Londra – Tra i titoli maggiormente attesi nei primi mesi del 2011 spicca sicuramente Dead Space 2 il seguito di uno dei survival horror meglio riusciti degli ultimi anni. Un titolo che, nonostante lo strano pasticcio di marketing avvenuto nel periodo di pubblicazione, è riuscito lentamente ad imporsi alle attenzioni del pubblico e della critica, grazie alle sue ambientazioni claustrofobiche ed al gameplay cruento e spettacolare. Un progetto estremamente ambizioso, iniziato come uno dei primi esperimenti cross platform tra fumetti, videogioco e cinema d’animazione e continuato come uno dei primi blockbuster del prossimo 2001. infatti Dead Space 2 è cresciuto, ha assunto valori produttivi di assoluto livello, unendo una modalità singolo giocatore che promette di migliorare il primo capitolo sotto tutti i punti di vista con un comparto multiplayer solido e divertente, capace di condensare l’essenza del gioco in cinque modalità ad obiettivi, che vedranno fronteggiarsi la Security Force umana ed i feroci Necromorfi.
Pad alla manoIn occasione dello Showcase organizzato da Electroni Arts a Londra abbiamo potuto provare con calma la componente competitiva di Dead Space 2, indossando prima le pesanti armature delle forze umanoidi, poi le viscide membra dei Necromorfi. La partita è accessibile a otto giocatori contemporaneamente, suddivisi in due squadre. Le cinque mappe a disposizione proporranno diversi obiettivi per essere completate, questo vuol dire che il team della Security Force dovrà collaborare per svolgere diversi compiti, come mettere in sicurezza per un dato periodo di tempo una miniera o sbloccare una sequenza di cinque diverse serrature elettroniche. Tutto apparentemente facile, non fosse che gli angusti cunicoli delle stazioni spaziali saranno tremendamente bui ed infestati dai Necromorfi. Il secondo team, esattamente come succede nella modalità versus di Left 4Dead, vestirà infatti i panni di uno dei quattro mutanti, ognuno di essi caratterizzato da un attacco specifico oltre che da capacità fisiche differenti. Un sapiente utilizzo dei loro poteri speciali, oltre che una buona coordinazione con i propri corrotti compagni, permetterà di intralciare il cammino degli avversari. Diciamo intralciare perchè la principale differenza con il già citato titolo Valve sarà quella di poter tornare in gioco anche una volta eliminati dagli avversari, rendendo in questo modo le partite più dinamiche e frenetiche. Un’altra differenza sarà la maggior compattezza di ogni sessione, che non si dipanerà lungo quattro o cinque capitoli, ma si concluderà dopo ogni sessione, assegnando infine i punti esperienza in base alla prestazione. I ragazzi di Visceral Games hanno dunque ibridato l’originalità di L4D con la struttura più classica dei moderni shooter online, offrendo partite frenetiche ed un sistema di crescita e personalizzazione del personaggio tramite nuove armi ed armature, mantenendo comunque intatta l’atmosfera propria della serie. Pad alla mano le similitudini con la campagna singolo giocatore emergono subito: i movimenti pesanti dei soldati umani stridono fortemente con quelli veloci e disarticolati dei necromorfi, capaci di saltare, correre sui muri ed avvinghiarvi trai loro tentacoli. Per rallentare la loro azione sarà possibile smembrarli o congelarli. Eccezionale come al solito il design dell’interfaccia di gioco: nessuna icona a schermo, tutto sarà delegato agli indicatori sulla tuta e alle movenze, più o meno fluide, del personaggio. Per trovare l’obiettivo sulla mappa sarà sufficiente far comparire le guida sul pavimento tramite la pressione del tasto R3. Fondamentale per vincere sarà dunque la cooperazione tra i giocatori umani, non tanto per tenersi in vita a vicenda, quanto per produrre un volume di fuoco adeguato, dato che a differenza di L4D qui i necromorfi “speciali” ci verranno vomitati addosso con continuità e solo un fuoco incrociato riuscirà a tenerli alla larga dall’obiettivo.
Tua mamma odia Dead Space?L’atmosfera. Su questo elemento si giocherà il successo o meno anche di questa modalità. Per ovvie ragioni, in multiplayer il ritmo deve essere più serrato che durante la campagna, ma grazie ai continui rimandi architettonici e stilistici, anche questa modalità riesce a trovare una sua continuità con la serie. Nonostante sia evidente un downgrade grafico, il motore di gioco è molto solido e pulito, e non sfigurava nemmeno sugli enormi pannelli messi a nostra disposizione. Gli effetti di illuminazione inoltre sono molto buoni e riescono a catturare la tensione tipica della serie, nascondendo gli avversari che vi balzeranno addosso all’improvviso, lasciando spazio a frenetici sessioni nelle quali solo una pressione incessante dei diversi tasti vi permetterà di salvare la vita. Una modalità che pare dunque ben studiata e piuttosto bilanciata, che dovrebbe affiancare in maniera convincente una modalità in singolo giocatore che promette tanti brividi e molto gore.
– Modalità di gioco divertente ed intensa
– Ottimi effetti luce
– Stessa atmosfera del gioco in singolo giocatore
Dead Space 2 si è presentato come uno dei progetti più solidi dell’intera lineup EA. Grande grafica, eccezionale atmosfera e persino una modalità multigiocatore divertente e ben bilanciata, nella quale sfidare i propri amici a colpi di cutter e colpi criogenici. La possibilità di interpretare i necromorfi è, se non originale, almeno ben sfruttata e renderà molto vario il gameplay. L’appuntamento è quindi a fine gennaio, a meno che prima non arrivino altre succose informazioni sul titolo Visceral Games.