Recensione

Reprobates - L'isola dei Dannati

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a cura di Benenath

Reprobates: L’isola dei Dannati è la versione nostrana di Next Life, disponibile da quasi un anno nel resto del mondo; duramente criticato da diverse testate giornalistiche del settore per via di una programmazione non esente da difetti, causa di un gameplay tedioso e frustante, il gioco sviluppato da Future Games (Ni.Bi.Ru e The Black Mirror) prova, ironia della sorte, a fregiarsi di una seconda vita. Una serie di importanti miglioramenti, tra cui un revamp del gameplay ed un restyling tecnico generale, tentano di ridare luce ad un sostrato narrativo già al secolo molto interessante e ambizioso.

Il mio SUV, un camion, la mia morte e…un’isola?La trama prende il via con un deciso slancio, mettendoci di fronte a situazioni inconsuete in grado di catturare l’attenzione sin dai primi istanti. Impersonerete Adam Raichl, che alla guida del suo SUV si schianta contro un camion, morendo pochi istanti dopo. A questo inusuale incipit seguono avvenimenti ancor più eccezionali: vi risveglierete infatti su di una isola misteriosa, desolata se non fosse per qualche cabina posizionata sulla spiaggia. Un po’ di sana esplorazione vi porterà presto al confronto con alcuni bizzarri personaggi, i quali vi sconvolgeranno con affermazioni scioccanti. Taluni sembrano ignorare l’avvenimento di evidenti fatti storici (una donna ignora la distruzione delle Torri Gemelle, nelle quali era lei stessa impiegata), altri hanno strane manie di persecuzione. Se ciò non bastasse, un male li accomuna: al terzo rintocco del campanile presente sulla punta della scogliera dell’isolotto, tutti gli “abitanti” (compreso quindi il nostro Adam) crollano in un sonno inarrestabile qualunque cosa stiano facendo, ed ovunque si trovino, risvegliandosi però sempre all’interno delle loro cabine. Adam, chiaramente, non vuole essere vittima di questi avvenimenti, e si mette in cerca della verità: cos’è realmente l’isola, da dove vengono quelle persone, chi le ha portate lì e, soprattutto, perché il campanile ha questo strano potere?

Le follie di una normale avventura graficaCominciamo col dire che L’isola dei Dannati prevede il mouse come unica periferica di controllo, sia nei menu che durante le sessioni di gioco. Trattandosi di un’avventura grafica “punta e clicca” questo non ci sorprende, ma l’ausilio di qualche shortcut da tastiera sarebbe stato comunque gradito. Il fulcro del gameplay è l’esplorazione: si tratterà in sostanza di aggirarsi per l’isola alla ricerca delle risposte necessarie per risolvere il grande mistero che la avvolge. Interessanti, e molto affascinanti, sono le sessioni di gioco ambientate negli incubi che Adam avrà durante la notte: senza dubbio rappresentano le parti migliori riuscite del prodotto. I miglioramenti di questa versione sono senz’altro evidenti, l’eliminazione della barra di energia e un incremento della velocità di movimento dei personaggi hanno senza dubbio limato alcuni difetti delle controparti d’oltreoceano, ma le problematiche di fondo sono inerenti specialmente alla struttura ludica propria del prodotto. Ci spieghiamo: gli enigmi, durante le sessioni diurne ambientate nell’isola, sono differenti ma utilizzano praticamente sempre lo stesso oggetto per risolverli, diventando a volte frustanti quando ci occorre l’aiuto degli altri personaggi che, seppur realisticamente, cambieranno in continuazione posizione ogni volta che riuscirete a fare un piccolo passo in avanti nell’avventura. Trovarli diventa cosi complicato, non solo per il loro differente posizionamento ma soprattutto perché le inquadrature non sono sempre le medesime ma cambiano di giorno in giorno. Ciò porta ad una grossa confusione sui luoghi da raggiungere che magari avevamo memorizzato 24 ore prima e quindi ad un’inutile perdita di tempo inutile che potrebbe spingere i giocatori più impazienti ad abbandonare il titolo. Fortunatamente, i difetti delle sessioni diurne vengono in parte compensati da quelle ambientate durante la notte e “dentro” gli incubi del nostro protagonista. Gli enigmi, nonostante non brillino per difficoltà ed impegno richiesto, variano sufficientemente; alcuni sono piuttosto originali grazie all’ausilio di interessanti e divertenti puzzle-game, in grado di intrattenere il giocatore per un po’ di tempo. Presenti anche delle missioni in cui lo scorrere del tempo diventa fattore fondamentale e se questo potrebbe non piacere a qualcuno, vi assicuriamo che anche per le situazioni proposte, queste concitate sessioni si riveleranno decisamente più divertenti delle gite “a casaccio” nell’isola. Altro elemento di riscatto di questo titolo è l’ottima caratterizzazione dei personaggi che incontrerete durante l’intero arco dell’avventura. Ognuno godrà infatti della propria storia e delle proprie impressioni e commenti sul momento che sarete costretti ad affrontare. Non nascondono paure, ansie e speranze, e con esse contagiano il giocatore, al punto da sembrare in certi momenti esseri davvero senzienti; l’isola stessa è un elemento di grande fascino, immobile, tranquilla e misteriosa, ed allo stesso tempo minacciosa ed in qualche modo “sbagliata”.

