Anteprima

Nier

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a cura di Mugo

Nell’area stampa di Square Enix alla Gamescom 09 abbiamo potuto mettere per la prima volta gli occhi su Nier, un action adventure dal sapore oscuro prodotto da Taka Kawasaki. La build che ci è stata fatta vedere è temporalmente posizionabile intorno alla metà del ciclo di sviluppo del prodotto dato che dal punto di vista tecnico era ben lungi dal definirsi ottimizzata. Nonostante questo è stato possibile respirare le atmosfere ricreate dagli sviluppatori giapponesi ed avere maggiori dettagli su un titolo che fino ad adesso era rimasto nell’ombra.

Cuore di babboPrima di tutto è importante inquadrare l’ambientazione in cui si muoveranno i propri passi di videogiocatore: l’azione si svolgerà in un futuro in cui l’umanità viene decimata da delle misteriose forze demoniache che infettano l’intero pianeta terrestre costringendo i superstiti ad una vita fatta di diffidenze e violenza. Nier, il protagonista, però non è particolarmente interessato a questo, non è il classico eroe che si ritrova in mano il destino del mondo, è solo un padre che suo malgrado deve combattere contro una malattia che affligge la figlia e che ovviamente necessita un’adeguata cura. Kawasaki San non si è sbilanciato particolarmente nello svelare i particolari della storia, ci ha lasciato però intendere che sarà presente un’intensa carica emotiva dal sapore tipicamente nipponico. Per citare direttamente le sue parole: “Ogni aspetto della storia avrà un lato oscuro”. Parallelamente all’avventura principale (la cui durata prevista è compresa tra le 12 e le 15 ore) poi saranno disponibili diverse subquest disponibili in un mondo esplorabile liberamente grazie alla componente free-roaming del titolo.Analizzando l’azione, nonostante i capelli bianchi, Nier non si è rivelato per niente fuori tempo massimo per un’avventura colma di combattimenti, combina infatti degli attacchi con armi da taglio ad attacchi magici che traggono potere da un misterioso libro in suo possesso. Le armi e gli attacchi magici però non saranno disponibili nelle prime battute di gioco dato che la componente RPG del titolo si esprime nell’aumento di livello ed il conseguente sbloccamento di armi, oggetti ed altri elementi collezionabili a cui è stato solo accennato, col procedere dell’avventura. In linea generale comunque il sistema di combattimento non è sembrato discostarsi da quanto siamo stati abituati a vedere all’interno del genere: attacchi base, forti, a distanza, da caricare… insomma tutto quello che è lecito aspettarsi da un action adventure. Quello che permette alla produzione Square Enix di distaccarsi dai titoli dal gameplay simile è la presenza di una sorta di party che seguirà il protagonista e crescerà in numero con l’avanzamento nella campagna. La prima di queste figure è quella di Kaine, una donna tanto misteriosa quanto affascinante che non disdegna il turpiloquio infatti, durante una lunga ed elaborata battaglia con un boss, si lascia andare ad insulti ed imprecazioni che sarebbero eccessive per queste pagine. Decisamente una scelta curiosa. Tornando al gameplay ci è stato spiegato che potranno essere dati dei basilari ordini ai membri della squadra quali l’indicazione di avere un comportamento offensivo o più concentrato sulla conservazione dei punti ferita, ma non sarà possibile assegnarne il controllo a giocatori umani mantenendo l’esperienza completamente single player. Come dicevamo la battaglia con il gigantesco boss si è sviluppata attraverso più di tre diverse fasi partendo dai classici schemi da seguire per colpire al tempo giusto per arrivare addirittura ad una sezione platform in due dimensioni, un’aggiunta che a detta di Taka Kawasaki vuol essere un omaggio ai giochi di una volta ed ai giocatori che li ricordano con malinconia.

Indizi di stileCome anticipato nell’introduzione la versione che abbiamo potuto vedere era ancora ben lontana dall’essere completa dal punto di vista tecnico, ma nonostante questo si intuisce già come l’intenzione degli sviluppatori sia di dare una caratterizzazione particolare agli ambienti di gioco. La palette di colori utilizzati è dominata da diverse tonalità del blu e del grigio sulle quali si stagliano prepotentemente le magie rappresentate con un rosso acceso. Il comparto audio d’altro canto non è assolutamente valutabile al momento dato che sia gli effetti sonori che le musiche sono apparsi come precari o addirittura sono mancati durante i filmati realizzati col motore del gioco.

Ambientazioni ispirate

Storia interessante

Nonostante i pochi dettagli rivelati siamo rimasti interessati dalla presentazione del titolo Square Enix, lo stile grafico è particolarmente evocativo e così come la storia sembra in grado di dare una caratterizzazione sufficientemente personale al gioco. La scelta di utilizzare un linguaggio molto volgare ci è sembrata quantomeno curiosa dato che non pare sposarsi perfettamente con l’atmosfera più “sospesa” che traspare dalla palette di colori utilizzati. L’uscita è fissata in un generico 2010 e Spaziogames come di consueto vi terrà informati sugli sviluppi del gioco.