Recensione

Football Manager 2014

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a cura di ViKtor

“FIFA ha il momentum”. “PES ha i binari”. “E’ meglio FIFA”. “E’ meglio PES”. Stanchi delle solite manfrine autunnali? Tranquilli, sta per tornare la panacea di tutti i mali. Sta per arrivare Football Manager 2014.
Alla ricerca del Tiki-Taka
Bando alle chiacchiere da salotto televisivo, veniamo immediatamente a ciò che più interessa l’appassionato della serie che è in voi: le novità di gameplay relative alle tattiche.
Iniziando una nuova carriera in modalità standard e accedendo alle schermate di gestione della rosa, balza immediatamente all’occhio l’assenza delle slide presenti fino allo scorso anno. Ancora più effetto provoca la sostituzione delle stesse con due menù a selezione multipla tramite i quali scegliere la filosofia di gioco e il bilanciamento da applicare in campo.
Non spaventatevi, in realtà non è stato tagliato nulla, semplicemente è stato modificato il modus operandi. Basta premere un tasto, infatti, per visualizzare un pop-up dedicato alle tattiche di squadra, diviso in cinque macro-sezioni: possesso palla, penetrazioni, difesa, generale e disposizioni in campo. Per ognuna di esse sono disponibili svariate istruzioni, ciascuna delle quali, se selezionata, ne esclude altre. Il risultato finale, intendiamoci, è praticamente lo stesso ottenibile con le slide, raggiunto però in questo caso con maggiore immediatezza.
In funzione di questa piccola rivoluzione sono stati introdotti diversi nuovi ruoli per i singoli giocatori. Tra questi spicca, finalmente, il “Falso Nueve”, quel centrocampista offensivo tanto caro a Guardiola. Il “Falso Nueve” è un Cesc Fabregas, una sorta di trequartista (mezza bestemmia!) con ottime capacità di finalizzazione e in grado di infiltrarsi in area e creare il panico tra i difensori. Un ruolo indubbiamente molto specifico e poco democratico, interpretabile da pochi campioni nel mondo e molto difficile da inserire nelle proprie tattiche di squadra, ma allo stesso tempo una presenza indispensabile in un titolo che da sempre si prefigge di simulare ogni dettaglio del calcio moderno.
Una comoda valutazione a stelline ci aiuta nell’assegnazione ruolo per ruolo, coadiuvante fondamentale soprattutto per quanto riguarda le punte. Balotelli è un esempio perfetto in tal senso (credeteci, ci abbiamo sbattuto la testa): chiedergli di focalizzarsi su un unico compito prestabilito ne limita drasticamente il potenziale e rischia di innervosirlo in campo, rendendolo presto un problema per la società.
Naturalmente, imporre a Toni di tirare spesso da fuori area e, allo stesso tempo, chiedere alle ali di cercare il cross con frequenza fa di voi, oltre ad un pessimo allenatore per il Verona, anche un cattivo giocatore di Football Manager 2014. Le indicazioni generali agli undici in campo devono essere coerenti ed in armonia con quanto viene preteso dai singoli, pena una totale mancanza di intesa e, di conseguenza, di gioco.
In definitiva ci è parso che Sports Interactive si sia focalizzata nell’enfatizzare il rapporto con il giocatore a leggero discapito delle tattiche di squadra, donando un lato più “umano” all’intera produzione. Una sensazione confermata d’altronde in altri settori, come ad esempio nei rapporti con presidente, dirigenti e collaboratori. A partire dal colloquio di lavoro fino alle riunioni tecniche, tutto va studiato nei minimi dettagli per impostare al meglio i propri obiettivi e godere della costante fiducia dell’intero staff.
Al telefono con Raiola
Sembra ormai quasi un cliché, ma ancora una volta è stato fatto un discreto lavoro di snellimento dell’interfaccia grafica. In questa edizione sono le news e le e-mail ad averne giovato maggiormente: in molti casi è infatti possibile rispondere direttamente all’interno del dettaglio della comunicazione, senza dover cambiare finestra.
La semplificazione appena descritta si sposa alla perfezione con le trattative “live”: i contatti con società e procuratori possono trasformarsi in veri e propri botta e risposta, nell’intento di simulare colloqui telefonici e velocizzare le tempistiche dei trasferimenti. L’idea è buona e funziona egregiamente, permettendoci di aumentare il numero di trattative durante la stessa finestra di calciomercato. Completare un acquisto, inoltre, sembra un’operazione più semplice rispetto al passato. I giocatori (in particolare gli svincolati) hanno abbassato le richieste economiche e il Marotta che è in noi può affidarsi a qualche clausola inedita. Molto utile, ad esempio, la possibilità di acquistare un giovane promettente e lasciarlo in prestito alla sua vecchia squadra, per poi richiamarlo una volta maturato.
E’ probabile che tali facilitazioni siano state concepite pensando a quella modalità “Classica” che tanto fa storcere il naso ai puristi della serie. Confermatissimo dopo gli ottimi risultati di vendita dell’edizione 2013 (la prima a scommetterci sopra) e migliorato grazie alla possibilità di selezionare più nazioni in fase di setup, l’approccio light a Football Manager rimane, a nostro avviso, un’ottima alternativa alla modalità standard per chi non ha né la voglia né il tempo di imparare un nuovo mestiere. Perché, ancora una volta, Football Manager 2014, se vissuto nella sua interezza, è la solita simulazione complessa, puntigliosa, cattiva ed esigente, e lo si capisce dalla consueta mole di dettagli da considerare durante la stagione, dalla squadra riserve all’allenamento settimanale (rimasto sostanzialmente invariato), dalle conferenze stampa alle riunioni societarie.
Noi amiamo i pallini
Un paio di novità interessanti arrivano anche dal comparto tecnico. Football Manager 2014 allarga il suo bacino d’utenza, abbracciando per la prima volta gli utilizzatori di Linux.
Il supporto al nuovo sistema operativo porta con sé l’integrazione dei salvataggi cross-play, una sorta di “cloud” simpatica ma dall’utilità tutta da verificare. Molto più intrigante è il pieno supporto a Steam Workshop per la creazione di contenuti da parte della community. Nuovi loghi, orpelli grafici e, soprattutto, scenari personalizzati per la modalità “Sfida” (confermatissima dopo l’esordio nella scorsa stagione) invaderanno presto la piattaforma del buon Gabe Newell. Da tenere d’occhio.
Chiudiamo con la solita nota dolente: la rappresentazione della partita in 3D. Siamo sinceri: apprezziamo gli sforzi ma ancora non ci siamo. Le tante nuove animazioni rendono i match leggermente più credibili ma, ancora una volta, abbiamo testato il gioco affidandoci ai vecchi cari pallini in due dimensioni. Riusciranno mai ad appendere le scarpette al chiodo anche loro?

