Anteprima

The Crew

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a cura di Hybr1d

La fiera losangelina ci ha riservato l’ennesima occasione di vedere il nuovo titolo automobilistico di Ubisoft, The Crew, che si appresta ad arrivare nei negozi il prossimo novembre. Il corsistico sviluppato da Ivory Tower con il supporto del publisher francese rappresenta un ambizioso tentativo di unire in un unico titolo l’esperienza di un racing game arcade con la complessa infrastruttura di un MMO. Come già emerso più volte nel corso degli ultimi mesi, The Crew è caratterizzato dalla presenza di una vastissima mappa che copre tutti gli stati uniti, da New York a Los Angeles. Sullo showfloor abbiamo potuto provare una breve demo che ci ha fatto saggiare le potenzialità del titolo nei suoi aspetti fondamentali, oltre a dare un veloce sguardo alla vastità del garage e alle grandi possibilità di personalizzazione delle vetture sia in termini estetici che di tuning. 
Un mondo liberamente esplorabile
L’aspetto fondamentale di questa ambiziosa produzione è sicuramente la ricostruzione di un mondo di gioco in grado di permettere al giocatore di spostarsi dagli altissimi grattaceli di New York alle bianche spiagge di Santa Monica senza soluzione di continuità. Stando a quanto dichiarato dagli sviluppatori ci vorranno all’incirca novanta minuti di guida per il coast-to-coast, percorrendo chilometri e chilometri di strade asfaltate e attraversando paesaggi diametralmente diversi tra di loro. Ci saranno pianure da percorrere a tutta velocità, così come montagne da scalare, con la costante possibilità di abbandonare la sede stradale per avventurarsi in mezzo a boschi e colline in cerca di salti spericolati e spot perfetti per acrobazie fuori di testa. Il tutto dovrebbe essere accompagnato da una campagna single player a sfondo poliziesco, ma non abbiamo ancora avuto modo di provarla in prima persona né tantomeno avere informazioni più dettagliate a riguardo. 
In compenso, allo stand Ubisoft abbiamo potuto provare in prima persona il titolo nelle sue modalità coop e competitiva, buttando un occhio anche al comparto grafico, apparso non particolarmente in forma. Oltre alla vastità dell’ambientazione, The Crew punta moltissimo sulla customizzazione delle vetture, con più di una decina di classi diverse di veicoli tra cui scegliere e un’ampia gamma di modifiche sia estetiche che funzionali da apportare a ciascun mezzo. Partendo dall’esterno è possibile riverniciare l’auto, aggiungere decal, personalizzare la carrozzeria, i cerchioni e persino gli interni, mentre sul fronte prestazionale possiamo letteralmente spogliare il veicolo della componente estetica per poter intervenire direttamente sulle parti meccaniche da migliorare per una personalizzazione completissima. La vastissima mappa americana, riprodotta con le dovute proporzioni ovviamente, è infarcita da città sufficientemente estese da raggiungere con il fast travel una volta sbloccate sulla mappa, per poi essere utilizzate come una sorta di hub dal quale accedere alle varie competizioni e al garage per le modifiche.
Cooperativo e competitivo
Viaggiare da una parte all’altra non sarà difficile comunque, grazie all’assenza di barriere nel mondo di gioco, che lascia massima libertà di esplorazione al giocatore, marcando un punto sulla mappa che è possibile raggiungere in qualunque modo. Pad alla mano insieme ad altri cinque giornalisti, abbiamo provato le due modalità multiplayer del titolo, facendoci un’idea più precisa delle modalità di gioco e dell’interazione tra i giocatori stessi. La gara cooperativa consisteva nell’inseguimento di un fuggitivo controllato dall’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di speronarlo ferocemente fino a distruggergli la macchina. Abbiamo potuto scegliere tra sportive, fuoristrada o un mix intermedio tra le due. Nei pochi minuti a disposizione per portare a termine la gara, abbiamo avuto conferma di un modello di guida prettamente arcade, con una macchina molto facile da guidare, e la presenza del turbo per sgasate improvvise e derapate al limite delle leggi fisiche. La differenza tra le varie tipologie di macchine è palpabile, ma parlare di simulazione sarebbe decisamente fuori luogo. 
La modalità competitiva mette invece in contrapposizione due squadre in una gara a check point che più di una volta obbliga i giocatori ad abbandonare la sede stradale per imbarcarsi in sezioni sterrate, dando anche un’idea piuttosto concreta della libertà di movimento all’interno della mappa. Ad accompagnare queste due modalità, vi è quella libera che permette di esplorare liberamente le città alla ricerca di nuovi eventi o semplicemente per godersi l’ambientazione e i suggestivi panorami che accompagnano i lunghi viaggi in giro per gli Stati Uniti. Graficamente, però, The Crew non ci ha impressionato positivamente sotto molteplici aspetti. I modelli poligonali della vetture sono piuttosto poveri, accompagnati da texture poco definite e da un’effettistica carente che appiattisce le ambientazioni, soprattutto per via di un orizzonte limitato da una fitta nebbia, talvolta opprimente. 

– Mondo vastissimo

– Ampia scelta di personalizzazione per i veicoli

Il nuovo racing game sviluppato da Ivory Tower con il supporto di Ubisoft non è riuscito a impressionarci particolarmente. Il vastissimo mondo open world di The Crew che permette di girare in lungo e in largo gli Stati Uniti è indubbiamente affascinante, ma gli eventi cooperativi e competitivi non hanno mostrato nulla di realmente originale. Nonostante le nuove home console, il comparto tecnico arranca su dettagli e pulizia poligonale, con texture e ambientazioni non particolarmente definite se comparate con quelle dei giochi mostrati dalla concorrenza.