Recensione

Tank Combat

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a cura di Nervous D.

Mai come in questo momento ci si accorge dell’importanza e del potere dell’informazione sia per mezzo di un quotidiano, di una rivista o internet. Nello specifico, anni fa, quando i primi videogiochi stavano timidamente entrando a far parte della nostra vita, non esisteva un gran panorama di riviste specializzate (che ora affollano prepotentemente le edicole) e tantomeno siti web che guidassero all’acquisto di un videogame attraverso recensioni, pagelle e articoli. Il tutto per dire che voi gamers di nuova generazione siete fortunati perché, con questa scheda, vi stiamo probabilmente salvando la vita, qualora sia balenato nella vostra mente, seppur per un momento, di comprare questo gioco.Siete mai rimasti a chiedervi, dopo aver smanettato per un po’ a un videogioco pessimo, il perché e il come questo gioco sia stato disegnato, programmato e approvato da qualcuno e sia finito sugli scaffali di un negozio? Addirittura con l’idea di farci dei soldi su? Se la vostra risposta è sì, allora apprezzerete senz’altro il nostro tentativo di soccorso nei vostri confronti con questa recensione.

La guerra non porta nulla di buonoSe si volesse parlare esclusivamente del gioco in sé, probabilmente la recensione finirebbe qui. Ma il senso di masochismo è alto e quindi procediamo.Come avrete già capito dal titolo, Tank Combat ci propone, appunto, il combattimento tra carri armati in un contesto storico ormai più che inflazionato: la Seconda Guerra Mondiale.La possibilità di manovrare solo carri armati (l`americano “General Stuart”, il tedesco “Tiger” e il sovietico T34) è già penalizzante di suo, se poi gli accostiamo il pessimo gameplay e la scarsa profondità delle campagne che andremo ad affrontare, il quadro complessivo non è dei più rosei.La City Interactive ha un’esperienza non certo misera in merito a videogiochi di stampo bellico e sembra abbia come finalità ultima quella di far rivivere al grande pubblico i conflitti del passato o del presente, da ogni punto di vista, dal cecchino all’infiltrato segreto o dal mitragliere al pilota d’aerei. Vedendo la qualità degli altri prodotti erano sorti dei dubbi sulla riuscita dell’impresa, dubbi che sono stati confermati da Tank Combat, il gioco di guerra che possiede la giocabilità e la longevità di uno screensaver.

Il lungo e avvilente filmato di presentazione ci accompagna allo scarno menù che ha come sfondo un’orrenda illustrazione, figlia di un filtro preso a caso dalla palette di Photoshop. Le opzioni sono al minimo sindacale: i comandi che collegano la nostra tastiera al carro armato si contano su una mano (avanti, indietro, gira a sinistra e a destra, spara col cannone, spara con la mitragliatrice), vale lo stesso per quanto riguarda i settings della risoluzione dello schermo. Agghiacciante è l’approssimazione con cui possiamo impostare la nostra scheda video.

Chi non ha mai avuto l’occasione di pilotare un cingolato può iniziare con il tutorial che, data la smisurata semplicità dei comandi e del gioco, non ha un’utilità concreta se non quella di farci spegnere immediatamente il computer.Una volta terminato il tutorial, verremo addirittura promossi al grado di tenente e scaraventati nelle fasi del conflitto vero e proprio, scegliendo tra le poche missioni che inizialmente ci verranno assegnate. A bordo della nostra macchina da guerra ci rendiamo conto di quanto sia difficile e frustrante manovrarla, infatti segnaliamo una risposta dello sterzo lenta e imprecisa e un sistema di puntamento scomodo e approssimativo; sulla sinistra dello schermo, in alto, vi è una bussola con integrati la classica barra della vita, il caricatore e un’altra barra più piccola che indica il tempo di attesa prima che il cannone sia di nuovo pronto a sparare. Ogni tanto, nel mezzo della missione, ci verranno comunicati altri obiettivi secondari che compariranno in una schermata a comparsa così antiestetica e non in stile con il gioco, da far sembrare quest’ultimo ancora in fase di programmazione.

