Recensione

Splinter Cell

Avatar

a cura di Fabfab

Se avete giocato a una delle versioni per le console maggiori di Splinter Cell e se tenete presenti le potenzialità del vostro GBA, allora capirete facilmente come non sia affatto semplice convertire sul piccolo portatile Nintendo uno stealth/action interamente in 3D: pare, tuttavia, che i ragazzi di Ubi Soft siano riusciti nell’impresa.

Una buona conversione?Considerate le premesse, possiamo tranquillamente affermare che questo Sprinter Cell per GBA è riuscito sorprendentemente bene: si tratta di un gioco d’azione che scorre lateralmente in 2D e ricorda i primi platform e sparatutto a scorrimento laterale dell’epoca a 16 bit, riuscendo tuttavia a mantenere le caratteristiche uniche ed i particolari elementi di gioco che hanno caratterizzato il titolo nelle sue incarnazioni maggiori. Peccato che, insieme agli elementi positivi, in qualche modo il gioco conservi anche alcuni dei suoi elementi negativi e si presenti come un prodotto abbastanza corto e ripetitivo: ciò nonostante “Splinter Cell” per GBA rimane un buon prodotto con molti punti a favore ed in grado di soddisfare sia i fan della serie che il giocatore occasionale alla ricerca di un titolo divertente e abbastanza veloce.Il gameplay cerca di riproporre le stesse situazioni del titolo originale: il giocatore impersona Sam Fisher, un agente governativo ultrasegreto che lavora per un’organizzazione, la Third Echelon, che agisce al di sopra della legge e manda i suoi agenti in situazioni pericolose in nome della sicurezza nazionale degli Stati uniti.Fisher deve affidarsi soprattutto alla furtività mentre si fa strada, da solo, fino al cuore di strutture nemiche ben controllate e dotate di letali difese: chi non ha giocato anche alla versione “maggiore” del titolo avrà sicuramente delle difficoltà a seguire una trama presentata in maniera un pò troppo spezzettata, narrata in brevi schermate di testo che fungono da prefazione per ciascuna delle nove missioni previste dal gioco (le stesse della versione GCN) e praticamente non fornisce altro in termini di narrazione degli eventi. Non che la cosa rivesta troppa importanza, considerata la natura puramente d’azione del gioco, dove si avverte davvero poco la necessità di una trama che colleghi i vari scenari in cui ci muoveremo. Ciò nonostante, un minimo di cura in più nella narrazione del contesto del gioco sarebbe stato gradito.

Al centro dell’azioneCome nella versione originale, in Splinter Cell per GBA, lo scopo di quasi tutti i livelli che percorreremo è quello di arrivare in fondo senza farsi scoprire; poiché si tratta di un gioco in 2D con scorrimento laterale è ovvio che non potremo aggirare i nemici come nel titolo originale, ma dovremo limitarci a osservare da debita distanza le guardie, immobili o intente a pattugliare la loro zona di competenza, avvicinarci alle loro spalle e stordirle mentre sono girate dall’altra parte. Il pulsante R permette di accedere ad una sorta di visuale telescopica che ci permette vedere cosa ci aspetta sul nostro cammino, ben oltre la nostra visuale; il fattore tempo non è quasi mai importante, generalmente è possibile centimetro dopo centimetro, in tutta calma e studiando senza fretta la situazione da un posto sicuro.La varietà dei nemici è limitata, senza contare che risultano essere tutti abbastanza stupidi, non riuscendo, pertanto, a costituire un vero ostacolo al nostro procedere; le telecamere di sicurezza controllano il percorso compreso nel loro cono visivo, che ruotano continuamente a destra e a sinistra, ma evitarle non è un problema. Le porte chiuse a chiave, le casseforti, e, più avanti, le torrette automatiche potranno a volte rallentarci la strada: questo tipo di ostacolo può essere superato solo superando una sorta di “simulazione di scasso” a tempo, scaduto il quale scatta l’allarme. Ogni congegno da scassinare è leggermente diverso dai precedenti, ma resta comunque abbastanza agevole da scardinare.“Splinter Cell” per GBA presenta anche alcuni elementi tipici dei platform, come la possibilità di saltare da una piattaforma all’altra, di arrampicarsi lungo le tubature, evitare ostacoli improvvisi come le fiammate del primo livello…Sam sarà inoltre in grado di compiere praticamente tutte le stesse azioni a cui siamo abituati: accovacciarsi, saltare, arrampicarsi, appendersi, scivolare sui cavi, calarsi tramite corda, sparare da appeso oppure lasciarsi cadere sui nemici dall’alto.Va riconosciuto che i programmatori hanno fatto il possibile per diversificare l’azione di gioco: talvolta ci troveremo a doverci calare giù dagli edifici, cercando di evitare di essere scoperti dagli occupanti mentre passiamo davanti alle loro finestre, in un’altra situazione dovremo inseguire un hacker che tenta disperatamente di sfuggirci, in un’altra ancora scapperemo da una nave che sta affondando oppure ci troveremo nel mezzo di uno stabilimento di produzione alimentare, intenti a saltare da un gancio all’altro…tutti palesi espedienti per differenziare il più possibile l’esperienza di gioco e la cosa non può che essere gradita al giocatore.

