Recensione

Exorder, la recensione dello strategico a turni antidepressivo

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a cura di Francesco Ursino

Prima di iniziare una recensione è buona norma visitare la pagina del gioco sul sito ufficiale o, se si tratta di un titolo PC, su Steam, per comprendere quali aspetti vengano pubblicizzati maggiormente da sviluppatori e publisher. Nel caso di Exorder, strategico a turni sviluppato dal piccolo team Solid9, ci ha colpito una frase che, tradotta in italiano, suona più o meno così: ”Una grafica stupenda con colori chiari e antidepressivi!”. Perchè quindi la scelta di una tale campagna pubblicitaria ma, soprattutto, vale la pena spendere del tempo per un titolo con queste premesse? Scopriamolo!

Al gioco del trono o si vince o…L’incipit narrativo da cui prende piede Exorder racconta di un regno in subbuglio. Nella lontana terra di Cerulean due fratelli, Beyla e Tristan, lottano per la successione al trono. Operiamo un piccolo spoiler a fin di bene dicendo che il primo duello tra i due vedrà vincitrice Beyla, eroina controllata dal giocatore. Tristan, da parte sua, reagirà a questa sconfitta alleandosi con gli acerrimi nemici dei Cerulean, ovvero i Vermilion, strizzando anche l’occhio al terzo regno protagonista della storia, ovvero la Federazione. In buona sostanza questo è l’incipit che darà il via alla vicenda raccontata nelle 12 battaglie di cui si compone la campagna principale del titolo, per un quadro narrativo che si lascia scoprire in maniera tutto sommato piacevole. I personaggi corrispondono grossomodo al classico canovaccio della lotta tra fazioni buone e cattive in un contesto fantasy, senza particolari spunti originali ma nemmeno con strafalcioni inguardabili. Lasciando da parte la main quest, le altre modalità di gioco principali vedono la possibilità di organizzare una rapida schermaglia in single player: questa opzione, tra le altre cose, consente fin da subito di familiarizzare con tutte le mappe e le varie tipologie di unità che, durante campagna principale, verranno svelate con una certa calma. Non manca la componente multiplayer, che permette di creare e unirsi a partite online e scontrarsi con altri giocatori. Durante i nostri test non siamo stati in grado di trovare utenti disponibili, motivo per il quale non è possibile dare un giudizio di merito riguardante il netcode e la stabilità dell’esperienza.

Forgiata dal fuoco di mille battaglieDal punto di vista del gameplay Exorder si presenta come uno strategico a turni strutturalmente semplice, basato su pochi e chiari punti fermi. Le mappe, divise nel classico reticolato, non saranno mai troppo estese, anche se la presenza di numerosi edifici da conquistare rende il tutto un po’ più interessante. Alla base di ogni battaglia, sia online che offline, troviamo la presenza di Beyla, che deve sopravvivere ai vari scontri. Nonostante la sua importanza strategica, la nostra fiera combattente non presenta particolari abilità, limitandosi ad attaccare e occupare castelli e altri edifici. Una volta entrati in possesso di un castello, in ogni caso, potremo cominciare a creare unità: queste presentano una certa varietà e permettono, almeno a livello teorico, diversi approcci. Se, infatti, alcuni combattenti propongono funzioni di offesa piuttosto basilari, limitandosi ad attaccare i nemici adiacenti alla propria casella, altri potranno agire anche a distanza. Nel caso dell’unità chiamata Illusionista, ad esempio, è possibile creare una copia di una nostra pedina che potrà anche attaccare, ma scomparirà dopo aver subito un solo colpo. Il Ragebeast, invece, attaccherà fino a tre unità contemporaneamente (non solo quelle nemiche, ma anche le proprie), mentre l’Architetto può spingere nemici e alleati di tre caselle in una determinata direzione. In Exorder, come accennavamo in precedenza, è molto importante la gestione degli edifici: oltre ai castelli, infatti, troviamo tende, case, fontane e baliste. Le prime “spawnano” nemici fino a quando non vengono disattivate, mentre le seconde, una volta occupate, garantiscono all’inizio di ogni turno una certa quantità di risorse necessaria per creare nuove unità; le fontane, invece, consentono di guarire le unità presenti nelle vicinanze mentre le baliste, occupabili sia dalla CPU che dal giocatore, garantiscono efficaci attacchi ad area.

