standard, sia con il Battle Commander attivato. Team Deathmatch è il classico scontro a squadre con limite di tempo massimo, Ground Control è invece una conquista di punti strategici che contrappone i due team nel tentativo di assicurarsi il controllo del maggior numero di zone. A caratterizzare il feeling di gioco pad alla mano è una velocità di corsa piuttosto limitata, che avvicina il ritmo dell’azione più alla riflessività di Battlefield Bad Company 2 che alla frenesia dei due Modern Warfare e al più recente Black Ops. Il set di armi equipaggiabili, limitate a principale, secondaria e speciale, è definito dalla classe scelta ad inizio partita: queste sono cinque, adeguate agli archetipi del genere, tra cui cecchino, infiltratore, fante, mitragliere pesante e così via. Se questi loadout standard non dovessero rivelarsi soddisfacenti, un completissimo menu dedicato alla personalizzazione del proprio alter ego permetterà di crearne di nuovi, scegliendo liberamente quali armi e granate equipaggiare, cosa inserire negli slot speciali, e naturalmente un gran numero di Perk. Per quanto ispirati a quelli introdotti da Call of Duty, i bonus proposti da Homefront presentano un differente sistema di equipaggiamento: invece di offrire un certo numero di slot predefiniti, gli sviluppatori hanno preferito assegnare ad ogni Infantry Ability (questo il nome assegnato dai ragazzi di Kaos) un punteggio numerico, da 1 a 6. Il livello d’esperienza del giocatore stabilirà quanti punti massimi esso potrà spendere in Perk, rendendo molto più flessibile la selezione: avendo ad esempio a disposizione 6 punti massimi, si potrebbe decidere di equipaggiare 6 Infantry Ability da un punto ciascuno, oppure due da tre punti, con il risultato di poterle combinare in molti modi diversi. Gli effetti dei singoli Perk non si discostano molto da quelli proposti dal concorrente firmato Activision, con ovvie eccezioni rappresentate da abilità speciali per i veicoli ed i Droni. Questi ultimi si rivelano molto importanti sul campo di battaglia: inseribili a piacere in uno degli slot speciali e richiamabili a piacere previa spesa di Battle Point, essi saranno in grado di rendersi utili in molti modi diversi: si va da un piccolo aereo ricognitore in grado di marcare gli avversari per tutta la squadra, ad un letale elicottero dotato di mitragliatrici e missili. Il comando di questi piccoli mezzi di supporto avviene in maniera diretta tramite il pad, e si rivela da subito intuitivo, sebbene durante il loro utilizzo occorra sempre tener presente che il corpo del giocatore rimane un bersaglio facile sul campo di battaglia, rendendo necessario nascondersi bene prima di attivarli. Per quanto i Droni abbiano a disposizione un’energia limitata, che concede solo pochi minuti di utilizzo continuato, il loro potere si è rivelato notevole, concedendo ampie possibilità di killstreak grazie agli armamenti pesanti ed al vantaggio tattico dato dalla posizione elevata di tiro: proprio per questo gli sviluppatori hanno deciso di attivare il sistema di stelle e relativi incarichi anche sui Droni, qualora il Battle Commander sia attivo.A variare ulteriormente il ritmo delle partite ci pensano naturalmente i veicoli, presenti in varie classiche forme: alla classica jeep Hummer con mitragliatrice fissa si affiancano i carri armati e gli elicotteri, tutti caratterizzati da un modello di guida immediato e dalla possibilità di ospitare più di un giocatore grazie alle molte postazioni armate. Per averli a disposizione sarà sufficiente acquistarli tramite i Battle Point, anche se per aver accesso a categorie superiori occorrerà prima aver raggiunto un certo livello d’esperienza.

Terreno di scontroLe nostre prove si sono svolte su tre differenti mappe, tutte caratterizzate da dimensioni molto generose e da un design tattico di buona fattura, in grado di enfatizzare a dovere i differenti ruoli delle classi più utilizzate: ampi spazi per i fanti, sempre un occhio di riguardo per i cecchini, possibilità di aggiramento per gli appassionati di stealth. La caratterizzazione è senza dubbio uno dei punti di forza del design delle mappe, le quali offrono i grandi spazi tipici dell’entroterra degli Stati Uniti mescolati con elementi urbani in rovina, come strade sopraelevate e case abbandonate, così da contestualizzare meglio gli scontri. Dal punto di vista strettamente tecnico il lavoro svolto ci è sembrato di ottima qualità, con un downgrade grafico non eccessivo, eppure più che sufficiente per garantire buona fluidità, affiancato ad un netcode apparentemente molto stabile. Per quanto riguarda il bilanciamento generale, per pronunciarsi è ancora presto: si nota un certo strapotere dei Droni, i quali nonostante l’autonomia limitata riescono a compiere vere e proprie stragi sul campo di battaglia, ed alcune armi necessitano senza dubbio di qualche aggiustamento, così come la rilevazione dei colpi a segno: se gli sviluppatori sapranno lavorare bene in questi mesi, il prodotto finito potrebbe rivelarsi davvero sorprendente.

– Dotato di personalità

– Idee originali

– Tecnicamente ottimo

La nostra seconda prova diretta del comparto multigiocatore di Homefront è stata accompagnata da sensazioni davvero piacevoli: i ragazzi di Kaos sono riusciti a dare al versante online del loro titolo un carattere ed una personalità, cosa di questi tempi non facile. La decisione di puntare su un numero molto limitato di modalità per poi concentrarsi su un gran numero di varianti, dal Battle Commander, ai punti spendibili, ai veicoli, si è rivelata a nostro parere vincente, evitando la dispersione dei contenuti ed offrendo partite tra loro sempre diverse. L’11 Marzo 2011 non è poi così lontano: rimanete con noi per il verdetto finale.

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