Anteprima

Portal Knights

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a cura di Gottlieb

Informazioni sul prodotto

Immagine di Portal Knights
Portal Knights
  • Sviluppatore: Keen Games
  • Produttore: 505 Games
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , SWITCH , APPLE
  • Generi: Azione
  • Data di uscita: 25 febbraio 2016 (PC) - 19 maggio 2017 (console) - 23 novembre 2017 (Switch digitale) - 6 dicembre 2017 (Mobile) - 9 febbraio 2018 (Switch retail)

Il prossimo 28 aprile Portal Knights sbarcherà anche su console, dopo un florido periodo in early access su Steam. Distribuito da 505 Games, divisione editoriale di Digital Bros, il titolo in questione ci è stato mostrato, nella sua versione per PlayStation 4, negli studi del publisher italiano, che ci ha messo a disposizione una postazione con la console Sony per testare il prodotto che, come abbiamo avuto modo di segnalare anche agli sviluppatori presenti, piuttosto che Minecraft dovrebbe mirare a un competitor più diretto, ossia Dragon Quest Builders.

Di boss in dungeonSebbene il fenomeno di Minecraft sia sotto gli occhi di tutti e il desiderio maggiore dei creatori di sandbox sia quello di replicarne il successo, Portal Knights, come abbiamo già anticipato, si sposa in maniera più diretta a quanto è stato offerto di recente dal titolo Square-Enix, Dragon Quest Builders appunto. La risposta degli sviluppatori è stata chiaramente positiva al nostro tentativo di sottolineare un target diverso, ma allo stesso modo siamo riusciti a delineare le differenze che intercorrono tra il titolo per famiglie pubblicato sul finire dello scorso anno da parte della software house di Shinjuku e quello che sta proponendo adesso 505 Games. Innanzitutto Dragon Quest, come d’altronde si può intuire essendo un’iterazione della saga principale natta sotto l’egida di Enix, aveva uno stampo molto più da RPG, cosa che in Portal Knights non è presente: allontanandosi dallo story driven che offre Builders, pertanto, la libertà è molto più a portata di mano, con la possibilità di scegliere direttamente che azione compiere di volta in volta, a prescindere da ciò che ci verrà indicato da NPC o simili. Non essendoci quindi una linea precisa da seguire, una trama che possa condurci alla ricostruzione di una città, Portal Knights è molto più open world e sandbox di quanto ci si possa aspettare, accostandosi molto a Minecraft, dal quale però si distanza moltissimo per approccio al combattimento e di conseguenza agli incontri con i boss. Se, d’altronde, ogni isola, che è generata proceduralmente, ha al suo interno un dungeon, con alcuni che vengono mascherati da dei castelli da scalare e da visitare, è logico aspettarsi anche una boss battle: nella nostra prova non siamo riusciti a incontrarne molti, ma ci siamo imbattuti in uno scheletro a difesa di una cassa del tesoro nascosta nel primo dungeon nel quale abbiamo deciso di addentrarci. Il combattimento di Portal Knights vuole emulare molto quello che ci è stato proposto nei più recenti The Legend of Zelda, scevro però dalle contaminazioni che gli sviluppatori vorrebbero ci fossero da Dark Souls. I combattimenti sono sicuramente molto più dinamici quando ci troviamo dinanzi a un boss rispetto a quanto accade con i combattimenti normali nel corso dell’esplorazione del dungeon o dell’isola: dopo aver targettizzato il nostro avversario potremo quindi iniziare a spostarci attorno a lui cercando di evitare i colpi e assestando i nostri, con un occhio sempre molto attento alla durabilità dell’arma. La struttura della battaglia è abbastanza immediata e di facile comprensione, così come il combattimento si dimostra molto user friendly, adatto a un pubblico anche di videogiocatori più giovani di chi, invece, è più navigato ed esperto. Anche in questo Portal Knights, quindi, riesce a essere più accessibile di quanto accaduto rispetto a Dragon Quest Builders, che aveva dalla sua la forza della strategia, che anche se minima permetteva di difendere il proprio arroccamento con degli oggetti ambientali che anticipavano l’assalto con le armi più disparate. Diversamente da Minecraft, però, le boss battle sono abbastanza fondamentali, cosa che nel titolo di Mojang non è poi così sovente incontrare. 

