Recensione

Goldeneye 007

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a cura di Zartas

Era il lontano 25 Agosto 1997 quando Rare fece uscire sul glorioso Nintendo 64 un FPS che sarebbe diventato il nuovo metro di paragone per il tempo: se non siete giocatori così di vecchia data, tenete conto che non sarebbe affatto sbagliato paragonare l’impatto che ebbe ormai più di dieci anni fa GoldenEye a quello avuto in tempi più recenti da Call of Duty 4: Modern Warfare. GoldenEye vi metteva nei panni del Bond interpretato da Pierce Brosnan nell’omonimo film, gettando il giocatore in un’esperienza coinvolgente come mai prima di allora: la possibilità di adottare approcci stealth, un’ampia gamma di obiettivi secondari da completare, e un comparto multiplayer di primissimo livello furono gli ingredienti del successo del titolo. Oggi, tredici anni dopo, Activision propone un remake, GoldenEye 007: vediamo insieme se i ragazzi di Eurocom sono riusciti a confezionare un prodotto in grado di essere all’altezza dell’originale, ricalcandone le orme.

Operazione GoldenEyeRussia, Arkhangelsk. Un giovane 007 e il suo mentore Alec Trevelyan devono distruggere una base sovietica adibita alla costruzione di armi chimiche destinate a un gruppo di terroristi. Il battesimo del fuoco di Bond finisce però male, e il giovane James si ritrova a dover salvare la pelle con una fuga disperata da una situazione impossibile: questo non sarà però che il prologo per un pericolo molto più grande, caratterizzato dal GoldenEye, un satellite in grado di paralizzare e distruggere i sistemi informatici di tutto il mondo. Una simile arma tecnologica è un’evidente minaccia per l’Inghilterra, e James si ritroverà ben presto a dover scendere in campo al servizio di Sua Maestà…

Un ritorno ai fastiGuardando al passato cinematografico di Bond, è impossibile non notare la distinzione fra la classe innata di Roger Moore e Sean Connery contrapposta alla maggior fisicità del glaciale Daniel Craig, protagonista degli ultimi due film di 007. GoldenEye 007 propone una formula di gameplay che sposa bene la figura dell’ultimo Bond, garantendo sezioni di gioco che lasciano spazio all’esplorazione (seppur in quantità ridotta rispetto alle altre), allo stealth e naturalmente all’azione nuda e cruda: 13 anni fa, un FPS che amalgamava simili ingredienti in un unico, geniale, cocktail, non poteva non imporsi come un nuovo metro di paragone. Inutile dire che una formula simile al giorno d’oggi non faccia gridare al miracolo, ma è altrettanto vero che GoldenEye 007 presenta i pezzi di questo puzzle in maniera ottimale, proponendosi come un titolo da gustare con assoluto piacere. Bond potrà affrontare le sue missioni seguendo due approcci: l’uno furtivo, come insegna la vecchia scuola, e uno sfacciatamente Run’n’Gun, che vi porrà costantemente al centro dell’attenzione dei proiettili nemici. A questo proposito è doveroso segnalare come l’abilità del team di sviluppo sia riuscita a garantire ai giocatori una reale possibilità di scelta nella maggior parte delle fasi di gioco: se in determinate sequenze sarete costretti a lasciare il dito sul grilletto per parecchi secondi, per gran parte della campagna decidere se muovervi furtivamente eliminando i nemici con la vostra PPK silenziata sarà interamente una vostra scelta. Questo non sarà altrettanto vero ai livelli di difficoltà superiori, in cui l’approccio stealth – che maggiormente si confà a Bond – diventerà una vera e propria necessità. I maggiori danni che subirete, aggiunti alle copiose ondate di nemici che verranno a stanarvi quale che sia il vostro riparo, renderanno la sparatoria ignorante un’opzione decisamente poco consigliata.

Trial and ErrorSe quindi la componente stealth del titolo si possa dire complessivamente ben implementata, talvolta la formula di gameplay vacilla a causa di una realizzazione non sempre curata dell’intelligenza artificiale: uno dei difetti di GoldenEye 007 sta nella non sempre facile comprensione dell’area di percezione dei vostri nemici. Se a volte potrà capitare che essi vi individuino da distanze siderali senza che abbiate fatto il minimo rumore, talvolta invece non si accorgeranno della vostra presenza nonostante abbiate neutralizzato un malcapitato a pochi metri da loro. Tutto ciò porta spesso a delle vere e proprie sequenze di trial & error per comprendere quale sia il metodo adatto per superare una determinata area evitando di far scattare l’allarme. Ciò non deve essere necessariamente percepito come un elemento negativo: è però doveroso far notare come questa struttura porti il giocatore a dover scoprire il modo necessariamente migliore per affrontare una certa sequenza di gioco. Una volta individuato il percorso migliore, la mancanza di diversivi o di cambi di pattuglia da parte dei nemici vi lascerà con l’amaro in bocca che si ha nel momento in cui si completa un puzzle: a rimuovere almeno in parte questo problema interviene l’interessante feature che permette di diversificare gli obiettivi secondari sulla base del livello di difficoltà selezionato. Bond porta sempre infatti con sé in missione un gadget in grado di fare pressoché qualsiasi cosa. Cellulare, GPS, riconoscitore di impronte digitali, sabotatore di impianti wireless: questo strumento eccezionale sarà l’elemento fondamentale tramite cui svolgere i compiti secondari in ciascun livello.Infine, un ulteriore aspetto che ci ha fatto storcere il naso consiste nella possibilità di eliminare lo stato di allarme semplicemente correndo verso un checkpoint: una volta raggiunto un punto di controllo, sia che veniate abbattuti dai proiettili nemici, sia che decidiate di ricaricare la partita, vi ritroverete in una poco credibile situazione in cui i vostri avversari ignoreranno completamente la vostra presenza.

