Dopo aver assistito all’annuncio e averlo provato alla GamesCom di Colonia lo scorso agosto, Diablo III: Reaper of Souls ritorna protagonista di un panel dedicato alla BlizzCon 2013. Ben più di un’espansione, l’ultimo lavoro sull’universo di Diablo ha il compito di risollevare il terzo capitolo del franchise dalle critiche piovutegli sopra fin dall’uscita. L’eliminazione della casa d’aste è stato il primo fortissimo segnale, ma gli sviluppatori hanno in serbo diverse migliorie che andranno a toccare molti aspetti del titolo. Come da tradizione la software house californiana sta dimostrando il giusto senso critico e apertura verso la community, necessari per tirare a lucido un titolo dall’esordio quantomeno travagliato. Va detto che, nonostante nel corso dei mesi successivi al rilascio siano state apportate numerose piccole modifiche, solo una massiccia espansione può puntare a risolvere gli atavici problemi che ormai da troppo tempo attanagliano la creatura Blizzard.
Dopo il Diavolo, arriva la MorteNonostante i quattordici milioni di unità piazzate, ad Irvine non dormono sogni tranquilli, e i ben otto sviluppatori che si sono alternati sul palco centrale del BlizzCon hanno raccontato quali saranno le novità a cui hanno lavorato questi mesi in ottica Reaper of Souls. Come già emerso nel precedente articolo, sconfitto Diablo e messa in sicurezza la Black Soulstone, un nuovo male è pronto ad abbattersi su Sanctuary. Più mostruoso e feroce del diavolo in persona, troviamo Malthael, angelo della morte deciso a sterminare il genere umano, da lui considerato un abominio figlio del unione tra angeli e demoni. Ad aprire il panel c’è Josh Mosqueira, game director di questa espansione che entra subito nei particolari spiegando quali novità troveremo in questa corposa espansione. Il quinto atto rappresenta un continuum con quanto visto fin’ora, ma è generalmente più randomizzato, con mappe che muteranno di netto di partita in partita. La campagna è come al solito story driven, intervallata da filmati in computer grafica e costellata da numerose missioni primarie e secondarie che faranno da viatico al grande scontro finale con Malthael. Affronteremo l’Angelo della Morte nella locazione più onirica ed evocativa del mondo di Sanctuarium: il Pandemonium, luogo ultraterreno e vero fiore all’occhiello dei designer Blizzard. In questa ambientazione ha luogo il conflitto eterno tra angeli e demoni, un conflitto che va oltre la comprensione umana. Questo ha permesso ai designer di sbizzarrirsi nella creazione di nemici e situazioni fuori dal comune, andando a creare una stretta connessione tra la natura di questo luogo e gli eventi che vi accadono. In questo modo, il giocatore è sicuro di vivere esperienze differenti rispetto al gioco originale, sentendosi così maggiormente motivato ad esplorarne ogni singolo anfratto. Il Pandemonium cattura la tensione e l’epicità dello scontro che da tempi immemori si consuma nelle sue terre: è il luogo in cui si è rifugiato Malthael ed è lì che si consumerà una battaglia che sancirà o meno la fine del genere umano.Facendo un passo indietro, il nuovo atto inizierà a Westmarch, città dalle atmosfere lugubri e dal design spiccatamente gotico. Infarcita di mostri in ogni sua parte, l’inizio del quinto atto ci mette subito di fronte alla migliore intelligenza artificiale degli avversari, nonché alle nuove creature scaturite dalla mente degli artisti Blizzard. Tra questi, come ha spiegato Joe Shely, troviamo il Summoner, la Death Maiden con il suo temibile potere di evocare scheletri e fantasmi e il Punisher, il più grosso e potente tra le strade di Westmarch. Tra le altre creature, spicca il Brute, molto coriaceo e capace di richiamare dal terreno i Boggit, piccole e veloci creature discretamente pericolose. Dai video mostrati sul palco appare subito chiaro come tutte le nuove creature non agiscano di per sé stesse, ma siano state collocate in modo da attaccare il giocatore contemporaneamente e costringerlo ad elaborare strategie d’attacco efficaci per fronteggiare i differenti stili di ognuno e non perire rapidamente.Tutta la cupezza del mondo gotico e della creature riconducibili alla morte è controbilanciata dalla nuova classe presente in Reaper of Souls, il Crociato. Questo trova i suoi punti di forza nell’efficacia degli attacchi in mischia e dalla media distanza, consacrando il terreno circostante per recuperare punti vita. Con il Crociato arriva anche il tanto atteso aumento di level cap, adesso fissato a settanta, ben dieci livelli in più rispetto al titolo originale.
