Anteprima

Hearthstone

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a cura di FireZdragon

Colonia – Magic ha ormai segnato un’era e ancora oggi dopo anni di attività il mercato di carte e tornei che gira intorno al gioco di Wizards of the Coast ha davvero dell’incredibile.
World of Warcraft TCG nel suo piccolo è riuscito comunque a ritagliarsi uno spazio importante, non riuscendo a sottrarre una gran quantità di pubblico da Magic ma ottenendo una buona fanbase attirata direttamente dal marchio, e andando poi a costruire su questa una comunità internazionale di giocatori abili e capaci.
Con Hearthstone le cose si fanno dannatamente interessanti dato che Blizzard, al contrario di quanto successo con il gioco fisico (dapprima assegnato a Upperdeck e poi passato sotto l’ala protettrice della neonata Cryptozoic) scenderà direttamente in campo, mettendo sul piatto un’offerta irrinunciabile per gli appassionati dei giochi di carte: la gratuità.
Life Steal, Pyroblast e Polimorph
Non è un caso se Hearthstone porta un nome completamente differente rispetto al progetto distribuito da Cryptozoic. Sebbene l’artwork di molte carte sia stato infatti riciclato da WoW TCG, sarebbe stato folle il contrario vista la qualità dei disegni degli artisti Blizzard, e quindi le somiglianze a prima vista siano notevoli, le meccaniche si discostano in maniera importante tra i due giochi. Hearthstone è nettamente più immediato, più veloce e permette senza ombra di dubbio di adattarsi meglio al popolo di internet che ne riempirà i server, con una fascia di età più ampia rispetto a quella attuale di WoW TCG. Per testare quanta profondità è stata inserita all’interno del titolo, ci siamo buttati oggi in un paio di partite di prova, rimanendone altamente soddisfatti.
La struttura di base è estremamente lineare: ad ogni turno i giocatori potranno pescare una singola carta e accumuleranno nella parte inferiore dello schermo una gemma speciale che rappresenterà i punti disponibili per pagare i costi delle varie carte. Tra i diversi mazzi base a disposizione per questa demo, praticamente uno per ogni classe di World of Warcraft, abbiamo scelto l’hunter, consci che il mix di creature e colpi rapidi sulla distanza avrebbe potuto fare proprio al caso nostro.
La mano iniziale si è presentata come ci aspettavamo, con carte dal costo basso, un’abilità speciale grazie alla quale incrementare la produzione di gemme per un turno e accelerare le nostre mosse, e tutta una serie di spari da lanciare sia contro le creature dell’avversario sia contro l’eroe nemico. In Hearthstone, così come in WoW TCG, l’obiettivo è infatti quello di portare a zero i punti ferita dell’opponent, attaccandolo direttamente con le creature o utilizzando magie ed equipaggiamenti. Per differenziare le varie classi gli eroi avranno punti costituzione differenti e un’abilità unica passiva sempre disponibile dagli effetti più disparati: Il paladino è capace di evocare una creatura difensiva da schierare immediatamente sul campo, il prete può lanciare cure su di sé o sul suo party e il warlock ad esempio può infliggersi danno per pescare carte extra tramite l’incantesimo life tap.
Inutile dire che abbiamo iniziato il prima possibile a mettere sul tabellone virtuale qualsiasi tipo di creatura per chiudere rapidamente il match e purtroppo dalla parte opposta del monitor non abbiamo incontrato un giocatore in grado di tenerci testa a sufficienza, rendendoci le cose davvero troppo facili e impedendoci di testare combo più avanzate. Qualcosa tuttavia si è visto.
Buff creatures!
In particolar modo ci ha sorpreso l’estrema interazione che le carte hanno tra di loro sul campo di battaglia, con continui buff passivi che rendono il combattimento estremamente movimentato. Quasi tutte le carte creatura che ci sono capitate tra le mani infatti erano capaci di alzare l’attacco o i punti ferita delle alte creature in gioco, cosa che ha permesso più volte di stravolgere le strategie difensive dell’avversario. 
Purtroppo durante la demo non era possibile fare domande agli sviluppatori, e tante nostre curiosità restano ancora tali. Vogliamo sapere per esempio quanto sarà l’esborso necessario per poter comprare le carte virtuali e quanto tempo dovranno impiegare i giocatori per accedere ai pacchetti aggiuntivi. 
Dal punto di vista grafico, ad eccezione degli ottimi artwork sopracitati, non c’è da segnalare molto di più. Gli attacchi vengono portati senza particolari animazioni e le frecce di selezione delle carte sono estremamente basilari, senza fronzoli o effetti grafici di sorta, con uno stile pulito e immediato che ben si sposa con la leggerezza del gioco.

– Immediato

– Estremamente divertente

– Meccaniche avanzate profonde

Hearthstone è attualmente in fase di closed beta in America e non dovrebbe mancare molto prima che arrivi anche in Europa. Il nostro primo contatto con il titolo ci ha lasciato impressioni ultra positive, sia per la facilità di apprendimento e per l’immediatezza delle regole sia per le generale pulizia e i vari richiami al brand di World of Warcraft che campeggiano in ogni dove, una vera manna per gli amanti dell’universo creato da Blizzard. Aspettatevi a breve maggiori informazioni, magari proprio dalla beta, stay tuned!

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