Anteprima

Gears of War: Judgment

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a cura di Hybr1d

Poco prima dell’E3 dell’anno scorso, Epic Games aveva sorpreso tutti sganciando la bomba di un nuovo capitolo di Gears Of War, franchise simbolo, insieme ad Halo, della console di casa Microsoft. Successivamente hanno specificato che si trattava di un prequel/spin-off sviluppato con la collaborazione di People Can Fly, e allora in molti hanno cominciato a mormorare. Dopo un terzo capitolo che sembrava aver messo un’insindacabile parola fine alle vicende riguardanti la guerra tra Locuste e COG, con Gears Of War: Judgment gli sviluppatori si propongono di far luce sul passato di uno dei membri del team capitanato da Marcus Fenix, Damon Baird. Con qualche modifica in termini di gameplay e una serie di piccoli miglioramenti tecnici, Gears of War: Judgment si è mostrato in tutto il suo splendore in un evento organizzato direttamente da Microsoft nei suoi studi di Peschiera Borromeo. Noi ovviamente eravamo presenti e per la prima volta abbiamo provato con mano il nuovo titolo targato Epic Games e People Can Fly.

Baird, scelgo te!Il cambio di protagonista è la chiave di volta su cui poggia Gears of War: Judgment. Dopo aver esaurito il ciclo di Marcus Fenix con il terzo esaltante capitolo della serie, gli sviluppatori si sono ritrovati nella situazione di dover cambiare rotta rispetto a quanto fatto fin’ora. Il primo passo è stato affidare questo spin-off a un nuovo team di sviluppo, i People Can Fly, studio già conosciuto per l’ottimo Painkiller e il frenetico Bulletstorm. La genesi del titolo è stata strettamente supervisionata dai ragazzi di Epic, restii ad abbandonare completamente la loro creatura, ma comunque consci del fatto che il franchise avesse bisogno di nuove idee e di una ventata d’aria fresca per rimescolare un po’ le carte, in attesa di un più che probabile nuovo titolo per la next-gen ormai alle porte. Come ci ha confermato Jim Brown, sviluppatore di Epic e coinvolto in prima persona nello sviluppo del progetto, la scelta del nuovo protagonista è stata fatta in base alle preferenze espresse della comunità di fan di Gears Of War. Dopo vari sondaggi e considerazioni, è stato scelto Damon Baird come personaggio principale della storia, che si snoda circa quattordici anni prima degli eventi narrati nel primo capitolo della saga. L’incipit dell’avventura è il processo in cui Baird e altri membri della Kilo Squad sono accusati da una quanto mai furioso Colonnello Loom di aver trasgredito alle regole di condotta della Coalition of Ordered Governments, macchiandosi di gravissimi crimini come furto di tecnologia militare, diserzione e tradimento. Insieme al cinico meccanico dalla battuta sempre pronta e dal grilletto facile, vengono processati anche i restanti membri del team: Augustus “Cole Train” Cole, Garron Paduk e Sofia Hendrick. Ammanettati e condotti in un tribunale improvvisato dove il colonnello Loom è giudice, giuria e (forse) carnefice, i quattro accusati tentano un’ultima strenua difesa delle azioni che li hanno condotti in quella spiacevole situazione. Fuori la battaglia imperversa implacabile, con incendi ed esplosioni che scuotono il terreno sotto i piedi dei protagonisti. Proprio dal racconto dei malcapitati parte la campagna Judgment di Gears of War, narrata tramite flashback in cui imbracceremo il fucile rivivendo i racconti dei quattro soldati impegnati a salvare la città di Halvo Bay da una terribile minaccia aliena.

