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Recensione

World of Tanks

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Avatar di Ctekcop

a cura di Ctekcop

Pubblicato il 04/12/2011 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

8

91,311 è il record del mondo, certificato dal Guinnes World Record, di giocatori connessi contemporaneamente ad un solo server MMO: è stato raggiunto il 23 Gennaio 2011 sul server russo di World of Tanks, quando quest’ultimo era ancora in fase beta.

Ciò basta e avanza per far capire come le prospettive future dei cosidetti giochi FREEMIUM, cioè con accesso gratuito e basati sulle microtransazioni, non sia più legato solo all’utenza asiatica, dove i giochi di ruolo online basati su questi meccanismi impazzano da tempo. 
Wargaming.net, compagnia londinese ma con il grosso della forza lavoro dello studio di sviluppo in Bielorussia, si è fatta notare in passato per la serie strategica a turni Massive Assault e per l’apprezzato Order of War pubblicato da Square Enix. In quest’ultimo biennio si sono dedicati anima e corpo alla realizzazione di un nuovo progetto, che ha goduto di grande successo sopratutto in Russia; tale successo è stato quasi incredibile al punto da poter vantare a oggi più di 3 milioni di utenti registrati in tutto il mondo. Dopo svariate fasi closed ed open beta viene finalmente rilasciato ufficialmente in Europa e Nord America nell’Aprile del 2011, e nonostante ciò gli sviluppatori stanno continuando a lavorare per offrire sempre più contenuti all’interno di questo titolo.
Un mondo di carri armati
World of Tanks, come dice il titolo stesso, è fondamentalmente un gioco di carri armati, della seconda guerra mondiale o poco dopo, dalle modeste velleità simulative. In sostanza è una brillante combinazione di generi tra loro diversi, rendendo difficile etichettarlo. Si tratta di un MMO action-shooter con forti elementi strategici e ruolistici. Controlleremo direttamente il nostro carro armato mediante una visuale in prima o terza persona e dovremo essere abili a mirare e sparare con precisione e tempismo. Ancor più importante sono le scelte tattico-strategiche ed il gioco di squadra: non c’è posto per eroi solitari, giustamente destinati a durare poco. 
Inizialmente vengono messi a disposizione del giocatore tre piccoli carri base, uno per fazione. Col passare del tempo, guadagnando esperienza, viene data la possibilità di muoversi nell’albero tecnologico, con un senso del progresso solo inizialmente rapido, sbloccando nuovi componenti con cui potenziare i mezzi di cui si è in possesso, o nuovi veicoli, non solo carri armati medi e pesanti ma anche artiglieria mobile e cacciacarri. In alternativa è possibile già da subito, senza necessità di sbloccarli, comprare altri carri non con i crediti standard ma con una valuta apposita, l’oro, ottenibile creando un account premium, pagandolo in euro. Ogni carro dispone di un proprio equipaggio, anch’esso potenziabile fin da subito in base alle relative disponibilità economiche, o accumulando esperienza sul campo. In aggiunta è possibile dotarsi di consumabili in grado di fornire bonus al mezzo e, con la giusta quantità di oro, allargare il proprio garage per fare letteralmente collezione di cingolati armandoli con munizioni più efficaci.
All’attacco o in difesa? Il segreto è il teamplay
Nel menù principale, cioè il garage dove si possono ammirare i tank di cui si è in possesso, vengono proposte tre modalità: Standard Battle, dove si viene assegnati casualmente ad una delle due squadre sfruttando a fondo il sistema di matchmaking che fa di tutto per cercare di combinarci con giocatori dai mezzi di tier simile, Training Battle, dove si ha la possibilità di allenarsi ma senza guadagnare crediti e punti esperienza, Team Battle, dove si sfidano tra loro in epiche battaglie da 30 giocatori le tank companies create al volo in apposite lobby. Chi dispone di un account premium ha la possibilità di creare un plotone, platoon, cioè un piccolo party di massimo tre giocatori con cui giocare. Infine, seppur ancora in fase beta, è disponibile la modalità Ultimate Conquest, nella quale le clan wars, riservate solamente ai giocatori più esperti, hanno origine da un metagioco strategico a turni accessibile via browser, con varie fazioni in lotta per la conquista dei territori della mappa tattica, per ora limitata alla sola europa, per poi risolvere gli scontri diretti all’interno del client di World of Tanks.
Lo scopo di ogni battaglia è conquistare la base del nemico o eliminare completamente tutti i carri nemici. Azioni meritevoli come il sopravvivere fino alla fine delle schermaglie, l’individuare, colpire o eliminare i nemici donano preziosi punti esperienza e viene tenuta traccia delle statistiche generali di gioco; vi sono numerosi achiviement visualizzabili sotto forma di medaglie e nastrini. Sebbene i controlli e l’HUD non siano un problema e risultano intuitivi fin da subito, è fortemente consigliato leggere la Wiki proposta alla fine dell’installazione: lì vengono infatti spiegate le meccaniche di gioco e le tattiche per arrivare alla vittoria nei combattimenti. Sono magistralmente mostrate manovre di evasione e di aggiramento, tenaglie ed esche, o come sfruttare a dovere gli angoli degli edifici e le coperture offerte dalla vegetazione o dalla conformazione del terreno. In buona sostanza, si hanno a disposizione tutti gli elementi per non sfigurare inizialmente. Buone le indicazioni a schermo, e la mini-mappa a destra, dotata di una comoda suddivisione a griglia che ci permette di indicare direttamente un quadrante necessario di attenzione.
Il gioco di squadra, la collaborazione e l’aiuto a vicenda si acquisiscono con il tempo. Data la notevole fog of war, ogni manovra deve essere ponderata e mai avventata: la gittata delle armi da fuoco è superiore a quella del proprio raggio visivo. Nelle mappe ad ambientazione urbana le partite sono movimentate ed adrenaliniche; al contrario in quelle più ampie si ha spesso a che fare in lunghi e tediosi scontri dalla distanza tra trincee o coperture varie in grado di protrarsi per svariati minuti, che risultano noiosi solo quando entrambe le squadre si arroccano entrambe sulle proprie posizioni in attesa di qualche colpo di mano in grado di rompere gli equilibri. Un semplice rush in campo aperto rappresenta quasi sicuramente la fine prematura, nonostante i carri si rivelano comunque in grado di subire un certo quantitativo di colpi. Brilla in questo senso il sistema dei danni: la zona posteriore è la più vulnerabile e si possono danneggiare parti come i cingoli, la torretta o il motore, in grado di andare a fuoco, o addirittura potrebbe causare la morte di un componente dell’equipaggio, rendendo più difficile svolgere determinate azioni oltre a rimanere bloccati per svariati secondi, diventando un facile bersaglio.
Un chilometro di alberi ed edifici
Graficamente parlando, World of Tanks è decisamente e sorprendentemente buono. Il punto di forza è rappresentato dall’ottima realizzazione dei carri, fedeli riproduzioni delle controparti reali o dei prototipi su cui sono basati. Anche le ombre, ai settaggi più elevati, si fanno valere grazie all’ottimo self-shadowing palesato dai lunghi cannoni. Buona ma non eccezionale l’effettistica, con la chicca rappresentata dai fumi di scarico perfettamente sincronizzati coi giri del motore. Non spicca la realizzazione delle texture dei terreni nè tantomeno quella  della vegetazione, presente in gran quantità, ma non paragonabile a quella di altre produzioni. Si ha la possibilità di interagire con alcuni elementi dello scenario distruggendoli a cannonate o passandoci sopra: la distruzione di staccionate, muretti, barriere, alberi, filo spinato, e talvolta addirittura qualche casetta è importante ai fini del gameplay ma non è ben realizzata tecnicamente risultando alquanto artificiosa e non ben animata. Le 16 mappe hanno dimensioni massime di un chilometro quadrato e risultano varie tra loro, sia per ambientazioni che per scenario bellico proposto.  Non è possibile in alcun modo modificare la geometria del terreno, nemmeno coi letali colpi esplosivi dell’artiglieria, che a rigor di logica dovrebbero creare dei piccoli crateri. Il tutto è ben ottimizzato e scalabilissimo in maniera tale da essere godibile su hardware non proprio recente rinunciando a piccoli dettagli ed effetti di post-processing o nei casi disperati intervenendo pesantemente sulla qualità delle texture e draw distance mantenendo comunque una buona parvenza generale.
Comparto sonoro nella media, dove spiccano i rombi dei carri armati, ma con brani audio classici e voci abbastanza fastidiose che fanno venire voglia quasi subito di essere disattivate.
Il netcode ed il matchmaking sono entrambi molto validi, avendo a che fare con server europei che  garantiscono ping sempre accettabili ed evitano grosse attese per le random battle.

