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Thunderobot ST-Plus, abbiamo provato il loro primo PC per l'Europa

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a cura di DjPralla

Il mercato dei dispositivi da gaming si sta sempre più allargando, anche se al momento sembra che le solite aziende stiano cercando di capitalizzare su questo fenomeno. Certo, oltre ai soliti nomi noti di questo ambiente, molti altri colossi del mondo del computing hanno cercato e stanno cercando di dire la loro con nuove linee e prodotti sempre più innovativi, o a più basso costo. Nel mercato cinese la situazione è più di ampie vedute e ci sono diverse aziende pronte a darsi battaglia; una queste è Thunderobot, che ora tenta l’approdo in Europa.
Abbattere le frontiere
Più nello specifico il prodotto in esame è il Thunderobot ST-Plus, che si propone come portatile da gaming di fascia medio bassa. Partendo dal cuore, l’unica versione attualmente configurabile dispone di una CPU intel Core i7 7700HQ che, abbinata a 8GB di RAM a 2400 MHz dovrebbe largamente supplire a tutte le necessità quotidiane richieste ad un laptop, e in questo caso andare ben oltre. Nei nostri test abbiamo notato una certa difficoltà da parte del computer nel mantenersi sempre fluido e reattivo, specialmente una volta messo sotto sforzo. Presentandosi con caratteristiche così alte, in un formato tutto sommato compatto, ad esempio l’abbiamo usato come macchina principale per l’editing video durante la nostra recente trasferta alla Gamescom; purtroppo i risultati non si sono rivelati così positivi come avevamo sperato, con tempi di rendering sempre molto lunghi anche per clip brevi e senza particolari effetti, oltre a diversi crash che ci hanno costretti a rimuovere la batteria per riavviare la macchina. Per fare delle comparazioni, l’MSI GE62 7RE di cui vi avevamo parlato ad aprile (con il suo inconfondibile look camouflage) condivide la medesima scheda tecnica di questo Thunderobot ST-Plus, ma riesce a raggiungere punteggi molto più alti per quanto riguarda benchmark che interessano la CPU, ben al di fuori del margine dell’errore. Molto probabilmente in questo caso deve esserci qualche mancanza di ottimizzazione nella gestione della CPU sul lato software, ma è anche da riportare le temperature che restano molto alte per troppo tempo, nonostante le ventole entrino fin troppo spesso in funzione e si facciano sentire parecchio. Dove invece la situazione si normalizza è sul lato che ci interessa di più, ossia il gaming: avendo a bordo la Nvidia GeForce GTX 1050Ti è possibile godersi buona parte dei titoli recenti puntando alto sulle prestazioni. Più nel dettaglio, nelle nostre prove abbiamo potuto giocare alla risoluzione nativa dello schermo, ossia 1080p con tutti i dettagli al massimo su Forza Horizon 3, che si dimostra essere sempre molto complesso da muovere, ma in questo caso siamo riusciti ad avere un’esperienza di gioco nettamente superiore alla controparte console, dovendo però restare sui 30 fps. Con titoli più scalabili come Resident Evil 7, che di base richiede meno forza bruta e Gears of War 4, che con il suo Unreal Engine riesce a girare al meglio su ogni configurazione, ci è stato possibile arrivare ai fatidici 1080p a 60 FPS, che vanno di pari passo con il refresh rate del monitor che purtroppo è di solamente 60 Hz. Per questi due titoli abbiamo dovuto sacrificare giusto qualche settaggio più alto, ma considerandolo come punto di inizio nel mondo del gaming su PC, c’è da considerare che gli acquirenti posso recuperare una libreria smisurata di titoli che gireranno al loro meglio su questa macchina.
Oltre al gaming c’è di più
Esteticamente siamo di fronte a un portatile che vuole mostrare la sua natura gaming, senza però eccedere. Nella parte posteriore del monitor ci sono due strisce che solcano la scocca che si illuminano di arancione quando lo schermo è acceso, quasi a ricordare lo stile dei PC della serie Strix di Asus. Sempre al centro della copertura è presente il simbolo dell’azienda, anch’esso illuminato, che per certi versi potrebbe far venire in mente il logo di Alienware, ma questi sono dettagli. Una volta aperto si viene accolti da una tastiera RGB su tre fasce che può essere customizzata a piacimento tramite il sofware integrato: purtroppo in questo ambito la possibilità di personalizzare l’illuminazione non è profonda come avremmo voluto e l’effetto a ritmo di musica non segue minimamente la traccia riprodotta. In ogni caso però è possibile settare delle macro su ogni tasto della tastiera, dando comunque parecchia flessibilità su questo fronte. Una volta scesi in azione, il meccanismo che regola il movimento dei tasti si comporta in modo discreto, senza però eccellere come ci si aspetterebbe da un prodotto appositamente studiato per il gaming; i tasti sono fin troppo piatti e hanno un ritorno che non fa comprendere a pieno se il dito abbia premuto o meno. Durante l’esperienza di scrittura queste problematiche possono diventare più evidenti, portandovi a ricorrenti errori di battitura se non avete ancora preso dimestichezza con la nuova macchina. Da notare inoltre, che al momento non è disponibile il layout italiano e dovrete quindi accontentarvi di quelli stranieri tra quello UK, spagnolo, francese o tedesco. Il touchpad ricade purtroppo nella fascia bassa della media qualitativa all’interno dei computer da gaming per via di una precisione non sempre sul pezzo e i due tasti troppo incassati per risultare comodi. A separare la superficie tattile dalla tastiera c’è una piccola protuberanza che asseconda le linee di design della macchina, la quale però va a toccare il monitor quando la macchina è chiusa, andando così a rovinare in brevissimo tempo lo schermo. Non sappiamo se questo difetto è presente esclusivamente sulla nostra macchina, ma è probabilmente riconducibile all’eccesiva flessibilità dello schermo. Per quanto riguarda le porte, infine, la dotazione di porte è quasi fin troppo esuberante, con tre USB 3.0 di tipo A, una di tipo C, lettore di SD, ethernet, HDMI e ben due Minidisplay port che probabilmente non userete mai.

– Buone prestazioni nel comparto gaming

– Design non eccessivo

– La CPU potrebbe fare di più

– La tastiera non è tra le migliori

– La qualità costruttiva è bassa

6.0

Il primo approdo di Thunderobot in Europa è un po’ traballante, con un ST-Plus che sì fa il suo nell’ambito gaming, ma non riesce a perfezionare tutto il resto, andando a confezionare così un prodotto riuscito solo a metà, specialmente se pensiamo al prezzo di listino di €1200 che lo mette in competizione diretta con avversari dai valori produttivi ben più alti.

Voto Recensione di Thunderobot ST-Plus, abbiamo provato il loro primo PC per l'Europa - Recensione


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