Recensione

Space Invaders Extreme

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a cura di Darkzibo

Vengono raccontate storie che una volta ascoltate passano e ne esistono, di contro, altre che modificano la vita di tutte quelle persone che ne fanno parte in maniera diretta o indiretta. Questo è accaduto a Toshihiro Nishikado, un giovane programmatore che, verso la fine degli anni settanta, ideò un titolo che avrebbe cambiato la storia dei videogiochi grazie alla creazione del genere più amato da trent’anni a questa parte: l’arcade. Il signore prima menzionato è il creatore di Space Invaders, titolo che ha fatto passare ore e ore ai giovani degli anni ottanta di fronte al cabinato del bar o della sala giochi. Inutile sottolineare che Nishikado cambiò radicalmente la sua vita visto l’enorme successo della sua creazione. In seguito a diverse conversioni per console più o meno riuscite, a Space Invaders sembrava rimasto ben poco da dire. Però le cose non spariscono, al massimo mutano e per questa ragione ci troviamo ora a recensire questo titolo nella sua conversione per PSP.

L’invasione ha una nuova formaIl meccanismo di gioco dell’originale Space Invaders era molto semplice: una navicella posta nella parte inferiore dello schermo doveva attaccare gli alieni invasori che si avvicinavano man mano e che, a ogni perdita subita, iniziavano a muoversi a destra e a sinistra sempre più velocemente. Ogni tanto compariva in cima alla schermata un’astronave che avrebbe dato, se distrutta, punti extra. Il concept di Space Invaders Extreme è rimasto lo stesso e, infatti, ci approcceremo ad esso in maniera del tutto arcade. Voi sarete ancora protettori della Terra e sarà vostro compito difenderla dagli invasori. Vedendo la schermata iniziale avrete la sensazione che poco sia cambiato e che, di conseguenza, sia in corso il solito tentativo di far rivivere un gioco ormai destinato al dimenticatoio. Stavolta, però, c’è di mezzo una software house di nome Square – Enix insieme alla famosa Taito. Le modalità sono in effetti esigue: Arcade, Multiplayer, Stage Mode e Opzioni. Ma è nella semplicità che Space Invaders Extreme sarà in grado di stupirvi. Selezionando la modalità più importante, Arcade, verrete catapultati senza tanti complimenti nel primo stage: scenari psichedelici, colorati e movimentati daranno origine ad una sorta di concerto di musica techno in cui il vostro compito non sarà solo quello di distruggere gli invasori, ma anche di rispettare certi parametri che vi saranno ordinati dal gioco come, ad esempio, annientare soltanto nemici di un certo colore. Per portare a termine il vostro compito saranno presenti alcuni upgrade come laser continui in grado di polverizzare legioni di nemici, palle di fuoco e mitraglie a più colpi. I missili di default presenti sull’astronave sono infiniti mentre gli upgrade, raggiunto un certo limite, spariranno. Una particolarità del titolo è rappresentata dal fatto che ogni volta che scoccherete un colpo sentirete modifichersi e adattarsi il suo effetto sonoro alle musiche di sottofondo. Le formazioni dei nemici saranno sempre più complesse nel corso del gioco e la loro distruzione diverrà via via più difficile data la velocità che acquisiranno. Space Invaders Extreme, così come il capostipite, prevede ovviamente i classici livelli da affrontare, ma il vero scopo del gioco è battere il proprio record (magari anche quello degli altri) di punti così come molti giocatori hanno fatto da trent’anni a questa parte. Non esistono mosse o combinazioni di tasti: il tutto si riduce alla pressione continua del pulsante destinato allo sparo. Anche se questa semplicità potrebbe far apparire noioso il gioco, vi accorgerete che in verità gli scenari e la musica giocheranno un ruolo fondamentale nell’apprezzamento di questa release che, schema dopo schema, aumenterà la propria difficoltà generando boss enormi capaci di crearvi grandi problemi. La longevità è assicurata dai numerosissimi livelli presenti e da un fattore di portabilità dal valore esponenziale: giocherete a Space Invaders Extreme in ogni minuto libero della giornata data la sua immediatezza che lo renderà accessibile a chiunque. Il multiplayer poteva essere curato maggiormente visto che non è presente una modalità online come nella conversione per Nintendo DS, ma solamente un’infrastruttura ad hoc per due giocatori.

Trent’anni e non sentirliCome si può restaurare un titolo dopo trent’anni di vita? Semplice, lasciandolo così come è, almeno superficialmente. Graficamente la struttura originaria è stata mantenuta ma in maniera che apparisse come cosa voluta più che necessaria come nel 1978. La vostra navicella e gli schieramenti nemici saranno ancora una volta formati da astronavi composte da pixel. La differenza starà nel fatto che la loro distruzione provocherà esplosioni colorate con pixel che diverranno piccoli poligoni fluorescenti creando un effetto visivo di notevole impatto. Non saranno da meno gli sfondi letteralmente mirabolanti, colorati con stile e in grado di generare uno spettacolo di luci che, senza paura di smentite, pensiamo di aver visto solo in Rez o Lumines. Ci sono però alcuni difetti minori da sottolineare come il caos che si genera in certi frangenti di gioco e il mancato sfruttamento dell’intero schermo a 16:9.Il comparto sonoro è l’altra caratteristica rigenerata da questa conversione che, da elemento di contorno quale era anni fa, è divenuta a tutti gli effetti componente principale. Mixati da famosi Dj giapponesi i brani techno vi introdurranno al meglio nello spirito del gioco e, sfruttando le capacità della console portatile Sony, vi accompagneranno per ogni livello diventando elemento fondamentale a cui si sovrapporrà il rumore generato da ogni vostra azione che seguirà perfettamente il tempo della traccia.

– Rinnovamento indovinato

– Buon reparto grafico e musicale

– Molto portabile

– Ci giocherete a lungo

– Confusionario in qualche frangente

– Manca un multiplayer online

8.2

La scoperta di qualcosa di nuovo è sempre una cosa bellissima, ma la riscoperta di una realtà che ormai davamo per inghiottita dai gorghi del tempo è ancora più intrigante. Spaces Invaders Extreme rappresenta un buon connubio tra grafica e musica, che riuscirà a generare nel giocatore che vorrà almeno provarlo una sorta di piacevole sorpresa ed immedesimazione. I colori sembrano catturare lo schermo e la musica vuole quasi trasformare Space Invaders in un rythm game, dove la distruzione del nemico passa in secondo piano. Il titolo è il classico gioco portatile, immediato, alla portata di tutti e in grado di farsi rigiocare tante volte senza mai perdere appeal. Potrebbe apparire troppo semplice nell’idea di fondo ai meno attenti o troppo ripetitivo, ma non è così. Gli unici difetti sono riconducibili ad una scelta errata dello sfruttamento dell’ottimo schermo di PSP che non impiega tutti i suoi 16:9 e ad alcuni momenti di gioco in cui la vostra navicella sarà vittima di laser che passeranno inosservati a causa del caos che genereranno le esplosioni. Tutti quelli che lo hanno apprezzato nel corso degli anni ritroveranno un prodotto in grado di unire la nuova alla vecchia essenza di Space Invaders e, per i new gamers, sarà il momento buono per scoprire un importante pezzo di storia videoludica.

Voto Recensione di Space Invaders Extreme - Recensione


8.2