Old but gold: i vecchi titoli più giocati del momento

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a cura di Pasquale Fusco

“Oggi è la volta buona che riesco a giocare a Persona 5”, “Probabilmente dovrei ordinare Monster Hunter: World”, “Ma questo Ni no Kuni II?”… Mi starò ripetendo le solite frasi da mesi, eppure sono sempre lì, incollato al controller per un’altra classificata di Rainbow Six Siege o al mouse per improvvisarmi un pro player di Hearthstone – per poi venire umiliato dall’ennesimo Priest beccato in ranked. Così, spinto dalla curiosità e dalla vana speranza di autoconvincermi di essere un giocatore sano di mente, lo scorso pomeriggio mi sono dedicato esclusivamente alla ricerca dei titoli più giocati (e, quindi, più popolari) del momento.

Gettando un occhio alle varie classifiche, locali e non, è stato alquanto rasserenante notare la costante presenza di certi nomi, incastonati nelle medesime posizioni, tra i due soliti battle royale e quel FIFA 18 che tanto viene amato in Italia – ma si sa, negli States preferiscono l’NBA. Eppure, quei “certi nomi” non si ricollegano ai più recenti bestseller del mercato: non si parla di Persona 5, ma di League of Legends; non troviamo Monster Hunter: World, ma il buon “vecchio” Minecraft; Ni No Kuni II? World of Warcraft. Sono proprio questi i titoli che continuano a macinare i più grandi numeri dell’industria videoludica, anche a distanza di diversi anni dall’ormai remoto day one, ed è per tale motivo che ne discuteremo insieme oggi. Parleremo dunque delle origini del loro incredibile successo, i traguardi raggiunti e quelli fissati per l’imminente futuro, il tutto attraverso tre brevi analisi.

League of Legends (2009)Come i più grandi fenomeni della storia a noi cara, League of Legends nasce dalla sincera passione per i videogiochi, quella dei due studenti universitari Marc Merrill e Brandon Beck. Dopo aver fatto gavetta in titoli multiplayer come Starcraft e Everquest, il duo si è dedicato a Warcraft 3 e, in particolare, alla mod conosciuta come DotA: Allstars. L’amore sfrenato per Defense of the Ancients ha portato i due studenti di economia a contattare lo stesso designer di quella “semplice” modalità aggiuntiva, che poteva tuttavia contare la bellezza di 10 milioni di giocatori: fu così che Steve “Guinsoo” Feak, nel 2006, si unì alla squadra della neonata Riot Games. Tre anni dopo l’agguerrito team di Merrill e Beck inaugurava la fase beta di League of Legends: Clash of Fates e, dopo qualche leggera modifica alla formula del MOBA e al titolo stesso, dava inizio all’inarrestabile ascesa di LoL.

Tutto il resto è storia, e grossi numeri. Nel 2014, a cinque anni dal suo lancio ufficiale, League of Legends contava più di 67 milioni di giocatori attivi ogni mese, con un picco di 7.5 milioni di utenti connessi simultaneamente – più del doppio di quanti ne abbia mai potuti vantare Fortnite. I dati più recenti rilasciati da Riot Games risalgono solo al settembre 2016, quando il MOBA ha infranto la quota dei 100 milioni di giocatori mensili. Da quest’ultimo record sono passati quasi due anni, e almeno otto dall’uscita del gioco; sarebbe del tutto plausibile, quindi, ipotizzare che LoL stia cominciando a perdere i suoi seguaci. Eppure non sembra essere questo il caso: lo dimostrano le impressionanti statistiche legate all’eSport, ambito in cui League of Legends può considerarsi davvero inarrivabile. Ci limiteremo dunque a parlarvi delle finali dell’ultima edizione dei World Championship, che nell’autunno 2017 sono state seguite da 57.6 milioni di spettatori unici, 14 milioni in più rispetto all’anno precedente.

È da queste basi, e dalla nuova Stagione 2018, che Riot Games condurrà abilmente League of Legends verso la conquista di nuove mete, difendendo la corona degli sport elettronici e preservando la sua irraggiungibile popolarità dalle grinfie dei già citati battle royale. Appuntamento ai World Championship 2018?

Minecraft (2009)Nello stesso anno in cui mille persone lavoravano insieme alla creazione di League of Legends, un solitario sviluppatore svedese ha dato vita ad un titolo sandbox, tanto essenziale nell’estetica quanto nelle sue prime meccaniche di gioco. Quello sviluppatore era Markus “Notch” Persson e quel sandbox è Minecraft. Era la nascita di uno dei videogiochi più popolari della storia e, allo stesso tempo, di un business multimiliardario.

