Recensione

Il Professor Layton e MdM

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a cura di Fatum92

Quando, su Nintendo DS, un certo Professor Layton irruppe nel panorama dell’intrattenimento elettronico, furono veramente in pochi a non accorgersi del grande carisma e potenziale della neonata saga. Da lì a poco sarebbe infatti divenuta uno dei maggiori punti di rifermento per la console stessa. Nonostante il ritardo rispetto al Giappone, dove, tra l’altro, il capitolo che ci accingiamo a trattare è disponibile sin dal giorno di lancio della nuova piattaforma portatile targata Nintendo, gli enigmatici casi del Professore e del suo fedele aiutante, Luke, hanno appassionato anche l’utenza occidentale. Così, dopo quattro ottimi episodi, l’attesa per l’avventura che inaugura l’approdo di Layton sugli schermi tridimensionali di Nintendo 3DS si è finalmente conclusa: Il Professor Layton e la Maschera dei Miracoli è tra noi.

MiracolandiaCome può cominciare una nuova indagine del Professor Layton? Con una lettera ovviamente. Il mittente questa volta è una vecchia amica del nostro gentiluomo preferito: Angela Ledore, preoccupata di alcuni inspiegabili accadimenti, definiti terrificanti, e direttamente connessi alla Maschera del caos. A Montedore, infatti, sembra che un individuo, servendosi del potere dell’antica Maschera, si stia divertendo a terrorizzare i cittadini mettendo in scena dei veri e propri “miracoli”. Si parla di persone trasformatesi in cavalli e altre che prendono misteriosamente fuoco. E proprio quando Layton e i suoi collaboratori, Emmy e Luke, raggiungono l’affollata città, il cosiddetto Gentiluomo Mascherato fa nuovamente la sua apparizione e tramuta alcuni passanti in statue di pietra. L’enigma si fa sempre più insidioso, solo Layton potrà venirne a capo. Come da tradizione, anche ne Il Professor Layton e la Maschera dei Miracoli la narrazione e la caratterizzazione dei personaggi occupano un ruolo dominante nell’economia complessiva del titolo. Fortunatamente, la qualità si assesta sui soliti standard a cui la saga ci ha abituato: l’intreccio parte forse un po’ lentamente, ma quando finalmente ingrana è un climax crescente, che raggiunge il picco nell’intenso ed emozionante finale. Alcuni misteri e colpi di scena, insomma, catturano l’interesse e la storia appare coinvolgente per quasi tutta la sua durata, con davvero pochi punti morti. Inoltre, la presenza di mai banali flashback (giocabili), i quali fanno luce sull’adolescenza del Professore, sono un valore aggiunto che non potrà che far piacere ai fan, visto come ridefiniscono il personaggio riuscendo però a mantenerlo perfettamente coerente al suo attuale carattere. L’unico appunto che ci sentiamo di muovere verso la trama riguarda un “mistero” intuibile già dopo poco l’avvio della vicenda. Tuttavia le altre rivelazioni (soprattutto in vista del finale) evitano che ciò svaluti il plot, che sostenendosi grazie all’introduzione dei consueti elementi fantasy mette davvero tanta carne al fuoco, cuocendola a puntino. 
L’enigmistaSul fronte del gameplay Il Professor Layton e la Maschera dei Miracoli segue fedelmente l’impostazione dei predecessori, introducendo qualche piccolissima novità. Lo scopo è sempre quello di esplorare le ambientazioni tramite il touch screen alla ricerca di enigmi e interagendo con i vari personaggi, i quali non si faranno certamente dei problemi a proporci indovinelli di vario genere. Il vero fulcro del gioco, infatti, sta proprio nei numerosi puzzle da risolvere. Ovviamente, si passa dalle classiche prove di logica e matematica a quelle che richiedono anche un pizzico di abilità. Come accade da qualche episodio a questa parte, i vari enigmi spesso sono ben inseriti nella narrativa, mentre altre volte appaiono decisamente più forzati: non sarà nemmeno raro che i PNG che popolano Montedore ce li “offrano” senza motivo alcuno, ma, in fin dei conti, è una condizione a cui oramai siamo abituati e lamentarsi perché qualche rompicapo non pare sempre essere giustificato dall’esigenze della storia è piuttosto insensato.Più lecito, invece, è far notare che, soprattutto superata la metà, il titolo tende a riciclarne alcuni. Seppur siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla pressoché assenza di quiz provenienti da episodi passati, va detto che la ripetitività degli stessi in ogni capitolo, malgrado spesso ben mascherata, è un difetto che la serie si porta appresso dalla nascita, non riuscendo, tuttora, a sbarazzarsene completamente. Comunque sia, il gioco parte con problemi piuttosto semplici per poi esibirne alcuni decisamente più ostici, che richiedono un buon uso di materia grigia. Anche a costo di apparire pedanti, in questo senso a minare un po’ la sfida è il numero di monete aiuto (in sostanza si tratta di suggerimenti ndr), decisamente spropositato e, a parer nostro, ben maggiore a confronto con le precedenti incarnazioni. Ad ogni modo, il risultato complessivo è ancora una volta di ottimo livello: le risoluzioni sono spesso appaganti e nella mole di enigmi, nonostante alcuni siano sottotono o mal enunciati, ne spiccano diversi davvero interessanti e ben congegnati.
 Tante cose da fare a MontedoreAd affiancare la storyline principale, abbiamo anche qualche attività secondaria. Oltre alla ricerca di enigmi nascosti nello scenario o di quelli affrontabili chiacchierando con gli abitanti del luogo, comunque non necessari ai fini del completamento del gioco, troviamo poi tre nuovi minigiochi, una collezione di oggetti scovabili esaminando le location e 365 rompicapi extra, scaricabili gratuitamente.Nonostante per alcuni giorni dall’uscita del titolo nei negozi si siano presentati degli inconvenienti che hanno impedito di scaricare gli indovinelli, ora questa possibilità è finalmente attiva, apparendo sicuramente un buon incentivo per far restare ancora per molto tempo la cartuccia di gioco nel vostro Nintendo 3DS. Per quel che concerne i minigiochi, possiamo dire che si dimostrano anche stavolta un buon passatempo per staccare la spina dalla trama, risultando più o meno apprezzabili a seconda del proprio gusto personale.

