Recensione

Rocket Robo

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a cura di Naares

Se le stelle sparissero all’improvviso sarebbe un bel problema. Più che altro perché ci sarebbe davvero un gran buio, e servirebbe senza dubbio un robot a propulsione per poterle recuperare, e tornare così al cielo stellato che ben conosciamo. Fortunatamente il robot c’è. E ha la sciarpa. 
A spasso a gravità lunare 
Rocket Robo è una perla del mercato indipendente frutto del lavoro di un team ristrettissimo. Il gioco rientra a tutti gli effetti nel genere platform, sebbene si fregi di meccaniche che strizzano l’occhio ai puzzle game, senza esagerare. 
Nostro compito sarà controllare il piccolo robot arancione a spasso per la galassia, in due scenari principali estremamente ispirati dal punto di vista grafico, alla ricerca delle 283 stelle sparite dal firmamento. 
I livelli di cui si compone il gioco sono a gravità ridotta, e per spostarci dovremo utilizzare i propulsori posti sotto i nostri piedi. Li attiveremo toccando lo schermo in un punto qualsiasi, mentre rilasciando il dito torneremo lentamente verso terra. Una meccanica semplice, pressoché identica a quanto sperimentato nel bellissimo Badlands, o nell’atroce Flappy Birds. Unica variante è il poter stabilire l’inclinazione del robottino usando il tilt dello smartphone, decidendo quindi la direzione verso cui desideriamo muoverci. 
Un certo numero di stelle saranno disseminate nei numerosi livelli di gioco, alcune bene in vista, altre nascoste piuttosto bene. Idealmente dovremmo raccoglierle tutte, ma l’impresa non sarà facilissima, in particolare nei livelli di gioco più avanzati. Se infatti la difficoltà del titolo sarà all’inizio davvero bassa, procedendo nelle nostre esplorazioni avremo a che fare con prove piuttosto impegnative, adatte a un pubblico hardcore in grado di coordinarsi con una certa rapidità. 
Passeremo dunque attraverso livelli pieni di lame rotanti, bombe di vario tipo, creature aliene non meglio identificate, l’immancabile lava, presse meccaniche e altro ancora, cercando di volta in volta l’uscita dei bellissimi quadretti realizzati dai designer, muovendoci su più livelli di profondità con un uso davvero intelligente della prospettiva. 
Qualche volta ci basterà trovare l’uscita e saremo tutti contenti. Altre volte ci ritroveremo a sfrecciare tra angusti passaggi inseguiti dalla lava che progressivamente ingoia l’intero livello, e altre ancora dovremo risolvere dei puzzle (in linea di massima nulla di complicato) per sbloccare delle porte stagne e procedere all’interno del livello. Sparsi qua e là potremo trovare dei portali adibiti al teletrasporto, o degli switch per attivare e disattivare il magnetismo di alcuni oggetti.
Facendo un discorso generale, possiamo dire che il gameplay è abbastanza variegato, sempre molto piacevole, mai frustrante. Più che altro può diventare mediamente impegnativo nei livelli più avanzati, ma si tratta di un tipo di sfida che i più accoglieranno con piacere. 
La piccola bellezza
In maniera simile a Badlands, il gioco è uno spettacolo per gli occhi. Utilizzando il rodato motore Unity, gli sviluppatori hanno creato dei livelli ispiratissimi, graficamente accattivanti, donandogli uno stile per certi versi cartoonesco che va a nozze con i ritmi rilassati della prima metà di gioco. Un mix di stelle, colori, bagliori e freddo metallo accompagnati da motivetti altrettanto ispirati e molto orecchiabili. 
Si potrebbe accusare una certa ripetitività a livello di ambientazioni ma, considerata la bontà delle meccaniche e la breve durata complessiva dell’esperienza, ciò sarebbe davvero andare a cercare il pelo nell’uovo. 
Il gioco è suddiviso di fatto in due macro ambientazioni, ciascuna composta da un considerevole numero di livelli. Una terza ambientazione appare al momento nella schermata di selezione, con la promessa di un coming soon non meglio specificato. 
Il prezzo del gioco è di 79 centesimi, ed è quindi probabile che i contenuti aggiuntivi verranno rilasciati tramite acquisto in app. Considerata la bontà del titolo diciamo poco male, perché a nostro avviso sono soldi davvero ben spesi. 

– Gameplay semplice, immediato e coinvolgente

– Direzione artistica straordinaria

– Adatto a qualsiasi tipo di pubblico

– Finisce in meno di due ore

– Prima parte del gioco troppo facile

8.0

Rocket Robo è un titolo che consigliamo caldamente a chi apprezzi la scena indie, o in generale a chi è alla ricerca di un ottimo pseudo-platform che non si chiami Rayman. La direzione artistica del gioco è di primissimo livello, il gameplay fresco e variabile dal rilassante all’impegnativo. Fatevi un favore e non lasciatevi scappare questo giochillo, per 79 centesimi sarebbe davvero un peccato.

Voto Recensione di Rocket Robo - Recensione


8