In dirittura d’arrivo sugli scaffali dei negozi Giapponesi troviamo Dragon Ball Origins, titolo Namco Bandai in esclusiva su Nintendo DS, ispirato ad uno dei manga più popolari al mondo (per alcuni, non a torto forse, il manga per antonomasia).Dragon Ball Origins, fin dalle prime notizie trapelate, non ha mancato di solleticare la curiosità di fan e non della grande opera del maestro Toriyama, presentandosi subito come un titolo pieno di novità interessanti. L’universo di Dragon Ball, in effetti, forse anche perché costantemente costretto nel genere non sempre profondo del picchiaduro, non vanta tie-in videoludici particolarmente degni di nota. Sporadici e spesso poco fortunati esempi di RPG (Dragon ball Z: Super Saiyajin Densetsu per SNES) o giochi d’azione (il più recente Dragon Ball: Advance Adventure per GBA) ispirati alle avventure di Goku e compagni non riuscirono ad allontanare l’idea di un mercato ormai saturo di prodotti poco ispirati fondati (quasi totalmente) sui combattimenti, che pure rappresentano un aspetto fondamentale dell’opera in questione (la serie Z è indubbiamente quella che più esaspera questo fattore), ma che di certo non sono l’unico motivo per il quale ancora oggi, a più di 20 anni dalla sua prima pubblicazione, Dragon Ball persiste nell’immaginario collettivo come uno dei più grandi manga di tutti i tempi.
Ritorno alle originiPer cercare di innovare, dunque, una categoria che oramai vanta davvero troppi stereotipi, per questo nuovo videogioco sono state fatte scelte che decisamente si discostano da quelle che hanno caratterizzato i suoi predecessori.Innanzi tutto le vicende narrate seguiranno la prima serie dell’anime, indubbiamente la meno sfruttata in termini commerciali; vestiremo i panni di un Goku bambino, agli albori della sua interminabile ricerca delle Sfere del Drago, affiancato da un altrettanto giovane Bulma che gli farà da spalla.Evitare di spremere ulteriormente la tanto blasonata serie Z probabilmente già rappresenta un fattore di novità, ma l’aspetto che sicuramente ha suscitato più interesse quando il titolo fu annunciato riguarda il sistema di gioco. Il modello cui questo Dragon Ball Origins sembra infatti ispirarsi sarebbe nient’altro che The Legend of Zelda – Phantom Hourglass, senza dubbio uno dei titoli che meglio è riuscito a rendere in termini concreti le esclusive possibilità di gioco che il portatile Nintendo può offrire.
La demo alla Games Convention 2008La freschezza della prima serie di Dragon Ball sposata alla pressoché perfetta giocabilità di Zelda non possono quindi che farci sperare in un futuro roseo per questo titolo. Speranze che, tra altro, sono state rafforzate durante la recente Games Convention di Lipsia, grazie al video ingame che in occasione dell’evento è stato mostrato.Gli ambienti da esplorare occuperanno entrambi gli schermi del Nintendo DS e Goku sarà controllato interamente via touch screen sia negli spostamenti che nelle fasi di combattimento. Durante la demo è stato dato un piccolo sfoggio del repertorio di tecniche del nostro giovane eroe, lasciando intendere la possibilità di aumentarne le abilità durante il corso dell’avventura. Per eseguire la classica onda energetica, tanto per fare un esempio, bisognerà caricare il fascio picchiettando con lo stilo intorno a Goku per poi direzionarlo contro il nemico da colpire.Per risolvere i puzzle (sempre in pieno stile Zelda) saranno di fondamentale aiuto i comprimari che si avvicenderanno al vostro fianco nel corso dell’avventura, nel caso della demo era presente Bulma ma non è escluso che si potrà aver modo di controllare i personaggi più amati della serie.Il comparto tecnico è quanto di meglio ci si possa aspettare da un titolo per Nintendo DS. Ottimi modelli dei personaggi potranno essere ammirati in tutta la loro poligonale bellezza sia in fase di gioco che durante le splendide (e a quanto pare numerose) cut-scene che ripercorreranno fedelmente i momenti salienti della serie animata. A tale proposito va menzionata a parte la grande cura riposta nella realizzazione delle espressioni facciali, davvero ben fatte e il più delle volte esilaranti.
Per concludereIn questo Dragon Ball Origins gli sviluppatori sembrano finalmente essere riusciti a racchiudere tutta la freschezza e la comicità della prima serie dell’anime. Un’idea decisamente valida, affiancata da una realizzazione tecnica che sembra essere ineccepibile non possono che costituire i presupposti ideali per dare vita ad un piccolo capolavoro tascabile.Le lunghe e articolate vicende sulle quali si fonda la prima serie dell’anime sembrerebbero inoltre poter garantire una certa longevità al titolo che, se non altro per esigenze di copione, non dovrebbe essere troppo breve.Le premesse ci sono tutte e deluderle a questo punto risulterebbe alquanto difficile; probabilmente questo Natale avremo un splendido regalo da fare (o da farci).