HARDWARE

OS: Windows XP, Vista, 7, 8Processor: Intel Pentium 4, Intel Core AMD, Athlon. Windows XP: 1.6GHz+, Windows Vista/7/8: 2.2GHz+Memory: 1 GB RAMGraphics: NVidia GeForce FX 5900 Ultra, ATI Radeon 9800, Intel GMA X3100: 128MB VRAMDirectX: Version 9.0cNetwork: Broadband Internet connectionHard Drive: 3 GB available space

– Nuovi gestione dei trasferimenti “Live”

– Creaizone delle tattiche più immediata

– Pieno supporto a Steam Workshop

– E’ sempre una droga

– Il motore 3D sta diventando un problema cronico

– E’ sempre una droga

9.0

Football Manager 2014 non è di certo il capitolo più rivoluzionario della serie, né regala clamorose novità agli appassionati. Le poche ma intelligenti limatine al gameplay descritte in questo articolo, però, perfezionano l’ottima formula raggiunta con l’episodio dello scorso anno e ci spingono a confermarne il voto. Che siate alla ricerca di una profonda carriera da allenatore o semplicemente di un’esperienza da manager senza troppi fronzoli, l’ennesima incarnazione Sports Interactive soddisferà ancora una volta il vostro bisogno. Assuefacendovi. Da oggi anche su Linux.

Voto Recensione di Football Manager 2014 - Recensione


9