Recensione

Grumpy Cat: Un Gioco Orrendo

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a cura di Sir Drake

Partiamo subito con le ovvie battute, giusto per toglierci il pensiero: Grumpy Cat: Un Gioco Orrendo, al di là dell’ironico sottotitolo, non è affatto un pessimo prodotto, nonostante gli evidenti difetti che lo affliggono. Il gioco da poco rilasciato per Android e iOS, riesce infatti a intrattenere per diversi spensierati minuti, strappando a più riprese qualche fuggevole sorriso. Eppure il titolo prodotto dai ragazzi di Lucky Kat Studios rimane di difficile valutazione, intrappolato a metà tra la struttura di un basilare flash game e i suoi strani istinti “social”, che tradiscono la natura mediatica del micione protagonista. Una discreta raccolta di mini giochi semplici e immediati, che potranno senz’altro divertire gli utenti meno esigenti, senza però raggiungere in alcun modo, come vedremo, vette di eccellenza neanche in ambito mobile.

Un gatto col pedigree
Per chi non ne fosse a conoscenza, il Grumpy Cat che dà il nome al gioco non è altro che un famoso gattone, resosi celebre sul web grazie alle sue espressioni per nulla concilianti e anzi parecchio schizzinose, che l’hanno in poco tempo proiettato nell’Olimpo dei meme più usati (e abusati) dell’intera rete. Con la sua tipica posa arcigna, sempre corredata da frasi sarcastiche ai limiti dell’eccesso, il nostro intrattabile felino si è ritagliato per mesi un posto in prima fila sui social di tutto il mondo.  Proprio quando la popolarità del nostro peloso amico sembrava essere scemata, ecco spuntar fuori Grumpy Cat: Un Gioco Orrendo, titolo mobile senza tante pretese, che punta tutto sulla popolarità di questo irascibile felino per ritagliarsi un posto sulle mai troppo capienti schede di memoria dei nostri smartphone.
Di per sé la struttura di gioco non ha nulla di speciale, nient’altro che una collezione di una trentina di mini giochi (alcuni peraltro parecchio scontati), sulla falsariga di quanto già visto ad esempio nell’app di Dumb Ways To Die. Eppure, il prodotto all’inizio si rivela inaspettatamente valido, fresco e divertente, grazie all’immediatezza del suo essenziale gameplay, che almeno nelle prime fasi sembra vincente, perfetto per l’ambito mobile. Il carisma di Grumpy Cat conferisce al gioco quell’aura di autoironia che aiuta il giocatore a tralasciare i difetti di una formula di gioco così scarna e ripetitiva. Mentre l’anima social del titolo spunta fuori di tanto in tanto, con richieste di condivisione a volte davvero difficili da comprendere. La grafica pixelosa del gioco fa il suo sporco dovere, e pur senza uno stile particolarmente ricercato, riesce a essere sufficientemente pulita e funzionale, donando al titolo un’aria scanzonata e cialtrona, riflettendo in modo interessante l’aura sarcastica del nostro caro micione.

Riflessi felini
Passiamo ora all’analisi di quello che è il fulcro dell’intero gameplay del titolo: i mini giochi.
Le tipologie di giochi offerti vanno dal più classico dei “Simon says”, fino alla corsa ad ostacoli, passando per bowling, lancio di hamburger, palleggi, tuffi acrobatici e decine di altre attività. Nonostante ogni mini gioco offra un grado di sfida diverso, tutte le sequenze sono comunque studiate per essere portate a termine in pochi istanti, con il solo ausilio di qualche fuggevole tocco di polpastrello. Nulla di trascendentale, ovviamente, nient’altro che decine di quadri spesso sin troppo semplici da completare, un vero gioco da ragazzi. I problemi iniziano quando al completamento dei primi livelli (sempre offerti in modo casuale) il tempo concesso per il completamento degli stessi andrà man mano diminuendo, costringendoci a movimenti sempre più fulminei per evitare di giungere all’inevitabile game over. Nelle fasi più avanzate non potremo perciò far altro che affidarci al nostro istinto, in modo da limitare il più possibile il nostro tempo di reazione, pregando che il gioco non ci ponga davanti proprio le sfide a noi più indigeste. Se completare i primi quadri sarà, quindi, più facile che bere un bicchier d’acqua, per quelli avanzati preparatevi a un grado di frustrazione pari forse a quello degli impossible games che tanto piacciono agli youtuber di tutto il mondo.
Il sistema di progressione del titolo si basa sul graduale acquisto degli adesivi di Grumpy Cat, sempre ritratto in nuove pose e attività. Ad ogni sticker corrisponderà un nuovo mini gioco da poter sbloccare e quindi affrontare nelle sequenze randomiche che il gioco ci proporrà di volta in volta. I gatti a disposizione sono in tutto 30, divisi equamente nei tre scenari di gioco ad oggi disponibili (anche se non sono di certo esclusi futuri aggiornamenti).  Per poter acquistare suddetti sticker non potremo far altro che inserire montagne di monete, duramente guadagnate col sudore dei nostri polpastrelli completando sequenze sempre più lunghe di mini giochi, nell’apposito distributore di gattini, pregando che non esca l’ennesimo doppione.