Le numerose – e inaspettate – vendite della versione alpha del gioco hanno permesso a Notch di fondare una nuova compagnia, Mojang, e di ultimare il perfezionamento di Minecraft grazie al prezioso supporto dei suoi talentuosi collaboratori, tra cui figura il programmatore Jens “Jeb” Bergensten. Sarà quest’ultimo ad assumere il controllo creativo dell’intero progetto, ereditando la carica dello stesso Persson in seguito al lancio della versione completa del gioco avvenuto il 18 novembre 2011. Tuttavia, per Minecraft era solo l’inizio di un’avventura ben più movimentata del previsto. Ecco dunque l’ampliamento del team di sviluppo, l’approdo sui dispositivi mobile con la Pocket Edition (2011) e i primi porting su console, con il debutto ufficiale su Xbox 360 (2012). Arriviamo così al 2014, l’anno della svolta, l’anno in cui Microsoft ha deciso di acquisire Mojang e la sua redditizia proprietà intellettuale alla modica cifra di 2.5 miliardi di dollari, l’anno in cui Notch ha deciso di abbandonare Mojang.

Il doloroso addio del suo creatore non ha certamente frenato Minecraft, che sotto l’ambiziosa guida di Microsoft ha continuato ad espandere il proprio franchise. Si riparte quindi dalle console Nintendo, con la prima pubblicazione su Wii U e quella più recente sull’ibrida Switch, e dal supporto alle periferiche di virtual e mixed reality, prima fra tutte l’Hololens della casa di Redmond. Non va ignorato il duro lavoro di Mojang, che negli anni ha continuato a supportare la sconfinata community di Minecraft rilasciando nuovi (e sempre più corposi) aggiornamenti – l’ultimo dei quali è l’Update Aquatic 1.13, previsto per questa primavera. Traducendo il tutto in termini numerici, si potrebbe dire che l’investimento da record ha dato i suoi frutti: 144 milioni di copie vendute e 74 milioni di giocatori mensili (gennaio 2018), tutti distribuiti tra le numerose piattaforme finora supportate.

World of Warcraft (2004)Concluderemo questa panoramica effettuando un ulteriore passo indietro per far visita ad una nostra cara, vecchia conoscenza. Sono trascorsi quasi 14 anni dal lancio globale di World of Warcraft, eppure il kolossal di Blizzard Entertainment sembra ancora piuttosto lontano dalla pensione: WoW resta tutt’oggi il principale punto di riferimento per gli amanti degli MMORPG, vantando la più grande community di giocatori e, soprattutto, la più vasta mole di contenuti di sempre. Per questo instancabile evergreen si prospetta un futuro davvero roseo, grazie all’incessante supporto dei suoi sviluppatori e all’imminente arrivo di una nuova espansione.

L’MMO occidentale per antonomasia nasce nel lontano settembre 2004, come risultato di circa cinque anni di intenso sviluppo presso gli studi di Blizzard. Il concept alla base di World of Warcraft si può riassumere in una semplice parola: “libertà”, quella offerta al giocatore, catapultato in una sconfinata ambientazione in cui avrebbe plasmato la propria, personale leggenda, entrando in contatto con personaggi carismatici e partecipando ad avvincenti avventure – le quest, ovviamente. Questa semplice idea, unita alla clamorosa profondità della lore e del sistema di gioco, porterà WoW a diventare ben presto un vero e proprio fenomeno di massa – al punto da meritarsi un intero episodio all’interno della serie South Park (Make Love, Not Warcraft). Dopo essersi affermato come il gioco per PC più venduto del biennio 2005-06, nel gennaio 2008 World of Warcraft contava già 10 milioni di iscrizioni attive, salite al picco massimo di 12 milioni in seguito al lancio dell’espansione Cataclysm in Cina.

Gli ultimi dati diffusi da Blizzard risalgono al settembre 2015, mese in cui la quota di iscrizioni attive è scesa a 5.5 milioni. Ciò non ha comunque impedito agli sviluppatori di rilasciare la sesta espansione dell’MMO nell’agosto 2016, tale Legion, e di continuare a rinnovare il comparto tecnico e lo stesso gameplay. Il nostro ultimo punto d’approdo è dunque la BlizzCon 2017, durante la quale abbiamo assistito alla presentazione di due sensazionali novità per WoW: la settima espansione Battle for Azeroth – disponibile dal 14 agosto 2018 – e l’apertura di un server classico (World of Warcraft Classic). Per i fan di questo fenomeno si aprono così due nuove strade, quella del glorioso ritorno nelle terre di Azeroth e, per i novizi, quella della prima avventura nel mondo di Warcraft.

League of Legends, Minecraft, World of Warcraft: sono loro i giochi “old but gold” che continuano ad appassionare milioni di giocatori provenienti da ogni parte del globo. Difficile sapere per quanto tempo ancora riusciranno a preservare la propria popolarità, ma crediamo di avervi fornito tutti gli indizi necessari per azzardare qualche ipotesi. Infine, una menzione speciale va fatta per Counter-Strike: Global Offensive (2012), altro titolo che occupa quotidianamente le prime posizioni delle classifiche mondiali grazie alle centinaia di migliaia di giocatori che continuano a dargli fiducia.