Recensione

Pokémon Ranger: Tracce di Luce

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a cura di Dr. Frank N Furter

Gli spin off dedicati al mondo dei Pokémon non si contano nemmeno sulle dita dei sette nani. Tra capitoli su home console e progetti paralleli nati sulle diverse portatili Nintendo, si ha solo l’imbarazzo della scelta, scelta variegata viste anche le molteplici forme di gameplay che contraddistinguono ognuno di essi. Tra questi si colloca la saga intitolata Pokémon Ranger giunta al terzo capitolo in pochi anni. La particolarità del gameplay è strettamente collegata allo sfruttamento del touch screen per catturare e utilizzare i celebri mostri tascabili. Fedele a questa meccanica, Tracce di Luce porta qualche novità nella serie, provando così a risolvere il problema numero uno: la ripetitività.

La regione di Oblivia è in pericolo!I conoscitori della saga sono da sempre abituati a trame molto semplici, oseremmo dire essenziali. In questo caso non c’è un vero e proprio cambio di rotta, ma un leggero approfondimento della storia, che rende la narrazione più godibile rispetto al passato: non si tratta di nulla di trascendentale, poiché il titolo e la saga stessa non lo richiedono ai fini ludici, ma rimane pur sempre un positivo passo in avanti. La storia avrà come sfondo la nuova regione di Oblivia, terra incontaminata minacciata da una banda di sequestratori di pokémon. In breve tempo vengono portate via numerose creature, senza contare l’attacco a vari edifici pubblici e pokémon leggendari in subbuglio pronti a scatenare la loro furia. Come accennato poco sopra, Tracce di Luce può vantare una trama sicuramente più sviluppata e maggiormente curata rispetto ai suoi predecessori.

Caro vecchio StylerIl cuore del gameplay è rimasto invariato: in qualità di pokémon Ranger sarete dotati dello Styler, un apparecchio di cattura che, a differenza delle pokéball, cattura per calmare e non per possedere. Il suo funzionamento si basa esclusivamente sull’utilizzo del touch screen: i pokémon selvaggi e quelli utilizzati dai nemici saranno liberi di muoversi mentre voi cercherete di catturarli tracciando attorno alle creature dei cerchi in modo da indebolirle e in seguito catturarle. Ovviamente le prede non staranno ferme a guardare, anzi, cercheranno di rompere le linee prima del loro completamento spostandosi e toccandole, cosicché dovrete ricominciare da capo. In seguito i pokémon tenteranno di eseguire attacchi di qualsiasi natura al fine di danneggiare lo Styler. Una barra in fondo allo schermo segnala la resistenza dello strumento, nel caso raggiunga lo zero sarà Game Over. Fortunatamente potrete contare sul prezioso aiuto dei vostri alleati mostriciattoli: a seconda della tipologia a cui appartiene un pokémon sarete in grado di scegliere quello più efficace contro un nemico coriaceo (fuoco batte acqua, erba batte terra e così via). In aggiunta arriverà ogni tanto la mascotte dell’episodio in questione: Pichu Ukelele. Grazie allo strumento musicale di cui è dotato potrà aiutarvi nel calmare e catturare i pokémon, inoltre è l’unico immune ai danni avversari. In Tracce di Luce dovrete fare attenzione allo stato d’animo del nemico, difatti potrebbe essere arrabbiato, rendendo così necessario calmarlo prima di tentare la cattura. Il metodo più efficace è sfiancarlo con attacchi pokémon, stando attenti a non perdere compagni preziosi: solamente in occasione degli scontri con i boss abbiamo avuto qualche problema, in altre situazioni la cattura è stata molto agevole. Una volta addomesticato, il boss sarà a vostra disposizione per aiutarvi sia nel reclutare di altri pokémon, sia per superare barriere naturali altrimenti proibitive. Tronchi d’albero, incendi, massi e così via, saranno distrutti dai vostri amici, a patto che siano dell’elemento giusto e che il livello della loro mossa sia pari o superiore alla resistenza dell’oggetto sotto attacco. La componente ruolistica fa capolino alla fine di ogni battaglia, assegnandovi un punteggio in base alla velocità di cattura, il numero di linee che siete riusciti a tracciare in sequenza ed i danni riportati. Il punteggio va da S a scendere, difficilmente prenderete un grado inferiore a B. Il massimo voto si traduce nel guadagno di qualche punto Ranger, i quali si andranno ad unire a quelli conquistati portando a termine i compiti dell’avventura principale e le sotto missioni. Il punteggio totale potrà essere speso per migliorare ogni aspetto del vostro Styler, dalla resistenza alla lunghezza delle linee. L’elemento assolutamente inedito è rappresentato dalla possibilità di richiamare, tramite il disegno di un particolare simbolo, uno dei tre cani leggendari appartenenti alla seconda generazione: Raikou, Entei e Suicune. Il mitico trio sarà indispensabile per superare alcune fasi di gioco studiate appositamente: i poké-fan saranno assolutamente entusiasti di cavalcare le maestose bestie.

