Recensione

Game of Thrones - A Telltale Game Series

Avatar

a cura di Specialized

A leggere su Steam i post ansiosi di chi non vedeva l’ora di giocare al primo episodio di Game of Thrones targato Telltale Games, sembra proprio che l’hype attorno a questa nuova serie sia enorme e la cosa non stupisce di certo. D’altronde Telltale ha fatto grandi cose con The Walking Dead e con The Wolf Among Us, mentre il più recente Tales from the Borderlands non sembra aver colpito più di tanto. Qui però si parla di Game of Thrones, ovvero di una delle saghe fantasy più amate di sempre sia su carta grazie ai romanzi di George R.R. Martin, sia su piccolo schermo, con la serie TV di HBO che sta per approdare alla quinta stagione (dai che aprile è vicino). Logico quindi aspettarsi un’attesa così febbrile, anche se in questo primo episodio intitolato Iron From Ice qui recensito in versione PC e in tutti i cinque capitoli successivi non controlleremo mai direttamente un personaggio centrale della serie TV e dei romanzi. Scordatevi insomma di mettervi nei panni di Tyrion, di Jamie Lannister, di Jon Snow o di Daenerys Targaryen; alcuni di questi saranno presenti come PNG e ci potremo anche parlare, ma i veri protagonisti di questo primo episodio sono personaggi quasi sconosciuti ai più.
Ascesa e caduta dei Forrester
Parliamo infatti di due giovani membri della famiglia Forrester (Ethan e Mira) e di Gared, scudiero al servizio del figlio di Lord Gregor (capofamiglia dei Forrester). I Forrester, incrociati solo raramente nei romanzi e mai visti nella serie TV, sono una casata del Nord da secoli fedeli agli Stark e Telltale, giusto per fornire un aggancio comunque solido alla saga, ne hanno fatto una famiglia speculare ai signori di Grande Inverno. I parallelismi con gli Stark sono infatti tantissimi. L’adolescente Mira mandata lontana da casa ad Approdo del Re come Sansa Stark, il destino amaro di Lord Gregor, la saggezza di Elissa Forrester molto simile a quella di Catelyn Stark, l’irruenza di Gared così vicina a quella di Jon Snow, il piccolo di casa Forrester (Ryon) che si rifà a Bran Stark e il destino difficile di Ethan, che proprio come Robb Stark si trova a prendere in mano il potere della propria famiglia quando è ancora molto giovane. Insomma, anche se ufficialmente non vestiremo i panni degli Stark, in realtà sembra proprio di trovarsi a giocare tra volti e personaggi già conosciuti e questo è certamente un pregio da non sottovalutare. Se di queste righe avete capito poco, sappiate che Iron From Ice non vi aiuterà più di tanto a districarvi tra nomi, casate e riferimenti. Il gioco parte infatti senza alcuna introduzione e l’enciclopedia acclusa sotto forma di Codex non fa abbastanza per introdurre a dovere la vicenda. Se quindi avete poca esperienza con Game of Thrones, pensateci bene prima di acquistare il gioco, anche perché sentirsi travolti nei primi minuti da riferimenti a Roose Bolton, ai Frey, alla fuga di Jamie Lannister e ad altri avvenimenti della saga può farsi davvero soverchiante per i non addetti alla saga.
Il piacere dell’ambiguità
Detto questo, i fan più accaniti si troveranno subito in un ambiente a loro famigliare e su questo versante non si poteva chiedere di meglio a Telltale, che ha deciso di ambientare questa serie tra la fine della terza stagione della serie TV e l’inizio della quarta. La cupa parte iniziale ambientata nel Nord lascia poi spazio alle atmosfera molto più solari e mediterranee di Approdo del Re e proprio nella sede del potere dei Lannister si faranno gli incontri più attesi per gli appassionati della saga. Qui infatti, nei panni di Mira, parleremo con Tyrion Lannister, con l’affascinante Margaery Tyrell (promessa sposa al malvagio Joffrey) e con l’ambigua Cersei. Stranamente però la parte migliore di questo primo episodio è quella che vede coinvolto Ethan, non solo per il finale inatteso, ma anche per quelle due-tre decisioni che dovremo prendere e che come al solito nelle ultime produzioni di Telltale tirano in ballo dilemmi etici non da poco. Contando poi che Game of Thrones, molto più di The Walking Dead o di The Wolf Among Us, è pieno zeppo di personaggi ambigui, di bugie, inganni e sotterfugi, questa formula morale è davvero perfetta per metterci di fronte a dilemmi sempre tesi ad accontentare qualcuno e a scontentare altri. 
Partenza con il piede giusto
Per il resto Iron From Ice (che è poi il motto dei Forrester) è il solito gioco Telltale, con quei due-tre Quick Time Event inseriti nella prima parte senza tanta convinzione, quelle misere sezioni esplorative, quella interazione con l’ambiente quasi nulla e quel comparto tecnico così zoppicante, oltre all’ormai solita longevità di un paio d’ore (ma si può sempre rigiocare il tutto una seconda volta e prendere decisioni diverse). Le animazioni, ben visibili proprio nei concitati frangenti QTE, sono davvero brutte, le espressioni facciali sono riciclate dalla serie precedenti e attorno ai corpi è stato aggiunto un effetto simil Blur la cui resa è davvero discutibile. Si salvano giusto qualche sfondo disegnato e il look dei personaggi molto particolare (sa un po’ plastilina) che però non piacerà a tutti. Ottimo invece il comparto audio, grazie soprattutto a un doppiaggio di valore che per i personaggi più importanti della saga (Tyrion, Cersei, Margaery e altri) offre le stesse voci dei protagonisti della serie TV. C’è poi da considerare che trattandosi del primo di sei episodi, le conseguenze di molte scelte che si compiono rimangono tutte da scoprire e solo in futuro potremo capire come e quanto la vicenda dei Forrester, la loro lotta per non rimanere schiacciati dalle altre famiglie e il destino di Westeros si compiranno. Per ora comunque la partenza è più che buona e francamente era difficile aspettarsi sia un brutto episodio vista la materia narrativa sullo sfondo, sia un capitolo ricco di novità e stravolgimenti trattandosi di una produzione Telltale. E che Iron From Ice abbia colto nel segno lo dimostra anche la voglia matta di mettere già ora le mani sul secondo episodio. Ma per questo non ci resta che attendere. 

– Ottimo lavoro su ambientazioni e personaggi

– Molte scelte etiche da compiere

– I fan della saga saranno soddisfatti

– Il solito gioco Telltale con i suoi pregi…

– … ma anche con tutti i suoi limiti

– Comparto grafico ormai vetusto

– Il gioco è tutto in inglese

8.0

Se avete amato le ultime serie Telltale, non aspettatevi alcuna novità strutturale da Game of Thrones, ma se siete fan della saga di Martin ritroverete in pochi minuti quelle atmosfere, quell’ambiguità dei personaggi, quella violenza mista a meschinità e quegli intrighi moralmente dubbi che fungono da perfetto trampolino per tuffarsi nello stile di gioco a cui ci abituati Telltale da The Walking Dead in poi.

Voto Recensione di Game of Thrones - A Telltale Game Series - Recensione


8