HARDWARE

Rquisiti minimiOS: Windows 2000/XP/Vista/7CPU: 2.2 GHzRAM: 1.5 GB per Windows 2000/XP, 2 GB for Windows Vista / 7Scheda video: GeForce 6600GT con 256 MB di RAM / ATI X800 con 256 MB RAM, DirectX 9.0cAudio: DirectX 9.0c compatibileSpazio libero su hard-disk: 3.5 GBConnessione internet a 128 Kbps

Requisiti di sistema per impostazioni al massimo:OS: Windows 2000/XP/Vista/7CPU: Dual core 3 GHzRAM: 4 GBScheda video: GeForce 9800 con 512 MB di RAM / ATI 4850 con 512 MB di RAM, DirectX 9.0cAudio: DirectX 9.0c compatibileSpazio libero su hard-disk: 3.5 GBConnessione internet ad almeno 1024 Kbps )

– Gratis

– Combattimenti dalla forte componente tattico-strategica

– Ottimo netcode

– Invoglia a spendere, ed anche tanto

– Battaglie lunghe talvolta troppo poco adrenaliniche

– Voice-chat non disponibile nelle battaglie standard

8.0

World of Tanks è un free to play dai buoni valori produttivi con un valido gameplay che ibrida strategia, azione ed elementi ruolistici. Risulta godibile a più livelli e perciò è consigliato a tutti: il casual non voglioso di spendere soldi trova conforto nella saltuaria partita mentre un player più hardcore trova comunque pane per i suoi denti vista la moltitudine di sbloccabili e l’elevata competitività dei livelli più alti dove si è costretti ad investire denaro per accedere alle features più avanzate ed interessanti.

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