Attacco e contrattaccoL’elemento che ci sembra centrale all’interno del gameplay del gioco è la meccanica legata ad attacco e contrattacco. Ad eccezione di qualche unità speciale, in Exorder ogni combattente attaccato contrattaccherà subito dopo aver subito il colpo. Tutto ciò, evidentemente, cambia un po’ le dinamiche degli scontri, visto che bisognerà calcolare bene se attaccare o meno considerato che, nella maggior parte dei casi, si subirà comunque un danno. Le premesse per un gameplay piacevole, tutto sommato, ci sono tutte, però dobbiamo sottolineare come l’esperienza di gioco risulti sì sufficiente, ma mai interamente appagante. La componente tattica degli scontri in buona sostanza si risolve nella dinamica del contrattacco, mentre la creazione di tattiche un po’ più articolate non viene stimolata dalla presenza, ad esempio, di ricompense alla fine del livello o altre meccaniche simili. Non c’è, in altre parole, un elemento che spinga a tattiche differenti dal mandare gruppi di proprie unità contro gruppi di unità nemiche. Tutto ciò crea un certo senso di piattezza che, in alcuni casi, si trasforma in irritazione a causa del level design. Abbiamo già detto che le mappe, infatti, non saranno mai troppo grandi: se le dimensioni medie delle aree di gioco non rappresentano un problema durante le prime fasi della campagna, nelle quest più complesse la presenza di tante unità sul campo potrebbe impedire di muovere le proprie pedine in maniera corretta. Basti pensare che, per conquistare un castello, è necessario piazzare una propria unità davanti al suo ingresso. Una volta fatto ciò, però, non sarà possibile subito creare nuove unità perché l’entrata della stessa struttura risulterà occupata. Il livello di difficoltà complessivo e le routine delle IA, inoltre, non appare mai così soddisfacente, per una sfida complessiva che risulta sicuramente piacevole ma non sempre entusiasmante.

Serve a darti l’allegria!In apertura di recensione accennavamo alla funzione antidepressiva di Exorder garantita, secondo gli sviluppatori, dalla presenza di una paletta cromatica costituita da colori intensi e allegri. Dobbiamo dire che, sì, tutto sommato l’aspetto del gioco trasmette una certa vivacità, anche a causa di un aspetto estetico piuttosto stilizzato e, in effetti, già visto in numerose produzioni sia in ambito PC che mobile. Il sonoro, invece, non regala particolari emozioni, anche se va sottolineata la presenza di introduzioni alle missioni narrate dalla voce di Beyla; considerato che si tratta di un titolo sviluppato da un team di tre persone, si tratta di una scelta che ci pare meriti comunque un plauso. Il titolo, a questo proposito, non presenta alcuna localizzazione in italiano, per cui i meno avvezzi alla lingua di Albione potrebbero avere qualche problema a comprendere alcuni particolari della trama.Chiudiamo con piccole considerazioni tecniche: il titolo risulta certamente molto leggero, ridimensionabile a icona e con un basso impatto su CPU e RAM. Trattandosi di uno strategico a turni la scelta obbligata per il sistema di controllo pare essere l’accoppiata tastiera e mouse, sebbene il gioco mostri su schermo le istruzioni legate ai pulsanti del pad. A questo proposito, Exorder include anche una modalità touch-screen, ideale per il gioco su dispositivi convertibili.

Requisiti minimi:Sistema operativo: Windows® 7, 64-bitProcessore: Intel Core 2 Duo E4700 2.6 GHz or AMD Phenom 9950 Quad Core 2.6 GHzMemoria: 4 GB di RAMScheda video: 1GB ATI Radeon HD 5770, 1GB NVIDIA GeForce GTX 460 or betterDirectX: Versione 11Memoria: 1 GB di spazio disponibileScheda audio: DirectX compatible sound card

Requisiti consigliati:Sistema operativo: Windows® 7, 64-bitProcessore: 3GHz Quad CoreMemoria: 8 GB di RAMScheda video: 2GB ATI Radeon HD 7970, 2GB NVIDIA GeForce GTX 770 or betterDirectX: Versione 11Memoria: 1 GB di spazio disponibileScheda audio: DirectX compatible sound card

+ Narrativa tutto sommato piacevole

+ Una certa varietà di unità schierabili

– Il gameplay è un po’ piatto

– Mancanza di incentivi che spingano a giocare in maniera creativa

6.5

Volendo sintetizzare in modo assai schietto, possiamo dire che di sicuro Exorder non è un brutto titolo, ma neanche un capolavoro. Lo strategico a turni di Solid9 propone una buona varietà di unità e una storia non malvagia, ma pecca sul fronte del gameplay, un po’ troppo piatto, così come sulla mancanza di reali incentivi che spingano a utilizzare tattiche un po’ più complesse. Gli amanti del genere potrebbero sicuramente dargli un’occhiata, senza però aspettarsi dinamiche particolarmente raffinate.

Voto Recensione di Exorder, la recensione dello strategico a turni antidepressivo - Recensione


6.5