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Grand Theft Auto V

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Avatar di LoreSka

a cura di LoreSka

Pubblicato il 05/09/2013 alle 00:00
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Capita raramente di leggere l’emozione tra le righe di chi svolge il nostro lavoro. Perché, dopo tanti anni a contatto con il mondo dei videogiochi, si inizia a cercare il pelo nell’uovo e a trattenere il proprio entusiasmo anche di fronte ai giochi più attesi dell’anno. In altre parole, si accompagnano le proprie sensazioni positive con dei cauti “ma”. Eppure, nel momento in cui abbiamo messo gli occhi sull’anteprima australiana di Grand Theft Auto V, ad opera di IGN, questo “ma” non è mai arrivato.
Spremuta hollywoodiana
Il nostro collega Luke Reilly ha avuto l’opportunità di provare cinque missioni di Grand Theft Auto V. Ci attendevamo una conferma di tutte le buone sensazioni emerse dalle prime anteprime, ma a quanto pare al momento dell’hands-on il gioco sembra superare ogni aspettativa. Il titolo, infatti, riserva dei momenti in cui il giocatore si trova faccia a faccia con sequenze che in qualunque altro gioco sarebbero state scriptate, ma che in GTA V assumono un grado di libertà pressoché totale.
Ad esempio, si descrive una sequenza in cui Trevor insegue con la propria motocicletta un aeroplano in fuga, quando un camion gli si para davanti, impedendo la possibilità di un sorpasso. Il giocatore ha poco più di un istante per decidere se frenare e aggirare l’ostacolo, o se tentare di passare l’autoarticolato aprendo il gas e infilandosi nel pertugio creatosi tra il camion e il guard rail. Il giocatore sceglie di passare, e in un attimo si ritrova a compiere una vera e propria follia che si conclude con un sorpasso al cardiopalma. L’adrenalina inizia a pompare nelle vene, il giocatore tira un sospiro di sollievo e riprende l’inseguimento con ancora addosso la sensazione di essere sopravvissuto a qualcosa di terribile. 
Tutto questo non è parte di una sequenza pre-calcolata. Nossignore. Questo è il risultato dell’anima pulsante di Los Santos, una città viva e gigantesca all’interno della quale un camionista ha deciso di compiere una manovra nel momento in cui noi dovevamo passare. Il giocatore è solo una goccia all’interno di un mare sconfinato.
Girovagando per Los Santos
Il momento descritto poc’anzi è preso da una delle missioni del gioco che, evidentemente, riservano tante sequenze di questo tipo. Ma appare chiaro che GTA V ha una forza altrettanto dirompente nella componente free-roaming del gioco.
Le migliorie si notano in particolare nell’aspetto che dà il titolo al gioco: le auto. L’handling dei veicoli su gomma è stato migliorato in maniera vistosa, e le corse fin troppo spericolate del precedente capitolo della saga sembrano avere trovato un maggiore equilibrio, grazie a un controllo che ci consente di controllare anche i veicoli più potenti senza lesinare sul gas. In breve, non dovremo più tenere a bada i cavalli di una supersportiva.
Semmai, ci toccherà premere il freno per ammirare il paesaggio attorno a noi. Rispetto al grigiume portuale e metropolitano di Liberty City, questa Los Santos in confronto è un cocktail con l’ombrellino, da contemplare e gustare, oltre che da vivere attraverso i locali, gli esercizi commerciali e le attrazioni che anche in GTA V fanno capolino dietro ogni angolo. La palette di colori di questa città californiana ci trasmette immediatamente un senso d’estate e di spensieratezza, che certamente va a creare una splendida dicotomia con le azioni che si compiono nel gioco.