Niente è cambiato?Se la struttura ludica si può dire immutata rispetto ai capitoli precedenti, anche dopo il cambio di console, vale però la pena di soffermarsi un attimo sulle piccole novità apportate in questo episodio. La prima si paleserà dopo pochi minuti dall’inizio dell’avventura e consiste in una sezione in cui potremo controllare Layton in sella a un cavallo, utilizzando lo schermo tattile per indirizzare a destra o sinistra il destriero ed evitare così dei pericolosi barili. Purtroppo tale frangente non si dimostra particolarmente efficace, apparendo inutile, inserito senza reale motivo e relegandosi a semplice minigioco verso la fine della vicenda. Un’aggiunta di cui si poteva sicuramente fare a meno, così come un capitolo, dall’idea a ogni modo interessante, che ci darà il controllo diretto di Layton. In questo caso, a non convincere è forse un’eccessiva lunghezza e ripetitività di tale sessione, che rischia di stancare. Anche in questo caso, poi, permane un po’ quella sensazione che si tratti di qualcosa slegato dal resto; ciò nonostante, rimane un diversivo tutto sommato gradevole, anche se poteva indubbiamente essere sviluppato meglio.Per il resto non segnaliamo altre “innovazioni” degne di nota, se non un sistema di interazione con l’ambiente leggermente diverso al passato, con il quale è necessario sfruttare il touch screen per muovere una lente di ingrandimento situata però sullo schermo superiore.

Il miracolo del 3DA dispetto del gameplay, graficamente il titolo si è completamente rinnovato ed ha abbandonato la delicatezza del 2D per offrire un mondo e dei personaggi del tutto tridimensionali. Niente paura, i filmati di intermezzo mantengono ancora il loro aspetto da cartone animato e, onestamente, lasciano sempre stupefatti per la grande qualità. In verità, però, la nuova veste estetica non fa rimpiangere quella più tradizionale, sebbene non manchi qualche lieve sbavatura, soprattutto inerente alcuni personaggi e, fortunatamente, le poche e brevissime cut-scene che sfruttano questa tecnica. Di positivo c’è che le varie zone acquistano maggior vita, avvalendosi inoltre di un effetto 3D più che soddisfacente, capace di abbellire e far risaltare alcuni particolari.Sempre ottimo il sonoro, fatto di brani orecchiabili (ma ripetitivi) e di un doppiaggio in italiano eccezionale. Sono tante le voci importanti messe a disposizione dei personaggi de Il Professor Layton e la Maschera dei Miracoli e l’interpretazione si dimostra infatti riuscitissima. C’è qualche calo, in particolare durante le vicende che vedono come protagonista il giovane Layton, ma il risultato finale è davvero da encomio.Buona la longevità: circa una quindicina di ore per la storyline, che possono raggiungere le oltre venti se si è decisi a spolpare ogni elemento del gioco.

– Narrazione e personaggi

– Alcuni Enigmi veramente ben congegnati

– Nuovo stile grafico azzeccato, abbellito da un buon 3D

– Buona longevità

– Nuove aggiunte piuttosto insignificanti

– C’è qualche enigma riciclato o sottotono

– Nessuna novità rilevante

8.5

Se dovessimo descrivere in poche righe cosa pensiamo de Il Professor Layton e la Maschera dei Miracoli scriveremmo questo: quando ad un barista di fiducia con sicurezza gli si chiede “il solito, grazie” si sa già dal principio di andare sul sicuro, quello che ci servirà non potrà che soddisfarci. Nel nostro caso, Nintendo e Level-5 sono i baristi e Il Professor Layton e la Maschera dei Miracoli è la bevanda, “il solito Layton”: impossibile rimanere delusi, escludendo coloro ormai stanchi e decisi a cambiare ordinazione, sia chiaro!

Voto Recensione di Il Professor Layton e MdM - Recensione


8.5