Anteprima

Halo 3: ODST

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a cura di Mugo

Si parla spesso della saga di Halo come di uno dei maggiori fenomeni del mondo dell’intrattenimento mai posti in essere dall’uomo. In effetti il successo, ed i numeri, delle avventure di Master Chief sono tali da permettergli di rivaleggiare e sconfiggere non pochi avversari provenienti dai più affermati ambienti cinematografico e musicale; un successo basato, oltre che su indubbie qualità tecniche, su un eroe senza volto, terreno fertile per l’immaginazione del giocatore che può senza grosse difficoltà immedesimarsi nel marine spaziale. Si rimprovera spesso agli sviluppatori di avere tempi titanici per l’inserimento delle novità in una serie affermata, sarebbe quindi lecito aspettarsi da Bungie un Halo 4, un 5 ed un 6 sicuramente in grado, con poco sforzo, di garantire guadagni stellari a Microsoft. Così non è, perché il prossimo titolo a fregiarsi del nome dorato della saga sarà caratterizzato da un sapore completamente diverso da quello a cui il nostro palato si è abituato, ne abbiamo avuto un assaggio negli uffici milanesi di Microsoft e ne riportiamo a voi le impressioni. Signori, Halo 3: ODST – Truppe d’assalto orbitali.

Tutta mia la cittàIl gameplay in ODST è tutta un’altra cosa rispetto ai precedenti capitoli, e questo lo si vede prima di tutto dalla velocità di corsa del nostro alterego digitale. Non siamo più uno Spartan, siamo umani comuni (per quanto lo possa essere un incursore spaziale), e così la corsa sarà sensibilmente più lenta e sarà impossibile lo scatto. Si salterà anche meno alto e, cosa più importante, non sarà più possibile rigenerare la vita. Sparse per una New Mombasa ormai popolata soltanto dalle pattuglie dei Covenant, troveremo delle particolari stazioni di ricarica che ci permetteranno di riempire la nostra salute messa a dura prova a seguito degli scontri o delle cadute più incoscienti. Anche il danno subito sarà infatti maggiore, e quello che per Master Chief poteva essere un incontro da risolvere in pochi secondi con una sola mano sul pad, dovrà essere affrontato con un approccio più tattico. “L’approccio stealth è certo possibile, ma non bisogna credere che Halo ODST sia privo di una componente action.” ci ha detto Ryan Crosby, Global Group Product Manager del titolo, “Ogni scontro con i Covenant permetterà al giocatore di decidere l’approccio preferito e, sebbene non sia più possibile affrontare decine di nemici a viso aperto, è anche vero che le piccole pattuglie che troveremo per New Mombasa lo saranno.”. L’arsenale a disposizione degli incursori rispecchierà inoltre le loro particolarità tattiche: anche solo dai primi istanti di gioco infatti sarà possibile notare come le armi a cui siamo abituati abbiano dovuto lasciare spazio alle loro versioni dotate di silenziatore. Ecco quindi la fida pistola UNSC con silenziatore, semplice e letale, ed il fucile d’assalto arricchito anch’esso di soppressore di fuoco, indispensabile per fare breccia nelle armature dei nemici più coriacei. Oltre all’arsenale offensivo è da segnalare la presenza di un particolare visore attivabile a comando: questo dispositivo renderà decisamente più semplici le cose, evidenziando nemici ed oggetti con cui interagire e rendendoli individuabili in pochi istanti grazie a dei vistosi contorni colorati. L’impressione avuta è che il visore sia come una selezione del livello di difficoltà integrata nel gameplay, giocare senza usarlo infatti rende le cose ben più difficili, dato che nemici ed oggetti si confondono tra le ombre. “Durante le operazioni di testing abbiamo riscontrato che in molti hanno preferito accantonare le facilitazioni offerte dal visore.” ci ha spiegato Lars Bakken, il Senior Designer, “Non si sarà quindi obbligati ad usarlo, starà ai giocatori decidere se scegliere un approccio più o meno difficile”.Il primo livello di gioco prende vita dopo una sequenza filmata che crea il setting per l’azione: i Covenant hanno attaccato e preso possesso di New Mombasa senza un apparente motivo, starà ai reparti speciali scoprirlo dopo essersi infiltrati nell’agglomerato urbano. Qualcosa però va storto nelle operazioni di sbarco e ci ritroveremo isolati dal resto della squadra, a vagare nie panni del novellino di turno per le buie strade cittadine guidati solo dal Sovraintendente, il computer che controlla la rete di servizi dell’abitato. Il ruolo di questa Intelligenza Artificiale non è stato svelato pienamente, è stato tuttavia possibile vedere che si interfaccerà con noi aggiornando i dati della mappa e disponendo lungo il nostro percorso alcune indicazioni utili. Una volta trovato l’obiettivo la missione termina, e si percorrono le vie di New Mombasa in un flashback impersonando uno dei nostri compagni di squadra, andando così a svelare gli sviluppi paralleli al nostro per giungere poi alla fine alla soluzione dei misteri sul destino dei commilitoni e della città.

