Project Morpheus

Avatar

a cura di LoreSka

Non possiamo certo dire che quello di Project Morpheus sia stato il segreto meglio mantenuto nella storia dei videogiochi. Sono ormai giorni – se non addirittura settimane – che si parla di un probabile annuncio di un visore per la realtà virtuale da parte dei produttori di Playstation 4. Gli stessi produttori del dispositivo ci hanno scherzato sopra, presentandosi davanti al pubblico della GDC 2014 con un telo sotto il quale si nascondeva qualcosa. “Immagino avrete tutti capito cosa ho qui sotto” a ridacchiato Shuhei Yoshida poco prima di sollevare il lenzuolo e mostrarci questo aggeggio bianco e grigio.
Ma, pur senza cenni di sorpresa da parte del pubblico, dobbiamo ammettere che quello di Project Morpheus è stato un annuncio azzeccato, sia per le tempistiche che per il luogo scelto, la conferenza degli sviluppatori di videogiochi più importante del mondo.
Rivoluzionare la realtà
Sony ha un’idea precisa: la realtà virtuale è il futuro dell’intrattenimento. Sono almeno venticinque anni che si sente parlare di visori della realtà virtuale, e sono stati compiuto svariati esperimenti in vari campi, che spaziano dalla medicina all’astronomia, fino – ovviamente – all’intrattenimento. Ma è solo di recente che questa tecnologia è diventata “reale”: aziende come Oculus VR hanno dimostrato al mondo che la realtà virtuale può entrare a far parte della nostra quotidianità, e può trasformarsi in qualcosa di utilizzabile da tutti, a costi contenuti e con una relativa facilità d’uso.
Sony ha abbracciato le idee pionieristiche di Oculus VR (citata da Yoshida durante l’evento di oggi) creando un dispositivo per tutti, in grado di essere fruito quotidianamente, come parte di un’esperienza di fruizione nuova e, secondo la filosofia di Sony, rivoluzionaria.
Il colosso giapponese, infatti, ha un’idea radicale in merito alla realtà virtuale: il visore VR non è una periferica, ma un nuovo medium. Questa tecnologia necessità di un nuovo linguaggio, che dovrà essere studiato e plasmato da chi ci lavorerà a stretto contatto nei prossimi mesi. Si tratta di un nuovo inizio, ed è questa la ragione che ha spinto Sony a presentare il prodotto di fronte a una folta schiera di sviluppatori: sono loro che dovranno iniziare a tracciare le basi della grammatica di questo medium nascente. Se, come diceva Marshall McLuhan, “il medium è il messaggio”, sarà necessario iniziare a produrre quanto prima messaggi per Project Morpheus e per la realtà virtuale in generale, prima che la sua transizione da gingillo elettronico a nuovo linguaggio mediale possa dirsi completa.
Il prototipo
Project Morpheus, al momento, è un prototipo. È davvero troppo presto per parlare di prezzi, date di lancio, software o prodotti compatibili. Ciononostante, alla conferenza Sony della GDC 2014 sono emersi alcuni dati relativi a queste prime unità prodotte.
Parliamo di un dispositivo dotato di doppio schermo con effetto stereoscopico, risoluzione pari a 1080p e visuale di campo pari a oltre 90 gradi. Sulla carta si tratta del miglior dispositivo per la realtà virtuale in fascia consumer, poiché la risoluzione supera al momento quella raggiunta dal prototipo di Oculus Rift, a parità di visuale di campo.
Morpheus è dotato di un preciso sistema di tracking del movimento a 360 gradi, il quale è dotato di una frequenza di 1000 Hz. In breve, il sistema verifica la posizione della testa del giocatore ben 1000 volte al secondo, creando un effetto realistico di riconoscimento dei movimenti. I produttori hanno spiegato quanto sia importante questo aspetto al fine di mantenere l’immersività ed evitare il “motion sickness”, la nausea derivante dall’uso prolungato di dispositivi dedicati alla realtà virtuale. Agli sviluppatori presenti si sono inoltre raccomandati di tenere alto il frame rate dei propri giochi, un aspetto cruciale per la riuscita di un prodotto adatto a questa nuova tecnologia.
Infine, il visore integra un dispositivo capace di ricreare un ambiente sonoro con 16 speaker virtuali. Abbinato alle giuste cuffie, l’esperienza può diventare davvero tridimensionale anche dal punto di vista acustico.

Questo primissimo assaggio di Project Morpheus si accompagnerà alla prima vera prova del dispositivo, che avverrà nei prossimi giorni di GDC con quattro demo portate da Sony qui a San Francisco. La filosofia dell’azienda giapponese, che vede la realtà virtuale come qualcosa di rivoluzionario nel campo dell’intrattenimento e nel linguaggio videoludico in generale, ci piace molto. Ovviamente è ancora presto per tirare le somme di questa tecnologia, ma non vi è dubbio che Sony è convinta che farà parte del nostro futuro. E, da oggi, ci crediamo un po’ di più anche noi.