Siamo giunti alla nostra terza anteprima di Far Cry 4, la seconda con il pad stretto nelle nostre mani. La ricetta preparata da Ubisoft per la Gamescom 2014 non si discosta troppo da quella gustata all’E3: una demo diversificata, divisa in due capitoli differenti tra loro, che ci hanno permesso di apprezzare la varietà degli ambienti di questo quarto capitolo. Ma, questa volta, gli sviluppatori ci hanno consentito di scoprire il lato psicotropo e inquietante di Far Cry 4, con un biglietto – per il momento di sola andata – per la terra di Shangri-La.
La prima demo: occhio agli Yak
La prima demo di Far Cry 4 riservata alla Gamescom 2014 ci porta sul bordo di un precipizio: attorno a noi c’è solo un forte vento, la nuda roccia grigia contrastata dai colori sgargianti delle bandierine di preghiera tibetane. Non vi è nessuna strada: l’unico modo per proseguire è saltare nel vuoto e, con l’ausilio di una tuta alare, paracadutarsi su di un campo controllato dagli uomini di Pagan Min, il controverso nemico di questo quarto episodio. In questo frangente abbiamo l’occasione di notare la splendida grafica del titolo su PS4: non è un passo avanti siderale per la serie, ma possiamo già affermare che la versione next gen del titolo è piuttosto spettacolare.
Non appena i nostri piedi toccano la neve, veniamo accolti da una coppia di Yak che pascolano ai margini del campo. La loro reazione è imprevedibile: uno di loro fugge, l’altro si ferma, vacilla e ci carica. Lo spaventiamo con un colpo di pistola e, nella maniera più silenziosa possibile, ci muoviamo tra le rovine di un villaggio abbandonato, dove alcuni nemici sono di pattuglia. Eliminiamo il primo con una silenziosa balestra a due colpi, poi un secondo e un terzo. Il quarto nemico, che cammina a ridosso di un pendio, si avvicina alla nostro nascondiglio pericolosamente. Decidiamo di estrarre una pistola silenziata e di fare fuoco, ma il nostro piano non riesce: il nemico è solo ferito e chiama i rinforzi. Nel silenzio di un villaggio fantasma in mezzo all’Himalaya, si sta per scatenare l’inferno.
Il gioco inizia a spawnare nemici nei luoghi che avevamo già ripulito, e nel giro di qualche minuto ci ritroviamo circondati. Far Cry 4 è un gioco abbastanza impegnativo, e la missione prosegue con qualche difficoltà: l’errore ci è costato caro, e per circa cinque minuti siamo stati bloccati in una sparatoria, resa ancora più complessa da un’intelligenza artificiale piuttosto prudente, che tende a nascondere i nemici dietro le rocce e a non lasciarli quasi mai scoperti, oltre a dare loro la capacità di utilizzare il fuoco di copertura quando decidono di uscire allo scoperto. Da questo punto di vista, il gioco ci ha lasciato delle ottime sensazioni.
La parte finale della demo ci obbliga a muoverci in maniera stealth, in quanto l’uso delle armi da fuoco porterebbe al fallimento della missione (e al game over della demo). In questo caso abbiamo dovuto fare uso della nostra astuzia, ed eliminare il primo uomo di pattuglia, per poi nasconderne il cadavere dietro una roccia. Il secondo si è beccato una coltellata nella schiena, mentre il terzo è stato ferito mortalmente dopo qualche nostra esitazione, in quanto il cattivo tardava a mostrarci le spalle e un leone di montagna ci ha attaccati in un momento delicatissimo. Non sappiamo se questo genere di sequenze “obbligatoriamente stealth” saranno presenti nel gioco definitivo, in ogni caso è evidente che Far Cry 4 è un titolo che potrà dare grandi soddisfazioni a chi ama i videogiochi in cui si uccide in maniera silenziosa.
La seconda demo: Shangri-La
La seconda demo di Far Cry 4 ci ha condotti nello straordinario mondo di Shangri-La. Gli sviluppatori ci hanno spiegato che il posto è legato al folklore tibetano, anche se una rapida ricerca su Wikipedia ci ha fatto scoprire che il luogo è stato inventato di sana pianta da James Hilton, nel romanzo del 1933, Orizzonte Perduto. Il giocatore può accedere a Shangri-La osservando degli arazzi che si trovano nel gioco, e che gli permettono di entrare in una sorta di stato di trance dal quale accedere a questo misterioso luogo. Se, nel romanzo di Hilton, Shangri-La è una sorta di paradiso, in Far Cry 4 è un vero inferno: un luogo di un colore rosso accesso, popolato da uomini seminudi con la capacità di teletrasportarsi, straordinariamente coriacei e armati di arco. Anche noi li affrontiamo con un arco, dalla gittata breve e dal danno ridicolmente basso. Al nostro fianco c’è una tigre bianca, detta “Il Protettore”, che possiamo indirizzare verso i nostri nemici con il tocco di un pulsante e che, a quanto pare, si rivela provvidenziale per proseguire in maniera stealth in questo mondo. Quando si attira l’attenzione dei nemici, infatti, il viaggio a Shangri-La diventa drammaticamente pericoloso: il nostro arco è lento a tendersi, ed è sufficiente farsi affiancare da due o tre nemici per trovarsi in una pessima situazione.
Confessiamo di non essere riusciti a terminare la demo di Shangri-La, sia per questioni legate al tempo a nostra disposizione (ci hanno letteralmente cacciati), sia per l’elevata difficoltà di questa fase. Shangri-La sarà un momento infernale per i giocatori, che si ritroveranno dall’essere soldati armati fino ai denti a uomini seminudi con un arco ben intagliato, ma lento e inefficace, alle prese con uomini e/o demoni. Casomai non fosse chiaro, questo mondo parallelo presente in Far Cry 4 si differenzia in maniera molto evidente dal resto del gioco, e crediamo che saprà arricchire e rendere ancora più interessante questo viaggio tra le montagne più alte del mondo.
– Ambientazione sorprendentemente affascinante
– Ottime sequenze stealth
– Shangri-La è un mondo inquietante e fascinoso
– Gameplay impegnativo
Far Cry 4 si riconferma un titolo di massimo interesse. Ancora una volta, confermiamo che da un punto di vista contenutistico il quarto episodio non si discosta molto dal terzo: Shangri-La concettualmente non si distanzia molto dalle visioni mescaline di Jason Brody, e anche in questo quarto capitolo ritroviamo la fauna pronta a rappresentare un pericolo extra nel nostro viaggio. Ciò che sorprende, però, è come gli sviluppatori siano riusciti a rendere interessante e diversificato un mondo fatto di rocce e neve, e di una palette di colori che varia dal bianco al grigio scuro, prontamente contrastata da sequenze con colori sgargianti che si svolgono a quote più basse. Insomma: se avete amato Far Cry 3, non vi è alcuna ragione per non voler giocare questo quarto capitolo, che appare curato, ricco di ambienti e contenuti. Ma se, dopo tutti questi mesi, state ancora sperando in qualcosa di rivoluzionario, probabilmente ne resterete delusi.