Why (not) Famous - Titanfall 2

Avatar

a cura di Parzival

Titanfall 2 è arrivato su PC, Xbox One e PlayStation 4 il 26 ottobre 2016 e a dispetto del numero nel titolo era il vero punto di partenza di quella che avrebbe tutto il potenziale per essere la miglior serie di first person shooter sulla piazza. Ciononostante non è riuscita a conquistare il mercato, curiosi di sapere perché? Scopriamolo in questo nuovo episodio di Why (not) Famous!

Il primo Titanfall arrivò in esclusiva per Xbox One nel 2014 e presentava diversi ottimi elementi di gameplay in stato embrionale. I giocatori erano chiamati a sfidarsi esclusivamente in partite multiplayer nei panni dei piloti di enormi mecha, i Titani, appunto. Oltre ad essere arrivato solo su piattaforme Microsoft in un periodo non proprio felice, aveva intrapreso l’audace strada dal gioco completamente online, che ne castrava letteralmente il potenziale. Dopo quel pur virtuoso flop, i ragazzi di Respawn Entertainment si misero duramente al lavoro migliorando la loro creatura proprio parametrandosi sui feedback ricevuti dal primo esperimento. Arrivò così in multipiattaforma Titanfall 2, con tanto di una campagna offline in cui nei panni del soldato semplice Jack Cooper e del Titan BT-7274 ereditato dal suo mentore, il capitano Lastimosa, saremmo stati chiamati a garantire la salvezza della Milizia e sconfiggere un temibile nemico. Così riassunta può sembrare banalotta ma si tratta di una campagna sci-fi con un livello di coinvolgimento e uno stile cinematografico di tutto rispetto che raramente si trova in giochi di questo genere, dove tale contenuto finisce spesso per essere un riempitivo, un mero contorno al comparto online.

Con un set d’armamenti tutto nuovo, nuovi Titan e altrettanto nuovi equipaggiamenti, il gameplay è stato del tutto rifinito e rappresenta un’esperienza davvero adrenalinica e appagante tanto offline, quanto online, in modalità quali il 5 contro 5 Bounty Hunt e l’8 contro 8 Pilots vs Pilots. Inoltre il design e le strutture degli oggetti nel gioco sono stati interamente ripensati per essere funzionali nelle varie ambientazioni e hanno lasciato alle spalle un aspetto più tradizionale sci-fi per abbracciare uno stile originale estremamente affascinante portato su schermo con una resa grafica spaccamascella che ha spinto al massimo la versione custom del Source Engine su cui il gioco gira.

Ma allora cos’è che è andato storto? Purtroppo il tempismo: la finestra d’uscita del titolo è stata scelta in quello che, a rigor di logica, è il periodo migliore per questo genere di giochi, cioè quello di fine ottobre in cui ormai Activision ha abituato i giocatori all’arrivo del nuovo Call of Duty, piaccia o no l’FPS più famoso e giocato ancora oggi. In realtà il colpevole dello scarso successo di Titanfall 2 è proprio lo stesso publisher Electronic Arts, che già rivaleggia da anni a suon di Battlefield contro lo strapotere di COD, e che ha pubblicato il titolo a una sola settimana di distanza dal campione d’incassi Battlefield 1.

La giustificazione di EA al tempo è stata che i due giochi, essendo concettualmente diversi per stile di gioco e ambientazione, non si sarebbero fatti concorrenza l’un l’altro. I numeri però confermano il contrario, e a fine 2016 Titanfall 2 è risultato purtroppo solo il terzo incomodo nel solito binomio Call of Duty – Battlefield.

Titanfall 2, acclamato dalla critia, ma poco cercato dal pubblico, rimane ancora un validissimo first person shooter e ci sentiamo di consigliarlo senza riserve a qualsiasi amante del genere che non l’avesse già giocato.