Solo per i tuoi occhiIl comparto tecnico che regge il single player di GoldenEye 007 è più che buono, benché non sempre riesca a far vedere i muscoli come dovrebbe. Ciò è dovuto principalmente a determinate location di gioco che difficilmente possono risultare attraenti: se quindi da un lato vi aggirerete negli spogli ambienti di un laboratorio sovietico, allo stesso tempo le lussureggianti vegetazioni della Nigeria saranno un piacere per gli occhi con i loro colori vivi e sgargianti. Le animazioni dei modelli nemici sono inoltre molto ben fatte: non di rado durante le sparatorie più intense vi troverete a fronteggiare guardie che balzano di riparo in riparo con movenze assolutamente credibili.Il vero plauso va però al sonoro del titolo, davvero di livello eccellente: le musiche in puro stile 007 coinvolgono immediatamente il giocatore nel clima fantapolitico dell’universo targato Ian Fleming, garantendo così un immediato feeling con il titolo. Splendidi anche gli effetti sonori delle armi: il tallone d’Achille può essere individuato nel doppiaggio italiano di alcune guardie, il cui accento russo sarà a volte talmente enfatizzato da risultare quasi ridicolo.

Un re senza corona?Ci siamo dilungati già parecchio sull’importanza che ebbe GoldenEye ai tempi, in particolare per quanto riguarda l’ottima modalità multi giocatore che permetteva a quattro amici di sfidarsi in split screen: questa feature ritorna anche con GoldenEye 007, accompagnata da un online che supporta fino a otto giocatori. Il primo impatto con la componente multiplayer del titolo è assolutamente positivo: le partite si trovano rapidamente e l’incidenza del lag è ridotta al minimo. Un buon numero di sbloccabili (20 le armi in totale), dieci mappe e modalità divertenti e diversificate sono un ottimo biglietto da visita per l’online del titolo: tuttavia alcuni elementi non finiscono di convincere, a partire dalla mancanza di una chat vocale fino a una realizzazione tecnica non all’altezza del single player. In questi termini non si fatica a notare come il downgrade grafico sia decisamente accentuato, anche se a stonare davvero sono le animazioni dei personaggi, le cui movenze sono eccessivamente legnose e affette da un fastidioso effetto “pattino”; in maniera analoga anche il gameplay vero e proprio avrebbe potuto giovare di una maggiore cura nella realizzazione delle armi a disposizione. Il feeling che si ha impugnando un fucile d’assalto e una mitragliatrice non è poi tanto differente, mentre il raggio d’azione di granate e fucili a pompa andrebbe rivisto (rispettivamente troppo ristretto e troppo ampio).Tuttavia, se siete disposti a passare sopra a questi marginali difetti vi ritroverete fra le mani una componente multiplayer assolutamente piacevole: un sistema di crescita del vostro alter ego videoludico ben sviluppata e i numerosi sbloccabili annessi vi garantiranno senza dubbio un buon numero di ore di gioco che ben amplieranno la longevità del titolo, certo non eccelsa se limitata alla sola campagna in singolo giocatore.

– Buon remake di un grande titolo

– La formula di gameplay funziona bene

– Online divertente e immediato

– Differenti obiettivi per ogni livello di difficoltà

– Sonoro eccellente

– Grafica altalenante

– Alcune imperfezioni nell’IA

– Single player poco longevo

– Multiplayer con qualche pecca di troppo

8.0

GoldenEye 007 è una produzione destinata a dividere gli appassionati sulla base delle aspettative: il titolo è innegabilmente valido e brilla in particolare nella campagna in single player, mostrando invece un po’ di più il fianco per quanto riguarda l’online (che rimane comunque assolutamente godibile). Se tredici anni fa GoldenEye per Nintendo 64 vi rubò il cuore, potreste rimanere parzialmente con l’amaro in bocca di fronte a questo remake: se invece questa (imperdonabile!) lacuna è presente nel vostro curriculum videoludico, vi consigliamo caldamente di dare una chance a GoldenEye 007. Una campagna singolo giocatore ottima, seppur un po’ breve, viene affiancata da un comparto multigiocatore meno rifinito, ma indubbiamente divertente e immediato: se non siete dei fan della saga Call of Duty e siete alla ricerca di un FPS per Wii, questo è indubbiamente il titolo che fa per voi.

Voto Recensione di Goldeneye 007 - Recensione


8