Anteprima

Bloodborne

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a cura di Hybr1d

Nel futuro di Sony, Bloodborne occupa sicuramente un posto di primo piano. Dopo il clamoroso successo riscontrato dai titoli From Software nella scorsa generazione di console,  aggiudicarsi in esclusiva un titolo del talentuoso team guidato da Hidetaka Miyazaki rappresenta una potente freccia all’arco del produttore giapponese. Conosciuto con il nome di “Project Beast” e annunciato ufficialmente allo scorso E3, il titolo ha subito catalizzato le attenzioni di pubblico e critica, in primis grazie alle sue atmosfere gotiche, cupe e sinistre. La conferenza Sony alla GamesCom è stata l’occasione perfetta per mostrare un nuovo trailer contenente per la prima volta immagini di gameplay. All’indomani dell’evento, abbiamo preso parte ad un esclusivo incontro a porte chiuse di un’ora, avari di nuove informazioni, per poi andare a provare di persona il titolo nell’affollatissimo booth della fiera tedesca.
Atmosfere familiari 
Bastano pochi istanti per capire che ci troviamo davanti a un gioco From Software. Nonostante la collaborazione con Japan Studio, Bloodborne mantiene intatti i capisaldi che abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare con i titoli della serie Souls. L’esplorazione di un ambiente sconosciuto e minaccioso unito ad un gameplay profondo e strategico, danno anima a una storia dai contorni ancora poco delineati. Sappiamo solamente che una terribile malattia sconosciuta ha infettato tutta la popolazione rendendola folle, violenta e molto pericolosa. Noi non siamo, però, le loro uniche prede. Chiunque venga identificato come potenziale minaccia si troverà nel mirino delle belve, e noi potremmo decidere di evitare i combattimenti oppure prenderne parte a nostro rischio e pericolo. Uno dei marchi di fabbrica del team di sviluppo ormai impresso a fuoco nel cuore di ogni appassionato è infatti il loro alto livello di difficoltà, in alcuni frangenti molto punitivo, quasi al limite del frustrante. 
Durante la presentazione però è stato ribadito a chiare lettere il pensiero della software house in tal senso: non hanno intenzione di sviluppare un titolo adatto a tutti, ma di portare nelle case dei fan un’avventura nella quale i giocatori possano ritrovare gli aspetti caratteristici dei loro lavori precedenti. Non si parla solamente di mera difficoltà. È stato dedicato molto lavoro al bilanciamento dei combattimenti e delle varie sezioni di gioco per tentare di limitare al massimo il senso di frustrazione dato dalla presenza di nemici e passaggi apparentemente impossibili da superare, in modo tale da offrire un’esperienza sempre molto impegnativa ma senza improvvisi picchi di difficoltà. La sensazione di oppressione e ansia che ha accompagnato il giocatore negli anni passati è rimasta intatta, concretizzandosi nella consapevolezza che da ogni angolo possa uscire improvvisamente una bestia in grado di ucciderci in pochi secondi, che però amplifica a dismisura la sensazione di ricompensa una volta portato a termine un passaggio particolarmente ostico. Tutto ciò lo ritroveremo intatto, accompagnato da un comparto tecnico decisamente interessante, con nebbie ed effetti di luce e particellari davvero notevoli già a questo punto dello sviluppo. 
Fendenti e strategia
L’assenza dello scudo rappresenta la differenza più macroscopica nel paragone con i precedenti titoli From Software e pad alla mano bastano pochi secondi per accorgersi di questo cambiamento. Ci muoviamo agilmente tra le stradine cupe della demo messa a disposizione sullo showfloor, l’atmosfera è sinistra e l’ansia ci coglie impreparati ad ogni passo. Il mix di architetture gotiche e vittoriane è parte integrante di questa sensazione di oppressione, rimarcata dalla costante nebbia e dai continui lamenti che sentiamo provenire da ogni dove. Abbiamo potuto scegliere tra un equipaggiamento pesante con ascia e pistola, oppure uno standard, armati di sega e archibugio. Noi abbiamo optato per il secondo guidati dalla voglia di testare la maggiore velocità d’azione che è mancata nei titoli della serie Souls, e l’abbiamo trovata. Nei dieci minuti scarsi di prova, abbiamo trovato combattimenti più dinamici, schivate armoniose e fendenti leggermente più veloci, ma con un feedback di risposta delle armi veramente ottimo. Le combo e soprattutto i colpi caricati rilasciano una potenza inaudita: la violenza degli impatti sulla testa dei nemici arriva intatta al giocatore attraverso il controller, coadiuvata da abbondanti quantità di sangue che inondano lo schermo e le strade circostanti.
Mancando la possibilità di bloccare gli attacchi nemici vista l’assenza dello scudo, è naturale porre un maggiore accento sull’agilità del personaggio, che schiva gli attacchi con spostamenti laterali e capriole più veloci per evitare gli attacchi nemici. Come da tradizione ne bastano pochi per mandarci al tappeto, ma mettendo a segno una serie di colpi in successione è possibile recuperare parte dell’energia vitale perduta. A questo proposito l’interfaccia è stata ridisegnata per mettere in risalto le barre della vita e della stamina, insieme alla quantità di pozioni curative che abbiamo nel nostro inventario. Queste sono mostrate sempre in primo piano e basterà premere triangolo per usufruire al volo dei loro benefici effetti. Per dare maggiore profondità al combat system, è possibile utilizzare ogni arma in due configurazioni distinte, portando attacchi differenti per penetrare le difese nemiche o sbarazzarsi più facilmente di un folto gruppo quando siamo circondati. È possibile cambiare configurazione dell’arma in maniera immediata durante l’esecuzione delle combo, ampliando lo spettro di attacchi e strategie disponibili e obbligando il giocatore a studiare sempre e comunque nemici e situazioni a cui si trova davanti. Non confondete fluidità e dinamismo con una svolta action del titolo: a quanto visto e provato finora, Bloodborne sembra essere a tutti gli effetti il vero erede spirituale dei della serie Souls.

– Atmosfere cupe e sinistre

– Constante sensazione di ansia e oppressione

– Gameplay più fluido e dinamico rispetto al passato

La nostra prima prova con Bloodborne ci ha lasciato con una voglia matta di riprovarlo al più presto. Tutto quello che ci si può aspettare da un titolo From Software ha fatto bella mostra di sé nella presentazione a porte chiuse e nella breve demo che abbiamo avuto modo di provare sullo showfloor. Combattimenti strategici e ragionati, ambientazioni evocative e un’atmosfera cupa e costantemente oppressiva fanno da contorno a un gameplay più fluido e dinamico che non deluderà gli amanti della serie Souls.

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