Non dire gatto…
Nonostante quanto di buono accennato finora, purtroppo Grumpy Cat: Un Gioco Orrendo non è di certo un prodotto esente da problemi, alcuni peraltro non di poco conto.
Cominciamo da quello che è sicuramente uno dei difetti più fastidiosi, che mina alla base l’intera struttura del titolo: il metodo di raccolta delle monete. Completare sequenze sempre più lunghe di mini giochi, ritardando il più possibile il comunque inevitabile game over, ci consentirà di raggranellare non più di una manciata di spicci, difficilmente sufficienti per acquistare gli esosi adesivi del nostro bel felino. A meno di non voler investire nel gioco una mole di tempo pari a quella dedicata ai più longevi giochi di ruolo giapponesi, le alternative a nostra disposizione sono solo due, entrambe poco gratificanti: guardare innumerevoli video pubblicitari in cambio di ingenti regali o ricorrere alla nostra fida carta di credito per acquistare la nostra agognata pecunia virtuale.  Pur comprendendo le ragioni economiche dietro a questa scelta, evidentemente resasi necessaria per la sovvenzione di un titolo free to play, la discrepanza tra la remunerazione dei nostri sforzi e quella di pochi secondi di pubblicità sono fin troppo marcate, vanificando ogni velleità di completismo senza far ricorso a questi “simpatici” aiutini. Per fare un esempio, in media al termine di una lunga e sudatissima partita non porteremo a casa più di una trentina di monete, a meno di non essere dei veri campioni, mentre accettando di sorbirci pochi secondi di spot pubblicitari potremo con fortuna ottenere anche più di un centinaio delle stesse.
Altro difetto non da poco è l’instabilità tecnica del titolo che, seppur non di frequente, andrà a volte incontro a chiusure inaspettate o a rallentamenti quasi impercettibili, che in un gioco che si basa tutto sull’abilità dell’utente di completare le sfide in modo quasi istantaneo, possono facilmente portare l’utente a scaraventare un device da centinaia di euro contro la parete più vicina.
Inoltre, per sua stessa natura, il titolo non gode certo di una longevità sorprendente, rendendo chiara la sua natura da gioco da affrontare in brevi sessioni, magari in compagnia degli amici, pronti a sfidarsi l’un l’altro sulla base dei propri riflessi, e soprattutto della propria calma olimpica.

– Meccaniche semplici e immediate

– Buon assortimento di mini-giochi

– Stile ironico azzeccato

– Non certo longevo

– A tratti frustrante

– Sporadici problemi tecnici

– Sistema di progressione imperfetto

6.5

Grumpy Cat: Un Gioco Orrendo è un titolo leggero e a tratti divertente, in grado senza dubbio di intrattenere i giocatori meno pretenziosi per brevi e saltuarie partite tra un impegno e l’altro.

I mini giochi proposti sono immediati e semplici da padroneggiare, ma una volta raggiunti i livelli più avanzati eccoli diventare forse eccessivamente punitivi. La frustrazione già insita nelle meccaniche stesse del prodotto viene acuita peraltro da non frequentissimi ma comunque fastidiosi problemi tecnici.

Tutto sommato un titolo da provare, anche vista la sua natura completamente gratuita, consci del fatto di trovarsi di fronte a un prodotto molto “social” e dal gameplay davvero ridotto all’osso, che non disdegna comunque qualche simpatica trovata per tentare di farci metter mano al portafogli.

Voto Recensione di Grumpy Cat: Un Gioco Orrendo - Recensione


6.5