Recensione

Pokemon Mystery Dungeon: Esploratori del Tempo

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a cura di momo

Chunsoft ci riprova, prendendo di nuovo in licenza il redditizio brand Pokémon per sfornare un nuovo capitolo della serie Fushigi no Dungeon (Mystery Dungeon fuori dai confini del paese del Sol Levante). La formula roguelike che caratterizza la maggior parte dei titoli Chunsoft applicata all’universo dei mostri tascabili più famosi del mondo ha dato vita alla serie Pokémon Mystery Dungeon (da qui PMD) giunta alla sua seconda incarnazione su un portatile Nintendo. Nella sostanza ci troviamo ancora di fronte ad un dungeon-crawler bidimensionale caratterizzato dalla generazione casuale, di volta in volta, dei labirinti che dovremo andare ad esplorare.Come da tradizione di ogni titolo Pokémon che si rispetti, anche questo Mystery Dungeon arriva sugli scaffali dei nostri negozi in due differenti versioni: Esploratori del Tempo ed Esploratori dell’Oscurità. I due titoli si differenziano solo per la presenza di alcuni mostriciattoli e strumenti in esclusiva nell’uno e nell’altro, rimanendo praticamente invariati in tutto il resto.

In “Esploratori dell’Oscurità” i Pokémon in esclusiva saranno: Buneary, Burmy, Lopunny, Mewtwo e Rotom.

Vita da PokémonDimenticate cosa significhi essere un allenatore, il motto “Gotta catch ’em all” e le pokéball. In PMD, infatti, vestirete i panni di un povero ragazzo trasformato per oscure circostanze in un Pokémon e lo scopo principale della vostra avventura sarà proprio scoprire il come e il perché di questo cambiamento. Alla vostra prima partita, mediante un breve test sulla personalità, verrà individuato il Pokémon che impersonerete, selezionato fra 16 differenti creature, dopodiché dovrete scegliere fra i rimanenti 15 quello che sarà il vostro primo nonché principale compagno d’avventura.Il vostro obiettivo iniziale sarà quello di entrare a far parte della gilda Wigglytuff. Essere membri di questa corporazione di Pokémon rappresenterà l’unico modo per mettere in piedi una valida squadra d’esplorazione, pronta ad affrontare le missioni che vi saranno assegnate. Nella sala principale del quartier generale della gilda troverete due bacheche e, esaminando gli annunci che vi verranno di volta in volta affissi, potrete accedere a tutte le quest secondarie del gioco (davvero innumerevoli), indispensabili per far salire di livello la vostra squadra e guadagnare denaro e strumenti che vi saranno di grande utilità nel proseguo della storia. Portare a termine alcune missioni vi permetterà altresì di reclutare nuovi Pokémon che si uniranno al vostro team, composto in battaglia da un massimo di quattro elementi.Seppure il numero delle sotto-missioni sia decisamente elevato, altrettanto non si può dire per la varietà di quest’ultime. In linea di massima vi ritroverete sempre impiegati nel compito di salvare qualche Pokémon smarritosi all’interno di un dungeon, o in quello di recuperare oggetti per conto del vostro committente, oppure catturare mostri ricercati perché divenuti improvvisamente violenti.La trama principale (che pure offre ogni tanto spunti interessanti) procederà indipendentemente dalle sidequests e potrete decidere liberamente come gestire le vostre partite, scegliendo di proseguire nella storia solo quando vi sentirete sufficientemente preparati.

