Anteprima

Project X Zone

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a cura di Fatum92

Ryu, Ken, Chris Redfield, Jill Valentine, Mega Man X, Dante, Jin Kazama, Akira Youki e molti, moltissimi altri personaggi. Cosa hanno in comune queste star videoludiche provenienti dall’universi marcati Capcom, Sega e Namco Bandai? Project X Zone, singolare cross over atteso in Giappone per l’undici ottobre in esclusiva su Nintendo 3DS. Una produzione a metà tra l’essere gioco di ruolo e picchiaduro. Il tutto sfoggiando un componente ludica e grafica bidimensionale, coniugando necessità tecniche ad un fattore che non mancherà di “colpire” un buon numero di appassionati e affezionati di alcuni dei più famosi character della storia del nostro settore: il fattore nostalgia.

Progetto XIl titolo era già stato annunciato parecchi mesi fa, tuttavia il poco interesse riscontrato nel pubblico occidentale (attualmente non si sa ancora se approderà anche in Europa) fa di Project X Zone un prodotto estremamente di nicchia che, molto probabilmente, passerà in sordina e verrà scarsamente considerato dall’utenza nostrana. Ciò non toglie che la sua natura particolare, possiamo quasi azzardare a definire un pizzico originale (benché anche in passato non siano mancati esperimenti simili, si veda il predecessore Namco X Capcom, confinato in Terra del Sol Levante), gli conferisca un’aura speciale e accattivante non solo agli occhi del mercato a cui si rivolge. Assistere all’incontro di così tanti eroi appartenenti al mondo dell’intrattenimento digitale è sicuramente un evento non da poco. Grazie ai Nintendo Direct costantemente pubblicati è stato possibile ricavare diverse informazioni su Project X Zone. Se della trama, sfortunatamente, non si hanno dettagli, il gameplay proporrà fondamentalmente degli scontri a turni a suon di pugni, calci e numerose varianti di mosse, speciali e non, alternando la visuale isometrica, in cui ci sposteremo tramite una griglia, alla schermata laterale tipica dei picchiaduro, dove la tattica e la pianificazione lasceranno spazio ad un’impronta più action, in tempo reale.I combattimenti appaiono adrenalinici e caratterizzati da sequele di effetti speciali decisamente spettacolari. Ovviamente, la strategia sarà fondamentale e saper sfruttare al meglio i punti di forza e di debolezza di ogni personaggio si dimostrerà sicuramente un elemento da non trascurare. Ogni membro del roster, infatti, avrà il suo stile di lotta, con rispettivi attacchi. Sotto questo aspetto, pare che gli sviluppatori abbiano lavorato per rendere ogni lottatore immediatamente riconoscibile, e non intendiamo solo dal lato estetico. Tradotto: i personaggi vanteranno personali abilità e modi di fare che abbiamo imparato a conoscere nei giochi e nelle saghe in cui sono apparsi. Chris Redfield, ad esempio, potrà fare affidamento anche su alcune armi da fuoco e granate.

La squadra vincentePer fronteggiare gli avversari potremo schierare una coppia di combattenti più un’ulteriore personaggio extra e quest’ultimo fungerà da sostegno nei momenti critici. A fare da sfondo ai furiosi scontri ci saranno le location provenienti da vari titoli targati Capcom, SEGA e Namco Bandai. La cosa bella è che non si limiteranno ad un unico videogame, ma saranno adattate per mostrare in un solo scenario più ambientazioni originarie di diversi giochi, offrendo un impatto quantomeno curioso. E di materiale con cui il team può sbizzarrirsi ce n’è a bizzeffe. Considerate che, tra alleati e nemici, il cast dovrebbe sfiorare le duecento “celebrità”. Al di là delle arene, ciò lascia intendere anche un certo livello di spessore del battle system, il quale permetterà di creare dei party variegati, sfaccettati, con un quantitativo di attacchi, oggetti, tecniche e combinazioni, molto elevato, da eseguire secondo manovre strategiche che richiederanno uno studio approfondito. La portata sembra, quindi, ricca di contenuti, con una longevità stimata di circa 70 ore. Tuttavia bisognerà appurare l’effettivo bilanciamento tra i personaggi e la loro reale differenziazione, che non sia solo apparente, sebbene le aspettative lascino ben sperare.

Anni ‘90Esteticamente Project X Zone decide di affidarsi al fascino dell’immortale 2D. Sinceramente, tenendo conto degli eroi e cattivi presenti, non avremmo potuto immaginarlo diversamente. Il risultato sembra decisamente accattivante. Ad ogni modo, qualche elemento 3D sarà comunque presente per dare più “consistenza” e modernità ai luoghi che visiteremo nel gioco. Il comparto grafico ci pare convincente, malgrado alcune sezioni a visuale isometrica lasciano trasparire una realizzazione non sempre all’altezza, almeno a prima vista. Al contrario, le fasi tipicamente da picchiaduro fanno intendere un’ottima cura generale, farcendo lo schermo di effetti speciali invasivi, ma mai fastidiosi, anzi: perfetti per sottolineare gli attacchi.

– Tantissimi personaggi

– Battle System profondo

– Stile grafico ottimo

L’idea alla base di Project X Zone sembra buona. Carpirne la sua essenza nella pratica, sotto forma di gameplay, osservando i video e le immagini, è affare difficile e non ci permette di capire se l’ibrido RPG strategico – picchiaduro sia effettivamente riuscito a pieno. La presenza di numerosi personaggi dell’universo SEGA, Namco Bandai e Capcom è entusiasmante e il versante tecnico, a due dimensioni, accentua tale sensazione. Purtroppo, però, ancora nulla è stato detto su una possibile uscita nel nostro territorio, mentre in Giappone l’opera invaderà i negozi già dal mese prossimo. Visto l’andazzo, non è da escludere l’eventualità che Project X Zone non approdi mai in Europa, ma si sa: la speranza è l’ultima a morire.