Nel momento in cui ci si solleva in volo a bordo di un velivolo, si inizia a comprendere la dimensione di quanto ci circonda. Los Santos e le contee che la circondano si estendono a perdita d’occhio, e il paesaggio sembra celare diversi microcosmi che, probabilmente, trasmetteranno emozioni molto diverse tra loro. Sembra incredibile che in un unico gioco si sia riusciti a creare una tale varietà che si staglia sullo schermo senza soluzione di continuità, mentre le nostre ruote macinano chilometri sull’asfalto della fitta rete stradale. Los Santos sembra un ecosistema credibile, molto più verosimile di quello rappresentato negli altri giochi della saga.
Ri(e)voluzione
Uno degli aspetti che gli sviluppatori hanno cercato di migliorare in maniera significativa riguarda il sistema di combattimento. Il vecchio shooting system è stato modernizzato, introducendo elementi che – a detta di chi ha provato il gioco – devono molto a titoli del calibro di Red Dead Redemption e Max Payne 3. Possiamo dunque attenderci un sistema di copertura più raffinato, e un controllo maggiore delle proprie armi. Inoltre, il giocatore ha finalmente la possibilità di portare con sé un numero significativo di armi divise in varie sezioni da una comoda ruota di selezione. Sarà dunque più semplice selezionare lo strumento adatto per ogni azione, senza perdere troppo tempo.
Tutto questo, evidentemente, deve rispondere alle esigenze degli sviluppatori, che hanno rivoluzionato il sistema con cui vengono condotte le missioni. Abbiamo già parlato dei momenti casuali che, indubbiamente, introducono quella dose di imprevedibilità capace di aggiungere un po’ di pepe alla già ricchissima miscela. Al contempo, però, GTA V non si svincola completamente dallo scripting, presente in alcune sequenze particolarmente emozionanti che tuttavia mantengono un certo grado di interattività. Ad esempio, viene descritta una scena in cui si nota un’auto che ha perso una lunga scia di benzina, alla quale prontamente diamo fuoco con un colpo di pistola per innescare un’esplosione. Si tratta di un elemento inserito ai fini della spettacolarità e, probabilmente, non sarà qualcosa di isolato.
Questa svolta verso un maggior concentrato di emozioni si nota anche nel nuovo sistema di checkpoint interni alla missioni che, almeno sulla carta, potrebbe essere oggetto di controversie da parte di chi era abituato al meno permissivo sistema precedente, ma che al contempo permette di affrontare il tutto con maggiore libertà. Il giocatore, infatti, può evitare noiose ripetizioni della propria missione sperimentando approcci alternativi ad ogni fallimento, e – verosimilmente – rischiando di più. Con ogni probabilità, se avessimo dovuto rifare una lunga sezione introduttiva non avremmo compiuto quel sorpasso azzardato al camion di cui parlavamo in apertura: grazie ai checkpoint ci saranno meno inibizioni e, pertanto, si darà luogo a un numero maggiore di momenti particolarmente eccitanti.
Questa è ancora la old gen?
Ciò che sorprende è che tutto questo fa ancora parte della cosiddetta “old gen”. Oltre all’enorme mondo dinamico e variegato, alla quantità superlativa di contenuti e all’apparente assenza di confini (anche in senso metaforico), il tutto sembra coniugarsi con una realizzazione tecnica di altissima fattura. La fisica di terra, mare e dell’aria viene descritta come perfetta, il combattimento è moderno, la narrazione è chiara. E, al momento, non si parla ancora degli aspetti sociali e online del gioco, oltre a tutti quegli elementi che, probabilmente, scopriremo solo giocando.

– Tutto. Sul serio.

C’è poco altro da aggiungere: le ragioni che hanno reso GTA V il gioco più atteso dell’anno, se non degli ultimi cinque anni, sono chiare da sempre, e da oggi lo sono ancora di più. Questo titolo, con ogni probabilità, sarà il canto del cigno dell’attuale generazione, nonché l’anello di congiunzione con quello che ci attende a partire dal prossimo anno. Non vediamo davvero l’ora di poter scendere per le strade di Los Santos, e per una volta siamo sinceramente emozionati di fronte alla prospettiva di giocare a un titolo di tale portata. Il 17 settembre è davvero dietro l’angolo: prepariamoci, ne varrà davvero la pena.

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