Recensione

Lone Survivor

Avatar

a cura di Francesco Ursino

I giochi indie dimostrano spesso come le idee siano più potenti dei grandi budget e degli engine grafici da urlo.Non fa eccezione questo Lone Survivor, titolo sviluppato da Jesper Byrne, che rappresenta una piccola perla del genere survival horror.Possono allora dei semplici sprite bidimensionali riuscire dove grandi publisher hanno fallito? Scopriamolo

”Che cosa accadrebbe se il male si formerebbe dentro di te?”Avviato il gioco, il giocatore verrà subito a contatto con almeno tre delle caratteristiche più importanti del titolo: l’ottimo comparto sonoro, il peculiare aspetto grafico e, principalmente, il protagonista. Questo, chiamato semplicemente “YOU”, è una figura assai sfumata: sappiamo che porta una mascherina per proteggere le vie aeree, che indossa uno zaino, e che risvegliandosi si ritrova immerso in un mondo diventato improvvisamente schiavo dell’oscurità, di figure abominevoli e di una vaga pazzia strisciante.Parte da qui, dunque, la strada che porterà il giocatore attraverso l’universo di Lone Survivor: scopo del gioco è, appunto, sopravvivere all’oblio e alle creature mostruose che cercheranno di ostacolare il cammino. L’obiettivo principale, però, è quello di scoprire cosa sia successo; nei primi minuti di gioco, in questo senso, il protagonista (e di riflesso, il giocatore) si porrà diverse domande: possibile che lui sia l’unico sopravvissuto? Cosa è successo veramente? E’ tutto vero, oppure è solo il parto della sua fantasia?Le risposte a queste domande si sveleranno durante il prosieguo dell’avventura, ma gli esiti non saranno univoci, visto che la maggioranza delle azioni, delle gesta, delle frasi pronunciate dal protagonista avranno un loro impatto, che si rivelerà nei diversi finali a disposizione.Parlando dell’aspetto narrativo del titolo, è giusto dire che l’intera vicenda si svilupperà attraverso le parole e i pensieri del protagonista: l’assenza di una narrazione esterna contribuisce al coinvolgimento del giocatore, che durante l’avventura verrà a contatto con alcuni comprimari. I momenti di interazione con questi soggetti rappresentano uno degli aspetti meglio riusciti, visto che spesso il tono dei dialoghi toccherà diverse corde, apparendo ora al limite dell’umorismo macabro, ora molto vicini alla follia e alla disperazione.Spesso, inoltre, Lone Survivor darà l’impressione di voler impreziosire l’esperienza con citazioni: vedendo l’aspetto dei nemici mostruosi che si dovranno affrontare, infatti, tornano alla mente gli abomini già visti nei primi Silent Hill; lo stesso tono di qualche dialogo, oltre che alcuni stacchi musicali, rimandano in modo assai sfumato a Twin Peaks.I misteri che il gioco propone, infine, lasceranno al giocatore la possibilità di creare una propria versione dei fatti: gli stessi finali di gioco, infatti, suggeriscono cosa succeda, ma sarà il giocatore, consapevole delle scelte effettuate durante l’avventura, a decidere veramente cosa voglia dire il titolo. In ogni caso, Byrne ha confermato che i giocatori che avranno compiuto la maggioranza di scelte corrette avranno a disposizione un finale più completo, che descriverà il tutto in modo più chiaro; a seconda del successo del titolo, inoltre, lo sviluppatore ha dichiarato che renderà disponibili ulteriori sequenze conclusive.

