Anteprima

Monster Hunter Stories, cosa ci aspetta dal titolo sviluppato da Marvelous

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a cura di Doctor.Oz

Monster Hunter non ha bisogno certo di presentazioni. Non è solo una serie videoludica, ma un vero e proprio brand, che negli anni ha saputo conquistare milioni di giocatori tra Giappone e USA, mettendoci molto tempo a colonizzare per bene anche il Vecchio Mondo. Ed è stato proprio con le ultime avventure apparse su Nintendo 3DS che la creatura Capcom ha saputo ritagliarsi un bello stuolo di videogiocatori europei, che da piccola nicchia sono divenuti una vera e propria comunità andandosi ad aggiungere a quella internazionale. Titoli come Monster Hunter 4 (e la sua versione Ultimate) e la successiva Generations hanno aperto la strada e scaldato ai cuori per le vere bombe che usciranno da qui all’anno prossimo. Il salto su console di nuova generazione sta per avvenire, e mentre aspettiamo quello che potenzialmente potrebbe essere la El Dorado dei milioni di cacciatori sparsi per il globo, Monster Hunter World, perché non rinfrescarci il palato con qualcosa di simile alla formula di Monster Hunter magari reinterpretandola in qualche modo? Così, mentre aspettiamo che venga completata la recensione dal nostro esperto cacciatore Dottor.Killex, siamo andati in giro a curiosare nel web cercando di farci un’idea su quello che sarà Monster Hunter Stories, già uscito in Giappone da qualche mese, e che si affaccerà nei negozi europei nella prima parte di settembre. Senza anticiparvi nulla, vi diciamo quali sono state le nostre sensazioni a caldo.

A metà tra Pokèmon e Final Fantasy
Coloratissimo, vivace, supportato da una nuovissima e bellissima collezione di Amiibo sulla quale fantasticano già le nostre avidi mani: se Monster Hunter Stories ha come scopo quello di farci salire l’hype possiamo dire che ci sta riuscendo in pieno. Il primo elemento che ci ha riempito gli occhi fin dal primo trailer è stato sicuramente il cambio di stile con cui i ragazzi di Marvelous hanno voluto improntare questo titolo. I mostri smettono di essere “mostruosi” e acquisiscono caratteristiche cartoonesche e colorate, hanno teste ingrandite ed espressive e fin da subito è chiaro come essi non saranno solo prede da cacciare ma veri e propri compagni prima da catturare e poi da allevare durante l’avventura. Avventura di cui sappiamo molto poco se non per il fatto che ci porterà ad esplorare zone vaste e piene di fauna nelle quali dovremo darci da fare nella nostra caccia. Uno stile grafico che si discosta completamente dai predecessori, volendone quasi stravolgere la filosofia. Ora non si caccia più per uccidere, scuoiare e craftare ma per catturare, addestrare e far evolvere. E se qualcuno di voi lì in mezzo ha cominciato a pensare ad un’altra saga, creata sù per giù una ventina di anni fa, che ha venduto milioni di copie e continua ad essere un punto di arrivo per moltissime software house, credo che non abbiate tutti i torti. Ma se cerchiamo di non fermarci alle apparenze e cerchiamo di scavare più a fondo, i motivi per questa virata possono ritrovarsi in una saggia e lungimirante manovra commerciale. Proprio perché il mercato della “Monster Hunter generation” è in totale espansione, Capcom ha cercato di sfruttare al meglio la propria gallina dalle uova d’ora tendendo la mano alle generazioni più giovani, sfruttando appieno l’uscita del nuovo 2DS. Il prezzo contenuto della nuova console e l’appetibilità di Monster Hunter Stories per le nuove leve potrebbe ingrossare, e non di poco, le fila dei milioni di cacciatori che da qui a qualche mese si ritroveranno nei server delle console casalinghe più potenti. Che sia un antipasto a quello che sarà Monster Hunter World? Probabile, ed è proprio per questo che fremiamo per giocarlo.

Non è solo un gioco
Senza troppe pretese, Monster Hunter Stories si slega completamente dalla continuity narrativa (semmai ce ne fosse mai stata una) dei precedenti Monster Hunter. Questo cambio di rotta ha un duplice effetto benefico: ha permesso agli sviluppatori di lavorare su nuove meccaniche e, non per ultimo, potrà permettere a Capcom di fare un passo indietro, al sicuro da echi incessanti e malevoli, in caso di flop commerciale. In pratica, se la software house ha voluto mettersi in gioco per cercare di uscire dalle cattive acque in cui tergiversa già da qualche tempo lo ha fatto intelligentemente, lasciando al minimo il rischio d’impresa. Se pensiamo inoltre alla nuova di Amiibo, bellissimi tra l’altro, che attraverso il patrocinio di Nintendo, verranno commercializzati assieme a questo nuovo titolo, non ci resta che essere d’accordo con la cura nei dettagli con la quale Capcom ha definito questa operazione e che potrebbe portarci tra le mani un titolo divertente da giocare ma forse anche innovativo e sinergico per la serie. 

– Vivace, colorato e cartoonesco

– Tende la mano alle nuove generazioni

– Meccaniche potenzialmente interessanti

Che quel Rathalos sembri uscito da uno strano spin-off tra uno qualunque dei Final Fantasy ed un titolo dei Pokèmon, oppure che quel Tigrex abbia perso tutta la ferocia che lo contraddistingueva nei capitoli precedenti, potrebbe essere un valore aggiunto e non un difetto per il Moster Hunter Stories di Marvelous. Ci piace la direzione cartoonesca e vivace che Capcom ha voluto dare a questo capitolo della celebre saga, slegandolo completamente dalla line quest principale, e sul quale potrebbe tentare qualche piacevolissimo colpo di genio. Questo, in aggiunta alla nuova linea di Amiibo che presto arriverà anche in Europa da noi, potrebbe elevare questo nuovo Monster Hunter da semplice antipasto per i titoli futuri a vero e proprio passatempo fisso per l’autunno.