Anteprima

Prey

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a cura di Francesco Ursino

Fin dalla sua prima apparizione, avvenuta durante la conferenza Bethesda dello scorso E3, Prey ha suscitato curiosità; l’attenzione di pubblico e addetti ai lavori, infatti, è giustificata dal fatto che il progetto, guidato adesso da Arkane Studios, sembra voler percorrere strade poco battute rispetto l’originale sparatutto uscito nel 2006. Approfittando del materiale mostrato al QuakeCon, dunque, è possibile ora esprimere qualche riflessione in più su questo ambizioso progetto di rilancio.

Il pericolo è ovunqueCome è già noto, in Prey i giocatori vestiranno i panni di Morgan Yu: il protagonista, a bordo di una misteriosa stazione spaziale chiamata Talos-1, riveste il ruolo della cavia nell’ambito di alcuni test e sperimentazioni sugli esseri umani. Se il trailer visto all’E3 si concentrava maggiormente sulla routine quotidiana del protagonista, che iniziava le sue giornate con il saluto di una suadente voce elettronica, nel nuovo materiale pubblicato le cose si fanno serie fin dall’inizio, mostrando quella che sarà una delle chiavi di lettura principali di questo nuovo titolo. Gli sviluppatori Raphael Colantonio e Ricardo Baretasks, infatti, hanno spiegato come l’obiettivo di Morgan sarà quello di sopravvivere ad un ambiente ostile e pieno zeppo di alieni nemici utilizzando armi, strumenti ed abilità speciali. Su quest’ultimo punto torneremo meglio in seguito, visto che per prima cosa è bene spostare la nostra attenzione sulla natura degli alieni che perseguiteranno il povero protagonista. In effetti, durante il QuakeCon è stato dato spazio a una particolare tipologia di nemico, il Mimic. Il modus operandi di questa creatura aliena, difatti, fa già venire un po’ i brividi; quello che appare come una specie di grosso insetto a quattro zampe, nero e dall’aspetto minaccioso, sembra essere capace di tramutarsi in qualsiasi oggetto presente sulla base spaziale. Del resto, è possibile vedere chiaramente ciò anche nell’ultimo trailer mostrato, dove uno di questi mostriciattoli assume rapidamente le sembianze di una sedia. L’implicazione maggiore derivante dalla presenza di questa creatura è presto deducibile: anche l’ambiente all’apparenza più innocuo, in Prey, potrebbe trasformarsi allora in una trappola potenzialmente mortale per il giocatore, che dovrà sempre tenere alto il livello di attenzione. Ogni lattina lasciata per terra, persino il suppellettile più insulso, potrebbe trasformarsi infatti in una minaccia dotata di quattro zampe e artigli.

Qualcuno dovrà morireQuello visto nei due trailer mostrati al pubblico finora sembra essere un personaggio spaventato, certo, ma nonostante ciò determinato a uscire vivo da una situazione non proprio favorevole. I benefici derivanti dall’essere una cavia su una stazione spaziale, d’altra parte, daranno a Morgan la possibilità di difendersi dai cattivissimi alieni in modi creativi e differenti. L’elemento che contribuisce a ciò è rappresentato dalla presenza delle neuromod: si tratta, come intuibile, di una serie di potenziamenti e personalizzazioni che plasmeranno l’esperienza di gioco. Cosi come alla stregua di un comune gioco di ruolo, dunque, anche in Prey potremo decidere se dare più peso all’efficacia in combattimento, all’intelletto, oppure cercare di creare un mix equilibrato di abilità. Gli amanti del gameplay alternativo e non per forza relegato alle classiche sparatorie, ad esempio, potranno optare per soluzioni maggiormente stealth, difatti modificando l’approccio di Morgan. Il fatto interessante, anche dal punto di vista narrativo, è che queste abilità provengono non solo dagli esperimenti di cui il protagonista era parte integrante, ma anche da adattamenti delle abilità aliene. Anche il giocatore, infatti, potrà utilizzare grossomodo la stessa tecnica del Mimic, andando a prendere la forma, cioè, di qualsivoglia oggetto mostrato su schermo. Nel materiale mostrato da Colantonio e Baretasks, ad esempio, è stato possibile vedere Morgan puntare una tazza di caffè, e successivamente trasformarsi in essa. Dopo aver fatto ciò, il nostro ha iniziato a rotolare, in modo da oltrepassare uno stretto passaggio e raggiungere comodamente l’area successiva. Questa abilità consente anche di attaccare: in un’altra sequenza Morgan si è tramutato in una agglomerato composto da metalli di scarto; dopo aver fatto ciò, ha utilizzato una seconda neuromod per sconfiggere i nemici con una sorta di onda d’urto cinetica. Il fulcro di questo sistema basato su abilità speciali, difatti, sembra essere la possibilità di essere creativi nel modo in cui si annienteranno gli alieni; tutto ciò assume una certa importanza anche perché, come fatto intendere dagli sviluppatori, sfoderare le armi non potrà essere l’unica e sola soluzione a tutti i problemi. Le abilità incluse nel titolo non fanno che confermare tutto ciò: un’altra neuromod su cui sarà possibile mettere le mani, infatti, consiste nell’abilità di muovere e scagliare oggetti anche molto grossi e pesanti.

Non si butta via nienteAbbiamo detto che in Prey le armi non sono sempre la risposta migliore alla minaccia aliena, ma è anche vero che “sparacchiare” i nemici ha sempre il suo perché. Tra le altre, quella che più ha colpito l’attenzione finora è il cannone GLOO, capace di lanciare una sorta di gomma adesiva a presa molto rapida; questa opzione si rivela utile non solo per intrappolare i nemici, ma anche per creare passaggi e piattaforme, o disattivare trappole e inneschi.Parliamo infine della gestione del crafting, e del reperimento di risorse: su Talos-1, infatti, Morgan potrà riciclare i materiali di scarto in due modi principali. Il primo, quello più preciso e delicato, consiste nel raccogliere uno per uno scarti e componenti, per poi inserirli negli appositi Fabbricatori; questi, garantiranno la possibilità di costruire utili strumenti. I giocatori che non hanno tempo da perdere, e soprattutto vogliono fare esplodere cose ed elementi, possono invece optare per una speciale granata che, una volta lanciata in una stanza, crea una sorta di buco nero che attrarrà tutti gli oggetti presenti, riducendoli in componenti utili al crafting.

– Personalizzazione dello stile di gioco tramite le abilità di Morgan

– Sarà possibile risolvere un problema utilizzando tanti approcci diversi

La visione ambiziosa di Arkane Studios comincia lentamente a prendere forma e, stando alle informazioni provenienti dal Quakecon, la situazione sembra farsi interessante. Questo nuovo Prey, infatti, pare mostrare intriganti trovate di gameplay, che garantirebbero un’esperienza basata sulle differenti abilità utilizzate dal giocatore. La presenza delle neuromod, allora, trasformerà Morgan in un combattente che farà della furbizia oppure della forza il suo punto forte. Sapere poi che in ogni possibile sedia di qualsiasi stanza potrebbe nascondersi un mostriciattolo a quattro zampe, dovrebbe contribuire ad aumentare il senso di tensione, almeno fino a quando non arriveranno nemici più grossi e ancora più spaventosi. In ogni caso, non è il momento di farsi prendere né da facili entusiasmi, né da una precoce delusione: Prey uscirà su PC e console solo nel 2017 e noi, come sempre, saremo qui per aggiornarvi su tutti i temi caldi del titolo in questione.