L’isola del ranger solitarioDal punto di vista della struttura, invece, Portal Knights ci ha dato a più riprese una sensazione di dispersione che, nel suo darci la possibilità di fare tutto subito, ci ha fatto perdere il senso di una linea guida da seguire. In pochi secondi, dopo aver costruito il nostro banco di lavoro e aver preparato un arco di riserva a quello che ci eravamo scelti per avventurarci nel nostro mondo, ci siamo ritrovati pronti ad attraversare un portale che ci ha condotto a un’altra isola. Chiaramente nel poco tempo a nostra disposizione per la prova su una versione ancora non definitiva abbiamo velocizzato molte delle operazioni, ma è importante segnalare che in Portal Knights è richiesto un certo metodo, altrimenti il rischio di ritrovarsi a correre senza controllo all’obiettivo finale – a patto che vi sia – è altissimo. Dinanzi all’assenza del concetto story driven, quindi, è importante darsi delle regole e porsi dei paletti per arrivare a concretizzare quanto subito il nostro avamposto e dare un senso al vostro equipaggiamento, per adornare il vostro personaggio. Parlando proprio di quest’ultimo abbiamo apprezzato la presenza di un editor di creazione, che ci ha permesso di scegliere il sesso del nostro combattente, ma anche il colore della carnagione, le caratteristiche dei capelli e della barba e così via. Ovviamente le combinazioni possono essere svariate e si prestano a qualsiasi tipo di ironia o di serietà, dal guerriero dalla carnagione scura ma con capelli rossi fino allo svedese completamente biondo che dalla barba fa spuntare un sorriso a denti spalancati e occhi arcigni: una volta infilato nel mondo scelto starà a voi dare poi una storia concreta al più sgangherato dei personaggi realizzati. Un aspetto che indubbiamente arricchisce la profondità della creazione del personaggio, che non sarà soltanto estetica, soprattutto perché dovremo selezionare la nostra classe tra ranger, guerriero e mago, così da poter avere con noi anche l’arma di riferimento. Chiaramente il ranger sarà armato di arco e avrà dalla sua la possibilità di attacchi dalla distanza, mostrando il fianco ai combattimenti ravvicinati, il guerriero si fregerà della sua grande forza fisica e il mago potrà respingere gli avversari con le sue forti magie: di queste abbiamo provato soltanto il ranger, che con il suo arco è riuscito a farsi valere anche dalle distanze ravvicinate. Accanto al vostro personaggio, poi, chiaramente vi saranno diversi NPC pronti a raccontarvi cosa è accaduto in Portal Knights, dandovi degli elementi della storia fondamentali per avere un background storico dello scenario. Non ci sono dialoghi lunghissimi, chiaramente, proprio per rispettare l’intenzione di non entrare troppo nel dettaglio dell’RPG, ma sarà importante scovare i pezzi di trama disseminati nel corso della vostra avventura. La sensazione è che, comunque, le isole generate proceduralmente non siamo poi molto grandi, almeno quelle iniziali che abbiamo visitato: chi ha infatti trascorso un po’ di ore su Dragon Quest Builders ricorderà che la forza dei mondi, lì non procedurali, era la dimensione delle mappe, da scoprire di missione in missione. 

– Elementi RPG ben inseriti

– Buon editor del personaggio

– Battle system interessante

Portal Knights, che già nel suo early access aveva mostrato alcune intuizioni valide, arriva così anche su console, cercando di dire la sua in un mercato che, dopo la release di Dragon Quest Builders, ha trovato la sua direzione per migliorarsi e offrire delle iterazioni più variegate, per soddisfare una platea più vasta. Rimangono alcuni dubbi che dovranno essere chiariti con la versione finale del prodotto, come per esempio la grandezza delle isole e, soprattutto, la profondità delle costruzioni, così come la reale necessità di darsi al crafting smodato al di là della durabilità delle armi che andranno sostituite di volta in volta. Tecnicamente, però, siamo dinanzi a un prodotto che grazie ai suoi colori sgargianti si presenta in maniera piacevole, ma che, come si è soliti in questi casi, dovrà essere rivalutato nella sua versione finale.