Anteprima

Forza Horizon 2

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a cura di Hybr1d

Dopo il successo di pubblico e critica del primo capitolo, all’E3 di Los Angeles abbiamo avuto l’opportunità di provare Forza Horizon 2, titolo annunciato solamente qualche giorno prima dell’inizio della fiera, ma comunque presente in forma giocabile al booth Microsoft. Accompagnato da una bellissima Lamborghini Huracan nuova di zecca come quella che capeggia sulla cover definitiva del titolo in arrivo nei negozi già il prossimo 30 settembre, il nuovo racing game open world sviluppato da Playground Games si è lasciato giocare solamente per una gara, regalandoci potenti scariche di adrenalina, scorci mozzafiato e un piccolo assaggio di quello che sarà il sistema di guida ibrido alla base del controllo delle vetture. L’esordio sulla console di nuova generazione Microsoft è sicuramente un passo importante per il brand, ma visto il talento del team di sviluppo e l’impagabile appoggio di una realtà consolidata come quella di Turn 10, il risultato è quasi assicurato. 
Sul filo del rasoio
Senza tanti giri di parole Forza Horizon 2 pesca a piene mani dal suo predecessore con l’intento di migliorarne ogni aspetto, puntando pesantemente sul suo solidissimo modello di guida tanto piaciuto ai meno avvezzi ai titoli troppo simulativi. A differenza della serie Motorsport, Horizon sfoggia un sagace mix a metà strada tra l’arcade e il simulativo, che permette di sgasare a pieni giri in curva prendendo a sportellate gli avversari senza curarsi eccessivamente della tenuta di strada. Le vetture si fanno guidare con piacere, ma richiedono comunque un sapiente dosaggio del gas e del freno per rimanere in traiettoria, nonché qualche chilometro di pratica prima di poter essere padroneggiate al meglio. Anche la struttura di gioco nel suo complesso rimarrà pressoché invariata: la mappa localizzata nell’Europa meridionale e completamente esplorabile è gremita di eventi e piloti, con cui scontrarsi per progredire in una modalità carriera che non sembra volersi innovare con particolari cambiamenti della formula rispetto al passato. Noi abbiamo potuto provare solamente una pista, mettendoci al volante di tre vetture dalle caratteristiche differenti, ma tutte estremamente piacevoli da guidare: potevamo scegliere tra una Nissan GTR Black Edition, una Lamborghini Huracan e una Corvette 2014 Stingray. Il modello di guida premia la guida cattiva, con staccate al limite e derapate controllate, il tutto a una fluidità invidiabile. Il frame rate è granitico sui trenta fotogrammi al secondo, senza cali di sorta nonostante l’incredibile mole poligonale visualizzata su schermo. 
Il piatto forte dell’intera produzione, però, è l’introduzione del Drivatar. La portentosa tecnologia alla base dell’intelligenza artificiale della serie ammiraglia, fa finalmente il suo ingresso anche in questo spin off, promettendo netti miglioramenti in termini di coinvolgimento grazie alla presenza sull’asfalto di avversari dallo stile di guida credibile e dalla palpabile fame di vittorie. A impreziosire ulteriormente le corse ci pensa un sistema di meteo dinamico che bagna la pista con scrosci d’acqua improvvisi, e oltre a mostrare scorci suggestivi di primissimo livello, modifica la tenuta di strada del veicolo rendendolo più instabile e difficile da controllare. 
 
Un mondo tutto da esplorare
Stando a quando dichiarato da Ralph Fulton, creative director del gioco, l’open world del nuovo Forza Horizon sarà ben tre volte più grande di quello visto nel primo capitolo e metterà a disposizione degli utenti più di settecento eventi diversi dislocati in tutta la mappa, in grado di garantire più di cento ore di gioco. Puntare su un mondo non solo grande ma senza barriere apre a tutta una serie di possibilità in termini di interpretazione della mappa, che non avevamo mai visto in un corsistico prima d’ora. La libertà di movimento adesso è totale: durante le corse, uscire dalla sede stradale tagliando per campi incolti, colline, vigneti o strade secondarie è caldamente consigliato se si punta ad arrivare primi al traguardo. Questo, ovviamente, porta con sé due fattori distinti ugualmente importanti. Da una parte troviamo un modello di danni tipico dei titoli arcade, limitato all’estetica e alla carrozzeria dei veicoli piuttosto che alla componentistica sotto il cofano, anche se alla lunga, facendo troppi incidenti e non utilizzando il rewind nei momenti opportuni, ritrovarsi con una macchina inguidabile sotto il sedere sarà tutt’altro che remoto. Secondariamente la differenza dei fondi stradali sembra essere più marcata rispetto al passato, cambiando sensibilmente la reattività della macchina quando si preferisce il percorso sterrato rispetto all’asfalto. 
Dal vivo, Forza Horizon 2 è molto bello da vedere, anche se qualitativamente inferiore a quanto visto con Forza Motorsport 5 per la necessità di dar vita a un open world vasto e pieno di attività piuttosto che a una sola singola pista alla volta. Il comparto grafico rimane comunque forte di un colpo d’occhio ampio e ricchissimo di dettagli: i colori sono saturi e brillanti, e, nonostante l’imponente mole poligonale visualizzata su schermo, il titolo non cede minimamente il passo sulla qualità delle texture, sui dettagli o sull’effettistica. I particellari, gli effetti di luce e il lens flare sono strepitosi, le vetture sono dettagliatissime e riprodotte nei minimi particolari. La carrozzeria riflette l’ambiente circostante con riflessi accurati e credibili, impreziositi da un sistema di illuminazione dinamico che concorre a migliorare positivamente l’impatto finale del titolo. In tal senso, l’unico neo è rappresentato dalle macchine che popolano le strade di Horizon 2, piuttosto scialbe e piatte in termini di dettaglio e ricchezza poligonale. Ultima nota per la visuale dal cockpit, come sempre bellissima ed estremamente coinvolgente: nonostante le scodate e le derapate in curva si conferma il miglior modo per godere di un gioco di corse. 

– Azzeccato mix tra arcade e simulazione

– Molto bello da vedere

– Finalmente il Drivatar

L’annuncio del nuovo Forza Horizon 2 arrivato prima dell’E3 era piuttosto telefonato, ma nonostante questo siamo rimasti comunque stupiti di vederlo già così in forma nel booth di Microsoft. Nonostante il minor livello di dettaglio rispetto a Motorsport 5, visivamente rimane un titolo di primissimo piano, che da questo capitolo potrà vantarsi della presenza del tanto apprezzato Drivatar per offrire un’esperienza di gioco ancor più coinvolgente e combattuta rispetto al passato.