Poké-infoCome succedeva nel precedente Ombre su Almia saranno disponibili delle missioni Wi-Fi scaricabili sin dal primo giorno di gioco. Queste hanno uno scopo ben preciso: ottenere pokémon leggendari molto rari da poter trasferire sulle cartucce dei titoli appartenenti alla quarta generazione. Sono già disponibili le quest per ottenere l’uovo di Manaphy, Deoxys, Shayamin e Heatran. Particolare importante: la missione dedicata a Deoxys è possibile affrontarla solo in due persone collegate via wireless, inoltre solo chi ospiterà la partita riceverà il pokémon venuto dallo spazio. Affrettatevi, perché la data di scadenza è fissata per l’11 Gennaio 2011, e non sappiamo se in seguito verranno messe di nuovo a disposizione.

Poké-tecnicaIl comparto tecnico è sicuramente uno degli aspetti meglio riusciti dell’intera produzione. Un 2D colorato, pokémon in continuo movimento, abilità e mosse particolarmente potenti finalmente godono di una realizzazione visiva degna del loro nome. Purtroppo i dungeon sono estremamente semplici da esplorare e spogli nei dettagli, una maggiore varietà o semplicemente una cura più attenta avrebbero promosso il comparto tecnico in tutta la sua interezza. La colonna sonora non può vantare i temi tipici della saga principale, per questo motivo appare meno incisiva. Per quanto concerne la longevità, il titolo sviluppato da HAL Laboratory offre circa quindici ore di gioco, senza contare le missioni secondarie e quelle scaricabili dal Ranger Net.

– Sistema di controllo efficace

– Missioni wi-fi per ottenere pokémon rari

– Tecnicamente delizioso

– Non risolve l’eterno problema della ripetitività che affligge la saga

– Colonna sonora blanda

– Dungeon privi di fascino

7.0

Pokémon Ranger: Tracce di Luce non fa altro che riproporre le stesse meccaniche dei predecessori con qualche aggiunta di poco rilievo, laddove il difetto maggiore rimane l’estrema ripetitività del gameplay. Una maggiore differenziazione delle quest secondarie o dei metodi di cattura e impiego dei pokémon avrebbero giovato alla produzione. I punti forti rimangono un delizioso comparto tecnico ed il sistema di controllo, ulteriormente affinato per l’occasione. Il nostro consiglio d’acquisto è rivolto ai fan più accaniti del panorama pokémon, ovvero tutti quelli che stanno trepidamente aspettando i nuovi capitoli della saga principale (Bianco e Nero). Tutti gli altri, anche se affini ai mostri tascabili, farebbero meglio a pensarci due volte prima di comprarlo.

Voto Recensione di Pokémon Ranger: Tracce di Luce - Recensione


7