Non solo la campagnaOltre alla modalità singleplayer, il disco di ODST conterrà altre due possibilità per intrattenere i giocatori: la prima è l’ormai nota chiave per accedere alla beta multiplayer di Halo Reach (di cui ancora non si hanno notizie), mentre la seconda è la completamente nuova modalità multiplayer, FireFight. Dietro a questo nome si nascondono delle caratteristiche ormai affermate e rispolverate in salsa Halo: fino a quattro persone potranno affrontare in cooperativa il susseguirsi delle ondate dei nemici all’interno di alcune arene ben diversificate. “Non ci sarà alcuna possibilità di salire di grado o di sbloccare nuove armi.” ci ha spiegato Lars Bakken, “Ma siamo sicuri che la longevità sarà garantita dalla grande diversità delle arene e dalle ondate di nemici che saranno sempre diverse.”. Per quanto provato in effetti il FireFight si è rivelato divertente, ma non siamo sicuri che la spinta a giocarlo possa durare nel tempo se confrontato con altri prodotti dello stesso genere molto più approfonditi. A questo va aggiunto il fatto che nella confezione di ODST sarà presente un secondo DVD con tutta la parte multiplayer di Halo 3 aggiornata con tre mappe nuove, saranno quindi i giocatori a decidere su quale aspetto della vasta offerta di Bungie indirizzare le loro ore di gioco online.L’abito con cui si è presentato Halo 3: ODST è quello consono della serie grazie ad una direzione artistica ai massimi livelli in grado di proporre panorami spettacolari e sequenze filmate di grande impatto. Il motore grafico del precedente capitolo è stato sfruttato a dovere per caratterizzare New Mombasa con tante architetture diverse in grado di garantire una buona eterogeneità dell’azione.Un singleplayer inedito dunque così come la modalità Firefight, la completa esperienza multiplayer di Halo 3, la chiave per la beta multiplayer di Halo Reach e da ultimo una collector edition impreziosita da un esclusivo pad wireless inciso con il laser. Pare che il materiale per fare la gioia dei fans non mancherà dopo l’estate.

Approfondisce la storia di Halo

Giocabilità molto curata

Molti contenuti extra

Non è da tutti avere l’audacia di diversificare così tanto il proprio prodotto: dopo Halo Wars arriva Halo 3: ODST ad ampliare l’esperienza dei possessori di Xbox 360. “L’universo di Halo è molto vasto” ci ha detto Ryan Crosby, “e vogliamo cogliere ogni opportunità per esplorarlo e vederlo da una prospettiva differente.” e proprio come dichiarato questo titolo va ad impreziosire una saga ormai metro di paragone per i concorrenti. L’unica perplessità riguarda la longevità della campagna singleplayer, sulla quale purtroppo non abbiamo avuto particolari rassicurazioni, ma il resto dei contenuti sarà in grado di giustificare l’acquisto da parte dei fans più attenti e di incuriosire quei pochi (pochissimi) che ancora non sono entrati nel mondo di Halo. L’uscita è prevista per il 22 settembre prossimo e Spaziogames non mancherà di tenervi aggiornati.