Quotidiana sopravvivenzaIl gameplay di Lone Survivor è totalmente votato alla sopravvivenza, con il giocatore che si troverà in inferiorità numerica e scarsamente equipaggiato. Il titolo riesce inoltre a trasporre in maniera convincente la situazione emotiva e fisica del giocatore: dobbiamo ricordare infatti che questo si ritroverà spaesato in un nuovo mondo completamente vittima dell’oscurità, quasi del tutto solo.Quale sarebbero i bisogni primari di un soggetto in queste condizioni? Semplice: trovare del cibo ancora buono da mangiare, dotarsi di una fonte luminosa, cercare di evitare lo scontro diretto con i nemici, e utilizzare il più razionalmente possibile i (pochi) proiettili a propria disposizione.La sopravvivenza, in questo senso, assume il tono della quotidianità; il giocatore infatti avrà come campo base il proprio appartamento: sarà solo in questo locale che il nostro potrà riposare (il che equivarrà al salvataggio della partita), ricevere informazioni preziose attraverso la radio e il proprio diario, cucinare il cibo trovato nel corso delle esplorazioni. Il rifugio quindi assurge a elemento essenziale di tutta l’avventura; si tratta perciò di un posto sicuro, riparato, cui sarà possibile accedere anche attraverso degli speciali specchi che, situati in punti strategici della mappa, permetteranno una sorta di teletrasporto verso la propria casa (e viceversa).Proprio la mappa di gioco si renderà compagna inseparabile in molti momenti, visto che grazie ad essa sarà possibile ottenere informazioni sulla propria posizione e sui propri obiettivi; l’elemento sarà altresì importante considerando che, alcune volte, capiterà di dover tornare indietro sui propri passi: per sopperire alla mancanza di un’ambientazione estremamente vasta, infatti, Lone Survivor proporrà diverse esperienze a seconda della continuazione dell’avventura. Capiterà cosi che una stanza vuota si trasformi in un covo di nemici, o che un oggetto di vitale importanza appaia dove prima non c’era niente. Il gioco, in questo senso, aiuta nella la fase di esplorazione in maniera indiretta: nel momento in cui il nostro alter ego digitale avrà fame, inizierà a fare pensieri del tipo “sono affamato”, o “sto morendo di fame”. Leggendo il proprio diario, inoltre, si avrà conferma dell’ultima azione compiuta, mentre la radio indicherà gli obiettivi da raggiungere o le locazioni da visitare.

It’s Coffee time!Il gioco quindi comunica col giocatore attraverso vari espedienti, e riesce nel trasmettere una sensazione di solitudine e disperazione. Verso metà dell’avventura, che avrà una durata di circa cinque ore, si troverà ad esempio il necessario per poter cucinare i cibi sparsi per le locazioni. Tornati a casa, acceso il fornello, si potrà scegliere cosa preparare. Le sensazioni provate in questi momenti, che pur sembrano marginali nel giudizio totale sull’avventura, sono di vero conforto e speranza. Sapere infatti di poter tornare in un posto sicuro per poter dormire e rifocillarsi fa parte di quella quotidiana lotta alla sopravvivenza cui accennavamo prima, la quale rende Lone Survivor un titolo estremamente profondo.Una volta riposati, e dopo aver fatto scorta di caffè e varie leccornie, ci si potrà rituffare nella disperazione delle locazioni proposte: nel momento in cui si incontrerà un nemico, l’aspetto survival di Lone Survivor farà una volta di più la propria comparsa. L’ambiente bidimensionale costringe infatti il protagonista a giocare d’astuzia, andando a utilizzare tattiche differenti a seconda degli oggetti a disposizione. Avendo a disposizione una pistola, infatti, premendo il tasto C si entrerà in una sorta di modalità shooter dove sarà possibile conciare per le feste gli abomini. Questi, dal canto loro, saranno veramente difficili da sconfiggere, costringendo a utilizzare diversi, preziosi proiettili. C’è da dire che queste sessioni di gioco si rivelano tutto sommato macchinose, visto che per cambiare la direzione in cui si punta la pistola (passare da destra a sinistra, per intenderci), si dovrà prima mettere da parte l’arma, girarsi dalla parte desiderata, e successivamente sfoderare di nuovo la pistola. Tutto ciò diventa complicato nel momento in cui i nemici si avvicinano da tutte e due le parti. In realtà, questa dinamica è trascurabile nel momento in cui si realizza che è praticamente impossibile pensare di uccidere tutti i nemici a suon di proiettili; da buon survival, dunque, il gioco obbligherà il giocatore a tattiche maggiormente caute.Quando i proiettili finiranno, le opzioni saranno (almeno) due, ovvero attirare i mostri con della carne avariata, di modo da potersi nascondere in apposite fessure e sgattaiolare al momento opportuno, oppure spaventare i mostri con dei bengala, che metteranno temporaneamente fuori gioco anche più mostri contemporaneamente.Bisognerà fare attenzione anche alla propria fonte luminosa, che consumerà batterie in modo estremamente veloce: finita la luce, si dovrà procedere a tentoni, sperando di non imbattersi in qualche mostro. Il comparto sonoro, in questo senso, fa la sua parte (su questo aspetto, però, ci soffermeremo meglio dopo).Occorre parlare infine di alcuni aiuti che potranno essere sfruttati dal giocatore, disponibili sotto forma di pillole (blu, verdi e rosse). Questi elementi verranno in soccorso del giocatore in diversi modi (offrendo ad esempio munizioni e cibo), e saranno disponibili nel bagno del proprio rifugio.In Lone Survivor, però, ogni cosa ha un prezzo: dopo aver utilizzato le pillole, nel momento in cui si andrà a dormire, il protagonista farà dei sogni enigmatici dove incontrerà strani soggetti. In questi frangenti il giocatore farà e risponderà a domande che in un primo momento sembrano essere senza significato; come già ricordato, però, tutto avrà il proprio peso nell’economia del finale del gioco, che dipenderà anche dal livello di sanità mentale del protagonista. Prendere molte pillole, infatti, avrà effetti diversi sulla psiche del protagonista.La scelta, ancora una volta, è nelle mani del giocatore: scegliere di non uccidere alcun mostro, di non prendere nessuna pillola, di non parlare con nessuno, di rispondere in un certo modo: ogni variabile conta, e può cambiare il proprio destino.

