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Recensione

Mario Party 10

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Avatar di LoreSka

a cura di LoreSka

Pubblicato il 17/03/2015 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

6.5

Dobbiamo molto a Nintendo e ai party game. Anche se non fu l’azienda di Kyoto a inventare questo genere, le cui origini risalgono alla prima metà degli anni Ottanta, è proprio alla grande N e a Mario Party che si deve il successo del videogioco per le feste, che ha tentato con successo di imitare i giochi da tavolo replicandone l’immediatezza in un medium che, un tempo, era considerato appannaggio di nerd e appassionati.
Mario Party, inizialmente sviluppato da Hudson, divenne una serie first party soltanto nel 2012, quando la piena esplosione di Nintendo Wii si era ormai esaurita e i videogiochi per le feste in compagnia iniziavano una fase di lento declino. Questo si è tradotto nel successo non proprio brillante dei due capitoli più recenti della saga, caratterizzati da una formula stanca e poco appagante. L’occasione del riscatto, dunque, è giunta con Mario Party 10 per Nintendo Wii U che, forte del nuovo pad dotato di schermo, avrebbe potuto aggiungere qualcosa di realmente nuovo alla serie. Ma, a quanto pare, non è andata così.
Pizza, Coca Cola e Mario Party
Il primo aspetto che colpisce in Mario Party 10 è negativo, e riguarda la scarsa quantità di contenuti. Parliamo di un gioco con appena due modalità principali, due minigiochi stand-alone, tre sotto-modalità che riciclano i minigiochi della modalità principale e una modalità diorama con vari collezionabili. A tutto questo si aggiunge una modalità riservata agli Amiibo che, tuttavia, è compatibile solo con una manciata di personaggi in vendita e, ovviamente, legati all’universo di Super Mario.
Le due modalità principe, denominate Mario Party e Bowser Party, si svolgono su di un assortimento di appena cinque tabelloni che, tuttavia, offrono una buona varietà in termini di ambientazione. La modalità Mario Party è quella nota ai più e già presente nelle precedenti iterazioni della saga: durante la partita si partecipa a una sorta di gioco dell’oca in cui tutti i giocatori si spostano in gruppo per giungere a un traguardo con il maggior numero di stelline raccolte durante il viaggio. Alcune caselle offrono bonus e malus, altre danno accesso a dei dadi speciali e, infine, vi sono caselle sfida e caselle boss. Nelle caselle sfida si può partecipare a una serie di minigiochi, divisi tra giochi tutti contro tutti, due contro due o uno contro tre. Nelle caselle boss, invece, si partecipa a sfide in cui tutti i giocatori si sfidano in un minigioco in cui devono difendersi da una creatura scatenata da Bowser Jr. Il vecchio Bowser, invece, fa la sua comparsa solo se liberato da una gabbia visualizzata sullo schermo del Gamepad, le cui sbarre cadono ogni volta che si lancia un dado con il numero corrispondente.
Nella modalità Bowser Party, invece, il gioco diventa totalmente asimmetrico: quattro giocatori interpretano il ruolo dei buoni, mentre un quinto giocatore – pad alla mano – gioca nei panni di Bowser nel tentativo di eliminare gli avversari. I minigiochi, in questo caso, variano sensibilmente il gameplay tra chi ha in mano il pad e chi gioca con in pugno il WiiRemote, un aspetto che aggiunge un po’ di variazione alla formula e che abbiamo gradito molto. Peccato che i minigiochi basati su questo concept siano appena dieci, e che nel giro di due partite si possano vedere praticamente tutti.
Alcuni minigiochi davvero mini
Il numero totale di minigiochi inclusi, contando sia i giochi standard che quelli bonus, quelli dei boss e di Bowser, raggiunge la ragguardevole cifra di 73 unità. Molti di essi, come spesso accade, sono basati sullo stesso concept a cui vengono aggiunte delle variazioni principalmente di natura estetica. Nella stragrande maggioranza dei casi, i minigiochi di Mario Party 10 si esauriscono nel giro di pochi secondi, e il gruppo di giocatori è pronto al prossimo tiro di dadi. Questa formula funziona bene per rendere movimentata la partita ma, al contempo, con una serie di tiri di dadi sfortunata si rischia di giocare davvero poco nella mezz’ora di durata media di ogni partita. Infine, troviamo curioso il fatto che Nintendo abbia deciso di affidare il controllo di quasi tutti i minigiochi al solo WiiRemote, lasciando il Gamepad in disparte o, al limite, in mano a chi controlla Bowser nella modalità dedicata. La serie avrebbe potuto offrire qualcosa di realmente nuovo ma, per qualche ragione, ha preferito mantenersi sulla stessa lunghezza d’onda dei precedenti giochi per Nintendo Wii, con cui peraltro Mario Party 10 condivide una buona parte dei concept su cui si basano i minigiochi.
Nel complesso, l’esperienza offerta dai minigiochi di Mario Party 10 è totalmente accessibile. Un aspetto che, in questo genere di titoli, si rivela cruciale per il successo dell’intero pacchetto. Da questo punto di vista, dunque, possiamo ritenerci soddisfatti. Il punto è che la variazione offerta da tutti questi giochi è minima e nel lungo periodo il divertimento lascia il posto a una certa ripetitività. Se consideriamo che, solitamente, i Party Game si utilizzano in maniera occasionale, il problema è decisamente meno grave del previsto. Ma, allo stesso modo, crediamo che dopo un paio di partite nessun gruppo di amici impegnati in una festa vorrà continuare a cimentarsi nei giochi di Mario Party 10.

– Modalità Bowser Party innovativa

– Grande quantità di minigiochi

– Immediatezza d’uso per tutti

– Poche modalità

– Molti minigiochi si assomigliano

– Modalità Amiibo molto limitata

– Gamepad sfruttato troppo poco

6.5

Il risultato finale di Mario Party 10 è in parte deludente. La modalità Bowser Party ci ha fatto apprezzare ancora una volta quanto il gameplay asimmetrico possa offrire dei momenti di sano divertimento in compagnia, con uno dei giocatori impegnato a svolgere il ruolo del guastafeste. Il punto è che Nintendo, anziché sviluppare questa idea e renderla il cuore dell’esperienza, ha preferito inserire in Mario Party 10 le stesse formule dei precedenti titoli, finendo inesorabilmente per offrire qualcosa di già visto. Il prezzo contenuto salva il pacchetto dall’insufficienza, ma crediamo sia arrivato il momento di cambiare marcia con questa saga.

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