Esploratori di DungeonAndando ad analizzare le basi di questo nuovo PMD si può notare che dal primo capitolo poco è cambiato, se non si tiene conto dell’implementazione del Wi-Fi connection di cui parleremo a breve.Ogni missione si svolgerà all’interno di Dungeon strutturati su diversi livelli: raggiungere quello inferiore, sconfiggendo nemici e raccogliendo oggetti, sarà il vostro obiettivo.La particolarità in una struttura di gioco tanto semplice risiede nel fatto che ogni piano del Dungeon sarà generato casualmente ad ogni vostro ingresso e quindi non vi ritroverete mai ad esplorare due labirinti uguali. Paradossalmente, però, la semplicità e l’esiguità degli elementi che compongono ogni scenario provocheranno la sgradevole sensazione di trovarsi sempre nella stessa gigantesca stanza.La meccaniche dei combattimenti si fondano principalmente su un sistema di turni “camuffato” dietro una struttura in tempo reale. Infatti, durante l’esplorazione, potremo muovere il nostro personaggio liberamente ma quando ci saranno altri Pokémon (oltre quelli della nostra squadra) su schermo ad ogni nostra azione corrisponderà quella del nostro compagno o di un nemico, congelando momentaneamente la nostra capacità di agire quando le mosse spetteranno agli altri. Durante gli scontri sarà utile soppesare ogni singolo passo dunque, per limitare al minimo le possibilità offensive dei nemici.Sotto questo punto di vista il gioco offre anche una discreta componente strategica, in special modo quando la vostra Squadra d’Esplorazione comincerà a raccogliere iscritti: alcuni Pokémon saranno infatti utilissimi in un determinato dungeon per le loro affinità elementali, mentre potranno risultare addirittura di peso in un altro. Avere un team variegato e ben bilanciato risulterà sempre essere la scelta migliore. A chi poi ha già familiarità con il mondo dei mostri tascabili Nintendo farà sicuramente piacere ritrovare le mosse e le tecniche tipiche della serie, delle quali dispongono i quasi 500 Pokémon reclutabili nel corso dell’avventura.

S.O.S. via Wi-FiDelle componenti più interessanti di Nintendo DS, solo la Wi-Fi connection è stata sfruttata a dovere: se dovessimo infatti soccombere all’interno di un dungeon potremo inviare una richiesta di aiuto tramite Wi-Fi ad un nostro amico per farlo accorrere in nostro soccorso. Il nostro S.O.S. verrà recapitato direttamente nella casella e-mail della persona interessata che potrà decidere se venirci a salvare. Certo potremmo avere la sfortuna di vedere il nostro messaggio arrivare al destinatario (magari in quel momento altrove) dopo molto, troppo tempo, rendendo vana ed infruttuosa l’attesa, ma l’idea rimane comunque molto originale ed interessante.Sul fronte Touch Screen le cose vanno decisamente peggio: i comandi classici (croce direzionale e pulsanti) risultano di gran lunga più adeguati, soprattutto in fase di combattimento, rispetto alla macchinosa implementazione delle funzionalità dello schermo tattile, che spesso sembra essere anche mal calibrato.

Comparto grafico e sonoroPar quanto riguarda l’aspetto estetico, i programmatori Chunsoft non hanno certo dato il meglio di sé nella realizzazione grafica del gioco. Ci troviamo davanti ad un titolo adatto agli standard di un Gameboy Advance e che, per certi versi, non regge nemmeno il confronto con alcuni titoli del portatile Nintendo di vecchia generazione (ad esempio Kingdom Hearts o Zelda). La grafica in PMD raggiunge il picco minimo soprattutto nei Dungeon, davvero troppo scarni e piatti, mentre nel design della città si può definire discreta, salvata dalla graziosità dell’universo Pokémon.I brani sono dei remix dei motivi classici della serie, presenti però in numero minore rispetto ai giochi principali del brand, rendendo di conseguenza il comparto sonoro ripetitivo.

– Un’infinità di Subquests

– Ben 490 Pokémon reclutabili

– Meccanica di gioco obsoleta e alla lunga ripetitiva

– Grafica non adeguata agli standard del portatile Nintendo

6.0

Pokémon Mystery Dungeon: Esploratori del Tempo rappresenta un mero ampliamento del titolo precedente, con qualche trovata originale comunque insufficiente a determinare un’evoluzione in una struttura di gioco che comincia decisamente ad avvertire il peso degli anni. I fan dei Pokémon potranno acquistare il gioco a scatola chiusa, sapendo di trovare ancora una volta la magia che solo l’universo dei Pocket Monsters made in Nintendo sa regalare. Inoltre, tutti coloro alla ricerca di un esponente della serie Fushigi no Dungeon dalla difficoltà non particolarmente elevata apprezzeranno la formula Mystery Dungeon in questa variante Pokémon.

Consigliato, infine, a chi necessiti di un gioco dalla longevità virtualmente infinita che lo accompagni negli assolati pomeriggi d’Agosto.

Voto Recensione di Pokemon Mystery Dungeon: Esploratori del Tempo - Recensione


6