La struttura di gioco è veramente imbarazzante, il paesaggio spoglio fa da cornice all’avanzata del nostro carro armato con cui dovremo abbattere ogni tipo di oggetto mobile ci separi dal completamento del nostro obiettivo finale che è facilmente riassumibile in poche parole: distruggi tutto e vinci; strategia e tattica inesistenti fanno pensare più ad uno Space Invaders del 2000 (ma molto meno divertente); l’intelligenza del nemico è nettamente al di sotto dello standard accettabile, infatti interi eserciti di cingolati avversari, una volta allarmati della nostra presenza, si precipiteranno ad ammassarsi intorno al nostro mezzo per distruggerlo, rendendo a dir poco grottesca la battaglia. Il pigro e goffo movimento del nostro mezzo, poi, non ci fornisce vie alternative se non rimanere impalati sul posto ad affrontare il nemico, del quale comunque ci si sbarazza facilmente essendo tutt’altro che invincibile. Discorso diverso ma non meno negativo, quando invece incapperemo in posti di blocco caratterizzati da cinque o sei soldati di fanteria, disposti ordinatamente in linea, uno distante dall’altro in egual maniera, che tentano pateticamente di abbatterci con la potenza di fuoco pari a quella di un liquidator.Parlando dell’interazione con l’ambiente circostante che, stando a quanto detto dalla casa produttrice, sarebbe dovuta essere uno dei maggiori punti forti del gioco, possiamo dire semplicemente che è tristemente limitata allo sradicare alberi, buttare giù palazzine in maniera del tutto irreale e a schiantarsi lungo delle recinzioni che, nel crollare, mostrano la stessa fisica dei tasselli del domino.

I briefings delle missioni tentano di dare , invano, una profondità ai compiti che dovremo svolgere durante le campagne, le quali ci vengono proposte in modo disordinato e senza nessun filo conduttore e che non riescono a celare per più di due partite la loro ripetitività, eccezion fatta per il tipo di carro armato che andremo a guidare e per la fazione per cui andremo a combattere visto che, a turno, apparterremo all’esercito tedesco , russo o inglese.

Comparto tecnico Visto lo scadente gameplay, non ci tange più di tanto che la grafica lo sia ancora di più. Non ci sono termini aulici per rendere l’idea con una sola parola. Basti dire che è veramente brutta.Il paesaggio è povero di dettagli, ogni ambiente si riduce ad essere rappresentato come un’immensa landa desolata con qualche misera collinetta e alberi che sembrano composti da due pezzi di cartone, uno incastrato nell’altro. Il cielo è reso da una foto che si muove sullo sfondo e la monotonia del territorio è interrotta ogni tanto da qualche ponte che saremo costretti ad attraversare.Gli edifici che compongono i villaggi sono un pugno nell’occhio e anche il loro crollo, dovuto ai colpi inferti loro, risulta mal realizzato e casuale: è indifferente se spariamo ad un punto preciso del palazzo, sarà sempre il tetto a crollare per primo e poi il resto, come in un copione già scritto.Il costante bad-clipping non risparmia nessuno: coinvolge sia cespugli ed edifici che carri armati e fanteria avversari; potete immaginare il piacere di quando all’improvviso compaiono, in un sol colpo, un reggimento di cingolati e fanteria nemica a pochi metri di distanza da noi, lì, dove un secondo prima sembrava un ameno posto da pic-nic.Gli effetti quali fumo, fuoco ed esplosioni si amalgamano a perfezione alla mediocrità generale del titolo.Per quanto riguarda il comparto audio, è sufficiente dire che ogni mappa ha una propria colonna sonora della durata effettiva di pochi secondi ma che va in loop incessantemente fino alla fine della missione , provocando spasmi al nostro sistema nervoso.Vi è la presenza di doppiaggio in italiano che, anche se discreto, affonda insieme al resto del gioco.

HARDWARE

– Windows 2000/XP/Vista– Processore 1.6 GHZ – 512 MB RAM – Scheda Video: ATI Radeon 8500 o nVidia GeForce 4 with 128 MB RAM– DirectX 9.0c – Mouse e tastiera

MULTIPLAYER

Assente.

– Nessuno

– Pessima realizzazione

– Noioso

3.5

Tank Combat è un prodotto che non è degno nemmeno di essere regalato , figuriamoci venduto. Non è certo una questione di prezzo (circa 10 euro), ma si sa, chi meno spende, più spende. Il gioco non diverte anzi, è noioso e mortificante. Compratelo solo se ve lo stanno imponendo con una pistola alla tempia.

Voto Recensione di Tank Combat - Recensione


3.5