Comparto tecnicoL’engine poligonale presenta dei modelli che godono di grossi miglioramenti nelle animazioni rispetto all’edizione internazionale, anche se ancora non completamente realistici e nel complesso un po’ legnosi. Le ambientazioni sono invece realizzate con sfondi statici di grande qualità che donano una certa sensazione di “foto-realismo” al tutto, nonostante a volte, come detto in precedenza, il cambio degli stessi possa portare ad una certa confusione e frustrazione alla sessione ludica. Peccato per lo sfondo dedicato agli incubi, davvero un po’ monotono.Uno dei punti di forza è il comparto audio: nonostante la colonna sonora sia quasi eterea, il doppiaggio in inglese è incredibilmente eccezionale curandosi anche della nazionalità di ogni personaggio presente con relativi accenti che sentirete subito e che vi lascerà una sensazione di stupore per la grande cura riposta. Buona la longevità, che vi terrà impegnati per una ventina di ore. Non eccezionale il finale: dopo le ottime premesse del plot, un filmatino da 10 secondi ci è sembrato davvero poco adatto come coronamento delle nostre fatiche.

HARDWARE

• Microsoft Windows 2000/XP/Vista • Processore a 1,5 Ghz o superiore • 512 Mb di RAM • 4,0 Gb di spazio libero su Hard Disk• Lettore DVD• Scheda grafica compatibile DirectX 9 • Scheda audio compatibile DirectX 9

MULTIPLAYER

Assente

– Trama interessante

– Miglioramenti importanti rispetto le altre edizioni

– Prezzo Budget

– Interessanti idee…

-…ma alcune mal applicate

– Alcuni difetti permangono

– Finale deludente

6.8

Reprobates: L’isola dei Dannati si salva sicuramente dal disastro delle versioni internazionali. I grossi miglioramenti apportati riescono a far conquistare la piena sufficienza ad un’avventura grafica che seppur non spicchi nel suo genere offre comunque una trama interessante unita a parecchie buone idee. Non mancano tuttavia i difetti: si vedano degli enigmi poco complicati e ripetitivi quanto a modalità risolutive, un po’ di frustrazione per alcune scelte di dubbia logica, un finale assolutamente non degno della storia raccontata ed una serie di altri difetti minori, che comunque nel complesso abbassano la votazione finale. Ci sentiamo di consigliare il titolo a tutti gli amanti delle avventure grafiche, visto anche il prezzo della release di soli 24,90 Euro, per un genere che sembra destinato (purtroppo) al tramonto in tempi relativamente brevi.

Voto Recensione di Reprobates - L'isola dei Dannati - Recensione


6.8