One Piece Gold

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a cura di YP

L’allegra ciurma capitanata da Cappello di Paglia arriva a Grantesoro, una sorta di città-stato sotto forma di nave, completamente indipendente dal controllo del Governo Mondiale e della Marina Militare. Qui, il suo eccentrico capitano Gild Tesoro ha ricreato una sorta di Las Vegas marina, dove le personalità più ricche del pianeta possono pagare fior fior di quattrini per godere di vacanze esclusive, fatte di lusso e gioco d’azzardo. Molto presto però i nostri amici scopriranno che questa affascinate città nasconde più di qualche segreto, e si troveranno costretti a lottare per la propria vita.
Let’s Board!
Il tredicesimo capitolo della saga di Eiichiro Oda si apre cosi, con un incipit che in questo particolare periodo storico potrà suscitare più di qualche similitudine: ambire ad un potere politico servendosi di ingenti mezzi economici ricorda in modo più che evidente ciò che è appena successo nel corso delle Presidenziali Americane, anche se Gild Tesoro non è dotato di ciuffo e carnagione tendenti all’arancione. Piuttosto l’eccentrico villain di questo lungometraggio potrà far affidamento sulla sua abilità di manipolare l’oro a piacimento, cosa che darà molto filo da torcere all’equipaggio di Rubber.

One Piece Gold è un film concepito per i fan, che ritroveranno sicuramente tutti gli elementi cardine del manga e dell’anime: il fanservice è evidente, talvolta anche esagerato, ma comunque piacevole e per forza di cose elemento fondamentale del film che in qualche modo riesce anche a strizzare l’occhio a quelli spettatori che di One Piece non avevamo mai sentito parlare. Il ritmo è buono, con un Cappello di Paglia tipicamente ironico e coraggioso, unito ai suoi ormai canonici compagni di avventura come Nami, Zoro, Sanji, Nico Robin, Chopper e cosi via. Insomma ci sono proprio tutti, e l’alchimia funziona alla grande tanto che l’ora e quaranta minuti di proiezione scorre via liscia, alternandosi fra gag divertenti e furiose battaglie. L’atmosfera è ispirata e la qualità delle animazioni e del CGI è soddisfacente, riuscendo quindi a convincere, cosa che produzioni simili (anche recenti) non sono riuscite a fare. A chiudere il cerchio ci pensano sceneggiatura e narrazione, abbastanza semplici e che non arricchiscono in maniera particolare l’universo narrativo: la pellicola è da considerarsi a tutti gli effetti una sorta di side story, godibilissima quindi anche per chi non è perfettamente aggiornato con la cronologia dell’anime.

One Piece Gold riesce a rendere giustizia all’allegra e coloratissima ciurma di pirati più famosa del mondo, grazie ad una produzione tecnicamente curata, ma che non eccelle, ed un narrazione non particolarmente originale ma comunque funzionale allo scopo; gli spunti di riflessione più interessanti sono da ricercarsi nel parallelismo fra l’impero di Gild Tesoro e molti dei Governi corrotti che pensano esclusivamente ai propri interessi senza curarsi troppo delle necessità del popolo.