A psychological survival adventureL’aspetto tecnico di Lone Survivor è del tutto peculiare: partendo dal lato grafico, il titolo offre una rappresentazione 2D, con i protagonisti costituiti da sprite bidimensionali. Nel complesso il titolo riesce nell’intento di rappresentare un mondo angosciante e senza speranza, anche se esistono alcune imprecisioni. Potevano essere realizzate in modo migliore, ad esempio, le frequenti fasi in cui i personaggi parlano o esprimono i loro pensieri, con la dimensione del carattere che, nello specifico, poteva essere diminuita. La situazione migliora nel momento in cui si gioca in finestra: per fare ciò è necessario seguire una procedura disponibile sul forum Steam dedicato (disponibile a questo link). Le dimensioni rendono leggermente scomoda, inoltre, la gestione dell’inventario, visto che gestire il discreto numero di oggetti a disposizione potrebbe risultare macchinoso in certe occasioni.A parte queste piccole imprecisioni, vero è però che Jasper Byrne ha saputo realizzare col materiale disponibile scene interessanti e d’effetto, soprattutto durante le parti finali dell’avventura.Se quindi il comparto grafico, con le sue 120 locazioni disegnate a mano, svolge il suo compito sufficientemente, è il comparto audio quello che colpisce: effetti sonori adeguati in ogni occasione e musiche di sottofondo evocative aumentano in modo esponenziale l’immersione nel mondo di gioco. Per avere un assaggio di quanto detto è possibile visionare il trailer del gioco, disponibile sul sito ufficiale (il cui indirizzo è segnalato nella sezione dei link consigliati). Un risultato di assoluto pregio, tenuto conto del fatto che l’accompagnamento musicale, composto da circa 30 pezzi, è realizzato interamente dallo sviluppatore.

HARDWARE

Requisiti Minimi: OS: Windows XP Processore: Core2Duo Memoria RAM: 2 GB Scheda Grafica: Ogni scheda con accelerazione 3D DirectX 7.0 150 MB di spazio su HDD Sound: Soundblaster / equivalent

Requisiti consigliati OS: Windows 7 Processore: Core2Duo o superiore Memoria RAM: 4 GB Scheda grafica: Nvidia 7900 / equivalente 300 MB di spazio su HDD Scheda audio: Soundblaster / equivalente

– Atmosfera incredibile

– Ottime dinamiche survival

– Comparto audio di qualità

– Piccole imprecisioni grafiche

8.5

Un gioco profondo, d’atmosfera, con un ottimo comparto audio e una storia da scoprire: Lone Survivor è semplicemente un ottimo titolo, che riesce nel proporre un’esperienza da ricordare a lungo.

Un prodotto longevo, visto che ogni azione può determinare differenti finali da scoprire, che scava nel genere survival horror e propone un’avventura che riesce a coniugare temi sfuggenti quali disperazione e paura con la incredibile quotidianità della sopravvivenza.

Scivolare nell’oblio, rimanere sani di mente, uccidere chiunque o scappare nell’ombra: la scelta è del giocatore.

In vendita a € 6,99, Lone Survivor è un acquisto caldamente consigliato; i più dubbiosi possono provare la versione dimostrativa, disponibile sul sito ufficiale.

Voto Recensione di Lone Survivor - Recensione


8.5