Eroi all’AvventuraAd affiancare la campagna principale, esordisce la Modalità Avventura, in cui la quasi totalità degli elementi narrativi della campagna principale è stata rimossa in favore di una maggiore libertà lasciata al giocatore. Il mondo di Sanctuary, compresi i sotterranei, è completamente esplorabile: tutti i crocevia e gli atti sono sbloccati per una modalità che si basa esclusivamente sul grinding più selvaggio. In tal senso il loot system tanto criticato è stato completamente rivisitato, premiando i giocatori in maniera più intelligente in base alla classe dell’eroe utilizzato in quel momento. Anche la distribuzione di oggetti rari e leggendari è stata pesantemente rivista, con quest’ultimi ricalibrati nelle statistiche e nelle abilità. Insomma, la Modalità Avventura catapulta il giocatore nel cuore di Reaper of Souls spogliando il titolo di tutti gli orpelli presenti nella campagna. Immediatezza è la parola d’ordine, e si potrà rimbalzare tra le due modalità semplicemente con pochi click. Inoltre tutti i livelli di difficoltà saranno sbloccati fin da subito, permettendo di calibrare la difficoltà di gioco immediatamente rispetto ai parametri del giocatore. La Modalità Avventura vede la comparsa di due nuove funzionalità: incarichi e Varchi dei Nefilim. Nella prima genera casualmente obiettivi facoltativi che se portati a termine permettono di guadagnare oro ed esperienza. La tipologia di incarichi si preannuncia essere davvero varia, con missioni di uccisione, eventi o dungeon specifici che portano il giocatore ad esplorare le terre di Sanctuary in maniera del tutto differente rispetto a quanto visto in Diablo III. Tra le ricompense debuttano le Chiavi del Varco, ovvero oggetti magici che permettono di accedere alla seconda delle nuove funzionalità, i Varchi dei Nefilim. Questi sono dei luoghi generati casualmente da completare in un tempo relativamente breve (si parla di 10-15 minuti). Qui tutto è casuale: troveremo ambientazioni interne casuali collegate a esterni casuali, infestati da mostri casuali, generati in luoghi casuali. In questo modo nessun Varco sarà mai uguale a un altro, compreso il boss finale presente alla fine del livello. La cosa interessante è anche la presenza di particolari santuari all’interno dei Varchi. Come tutto il resto anche questi saranno generati casualmente, ma possono donare benefici temporanei estremamente potenti rispetto a quelli presenti nella campagna. Per esempio possono rendere il giocatore invulnerabile, oppure aumentare di molto la velocità di movimento, o creare un’aura attorno all’eroe che infligge danni a tutti i nemici a portata. Ovviamente per la campagna questi potenziamenti sbilancerebbero il gameplay, ma è bello vedere che Blizzard si sia messa al lavoro su di una modalità apposita in cui il giocatore può muoversi liberamente e divertirsi come più gli pare, sperimentando nuovi dungeon e potenziamenti che si sottraggono ai canoni del titolo originario.
– Quinto atto, nuova classe e level cap aumentato
– Modalità Avventura decisamente interessante
– Tanti nuovi contenuti
– Risalto alle richieste della community
Oltre a un nuovo atto della campagna principale, una nuova classe e un level cap aumentato, Blizzard ha puntato pesantemente al miglioramento di numerosi aspetti legati all’esperienza di gioco fortemente criticati dai fan. Nuove ambientazioni, nuovi nemici e nuovi dungeon vengono affiancati da un sistema di loot completamente rivisitato, numerosi fix legati al bilanciamento e all’intelligenza artificiale e a una nuova corposa modalità immediata e dalla varietà potenzialmente infinita. Diablo III: Reaper of Souls ha le potenzialità per riportare il franchise ai gloriosi fasti del passato.