Simulazione di spia?Purtroppo la maggior parte degli elementi caratteristici della serie non riescono a raggiungere lo scopo per cui sono stati pensati, almeno sulle console maggiori. Parliamo, ad esempio, del lato stealth del gioco: possiamo nasconderci nell’ombra (ma solo in determinati punti sparsi per l’area di gioco) per evitare le sentinelle di pattuglia, ma spesso non ce ne sarà affatto bisogno. Non potete raccogliere e trascinare via i corpi delle sentinelle per nascondere le tracce del vostro passaggio, ma ben presto vi renderete conto, con un certo disappunto, che le altre guardie ignorano del tutto i compagni stesi che trovano sul loro cammino!C’è una valida ragione se la maggior parte dei giochi di azione a scorrimento laterale per le vecchie console a 16 bit incentravano la giocabilità sulla pura azione, relegando in secondo piano l’elemento della furtività: è infatti molto più divertente sparare a ripetizione su orde di cattivi che cercano di farci la pelle piuttosto che cercare di coglierli alle spalle avvicinandosi da dietro, in punta di piedi! In Splinter Cell tutto questo non è possibile perchè avremo sempre pochissime munizioni a disposizione per la nostra pistola e non potremo nemmeno giovarci del micidiale fucile SC-20k di Fisher se non nella modalità Boss. Così l’interesse per il prodotto andrà inevitabilmente scemando durante le 5/6 ore che occorrono per terminarlo. “Splinter Cell” non è un titolo particolarmente lungo da completare e, alla lunga, emerge inevitabilmente una certa ripetitività dell’azione, dovuta sia alla grafica dei livelli, troppo simili tra loro, sia dalla necessità di ripetere più volte alcuni dei passaggi più complessi prima di riuscire a superarli.Ciò, tuttavia, non significa affatto che questo Splinter Cell per il GBA sia un brutto gioco, al contrario! La conversione appare molto fedele, tenuto conto dei limiti incontrati dagli sviluppatori nel dover convertire in formato 2D con scorrimento laterale un titolo che ha la sua ragione di esistere solo in un ambiente a tre dimensioni: possiamo addirittura dire che il vero limite di questa conversione risiede nella volontà di renderlo il più fedele possibile all’originale, perché l’inserimento di elementi stealth finisce col rallentare e sminuire l’esperienza di gioco piuttosto che. Questo titolo probabilmente sarebbe stato molto più divertente come semplice sparatutto: Sam Fisher, il suo SC-20k, orde di nemici assatanati e al diavolo l’elemento stealth.

Grafica e sonoroL’originale versione per XBox di “Splinter Cell” è stata particolarmente apprezzata per la qualità del suo comparto grafici e, soprattutto, dei suoi effetti di illuminazione, e anche se la versione per GBA non può certo starle alla pari da questo punto di vista, il risultato ottenuto è comunque davvero impressionante per un gioco portatile.L’animazione di Fisher è eccezionalmente fluida e realistica, specialmente quando cammina, corre, estrae e punta la sua pistola; come nel titolo originale il nostro Sam i suoi mitici visori notturni e termici, con tanto di effetti grafici che, quando utilizzati, ricordano molto da vicino il gioco originale.Anche gli ambienti di gioco sono ben fatti, sebbene il ripetersi di locazioni di tipo prevalentemente “industriale” non lasci molto spazio alla creatività.Il comparto sonoro del gioco è buono, e consiste per lo più in effetti sonori campionati dal gioco originale, come quelli che accompagnano quando Fisher mentre estrae la pistola o si arrampica su una tubazione sospesa; di sottofondo riecheggia una musica bassa e grave, che contribuisce a creare l’atmosfera.Una curiosità riguardo a questa versione per GBA: ogni volta che stenderete un nemico, a cazzotti oppure sparandogli un colpo alla fronte, dal corpo dello stesso usciranno una serie di rassicuranti zzzzzzzzzzz, come se stesse dormendo…insomma, hanno censurato Sam Fisher che, in questo titolo, non riesce ad uccidere proprio nessuno, neanche se gli spara!

La longevitàCi sono alcune missioni “bonus” che si possono sbloccare nel gioco, e ve ne sono altre per coloro che connettono, tramite cavo link, le versioni di Splinter Cell per GBA e per Game Cube: non è da sottovalutare, tuttavia, la possibilità che dopo aver finito tutte le missioni della modalità principale manche la voglia di rigiocare a nuovi livelli del tutto simili ai precedenti anche nelle piccole diversioni come scassinare serrature o sparare da un nascondiglio. Invero, finché dura, è tutto abbastanza divertente, peccato che alla lunga non riesca ad offrire un’esperienza di gioco sufficientemente varia.

– Ottima grafica

– Il primo stealth su GBA

– Sam Fisher è sempre un duro

– Gameplay un po’ ripetitivo

– Elementi stealth implementati superficialmente

7.5

Splinter Cell per GBA rappresenta, in ultima analisi, uno sforzo ben riuscito di catturare e racchiudere il fascino dell’originale in una, per forza di cose, limitata ambientazione 2D: la formula è la stessa dell’originale, con suspance, azione, infiltrazione trasposti in un gioco a scorrimento laterale che riesce a presentarsi come un adattamento parecchio fedele al design dell’originale.

Tuttavia, esaurito l’entusiasmo iniziale, il gioco appare per quello che è: una sorta di sparatutto a scorrimento, con alcuni elementi da platform puro ed una netta predominanza dell’elemento tattico. Non si avanza correndo e sparando, ma valutando attentamente ogni mossa e cercando di renderci invisibili e senza sprecare inutilmente munizioni. Peccato però che gli elementi tattici e stealth appaiano per lo più pretestuosi a causa della poca profondità con cui sono stati implementati (disseminare il corridoio di corpi, ad esempio, non metterà assolutamente in allarme i nemici, come invece avviene nell’originale): così alla fine ci si ritrova senza la frenesia ed il divertimento tipico degli sparatutto “senza pensieri” e senza la decantata profondità tattica vantata dall’originale. D’altronde il titolo non è molto lungo ed è quindi probabile che riusciate a divertirvi fino alla fine, prima che sopraggiunga la noia per un gameplay sempre uguale…

Voto Recensione di Splinter Cell - Recensione


7.5