Veloce e ferocePer la prima volta da quando è stato annunciato, abbiamo avuto la possibilità di provare con mano sia la campagna, sia la modalità multi giocatore di Gears of War: Judgment. Pad alla mano, appare subito chiara l’impronta dei People Can Fly sul gameplay del titolo. Avendo lavorato a fps che facevano dell’azione veloce e adrenalinica il fulcro dell’esperienza ludica, si impiega davvero poco ad accorgersi che questo capitolo di Gears è differente dai precedenti. Senza snaturarne mai l’essenza, i cambiamenti apportati dal nuovo sviluppatore sono volti a rendere l’azione di gioco più frenetica a coinvolgente, grazie a un numero elevato di nemici su schermo, una maggiore velocità nel cambio delle armi e nell’utilizzo delle granate, e alla drastica riduzione di scene scriptate e filmati d’intermezzo. Il tutto viene sapientemente mescolato in modo tale da non dare un attimo di tregua al giocatore, che si troverà sempre al centro dello scontro, con pochissimi momenti morti appositamente inseriti tra una sparatoria e l’altra per lasciargli il tempo di fiatare e fare incetta di munizioni. Il design dei nemici e delle armi rimane di alto livello, complice una direzione artistica gestita interamente da Epic che continua l’opera iniziata nei precedenti capitoli. Nonostante i cambiamenti sopracitati, l’atmosfera e le ambientazioni restano quelle di sempre, con qualche aggiustamento tecnico che ha limato le imperfezioni grafiche riscontrate nel terzo capitolo. In tal senso non si può evitare un confronto con Halo 4 o con il più recente Crysis 3, titoli entrambi in grado di stupire per le vette grafiche che sono stati in grado di raggiungere. A questo proposito l’Unreal Engine sembra cedere inesorabilmente terreno alla concorrenza, attestandosi complessivamente su ottimi livelli qualitativi, ma mostrando qualche incertezza di troppo di termini di pulizia grafica ed effetti particellari. Sublime invece l’accompagnamento sonoro, con musiche evocative che ti catapultano immediatamente al centro dell’azione aumentando l’epicità delle battaglie. Al termine della campagna Judgment, verrà sbloccata la campagna Aftermath che riporterà il giocatore all’epilogo di Gears of War 3, proponendone una sorta di visione alternativa. Purtroppo abbiamo avuto la possibilità di giocare solo l’inizio di entrambe le modalità, quindi vi rimandiamo alla nostra recensione per un giudizio più specifico in merito. Una cosa però possiamo anticiparvela: grazie all’introduzione dello Smart Spawn System [S3], ogni volta che rigiocherete un livello sarete costretti ad affrontare una situazione differente. Il tipo di nemici, la loro posizione, il loro numero e le loro reazioni cambieranno ad ogni partita, offrendo sempre nuove situazioni che andranno affrontate con strategie ed equipaggiamento diversi.

In compagnia ci si diverteIl pezzo forte dell’evento è stata la presentazione della nuova modalità multiplayer Survival, che insieme a OverRun, Domination, Free For All e Team Deathmatch andrà a completare l’offerta multigiocatore di Gears of War: Judgment. Combinando elementi delle modalità Orda e OverRun, questa nuova tipologia di multiplayer mette una squadra di cinque giocatori a difendere gli importantissimi E-Hole dall’attacco di dieci inarrestabili ondate locuste. Come nella modalità Orda ogni ondata sarà più ostica di quella precedente, complice il maggior numero di locuste che ne faranno parte, le armi più potenti e il migliore equipaggiamento delle stesse. Il loro scopo ultimo è quello di distruggere il Generatore COG, raggiungibile solo dopo essersi sbarazzati dei due E-Hole presidiati dalle forze terrestri. Inutile dire che la distruzione del Generatore sancirà la fine della partita. Una volta distrutto il primo E-Hole, le locuste ne prenderanno possesso e lo useranno come punto di respawn, costringendoci ad arretrare nello scenario. A quel punto le forze COG si concentreranno nella difesa del secondo E-Hole e poi del Generatore, non avendo possibilità di recuperare la postazione perduta. Stando a quanto riportato da Epic, tutte le mappe Survival avranno un design stretto e lungo, con vie molto intricate e numerosi ripari, in modo da aggiungere maggiore imprevedibilità ai percorsi scelti dai nemici. Fondamentale sarà trovare i giusti punti strategici in cui piazzare torrette e strutture difensive per arrivare vincenti alla fine della decima ondata. Altro elemento che concorre alla riuscita di questa modalità è l’implementazione del sistema a classi adottato in OverRun. Ognuno dei cinque giocatori dovrà scegliere tra una delle quattro classi inserite dagli sviluppatori: soldato, scout, medico e ingegnere. Ognuna di esse è caratterizzata da abilità uniche e tutte sono ugualmente necessarie per pensare di riuscire a vincere una partita. Questo fa sì che la cooperazione sia messa al centro del gameplay, rendendo necessario che nel proprio team ci sia almeno un esponente di ciascuna classe. Ad esempio, solo il soldato può rifornire di munizioni i suoi compagni; va da sé che deve essercene uno in ogni team e che la comunicazione, anche verbale, con i propri compagni sia necessaria per individuare chi ha maggiormente bisogno di rifornimenti.

– Frenetico e divertente

– Modalità Survival promettente

– È Gears of War

Non possiamo che ritenerci soddisfatti della nostra prova di Gears of War: Judgment. L’impronta dei People Can Fly sul titolo è evidente e concorre a renderlo maggiormente veloce ed adrenalinico, grazie a un layout dei comandi più immediato a alla riduzione di tempi morti e scene scriptate. Per quanto riguarda il design e le ambientazioni, rimane il solito Gears of War, compresa la palette cromatica che ormai da anni lo contraddistingue. Sul fronte multiplayer siamo rimasti positivamente colpiti dalla nuova modalità Survival, in grado di unire al meglio le meccaniche dell’Orda con un gameplay maggiormente cooperativo, complice anche l’introduzione delle classi, ognuna con un’abilità specifica. Unica nota dolente, è che sarà terreno fertile per ulteriori DLC.

Il rilascio del titolo è ormai alle porte, le prospettive sono più che rosee e non vediamo l’ora di provare la versione finale.