EA Vancouver

Avatar

a cura di drleto

Tante sono le leggende legate al mondo dei videogiochi e alcune delle più interessanti e fantasiose riguardano gli uffici delle software house, sospesi tra luoghi da sogno dove spostarsi in skate o passare i pomeriggi a giocare coi vecchi cabinati e gironi infernali nei quali passare oltre ventiquattro ore al giorno se prossimi alla deadline, ovvero alla data di pubblicazione.La nostra visita presso gli studi di EA Vancouver è riuscita a confermare entrambe queste dicerie, essendo la cittadella Electronic Arts un luogo da sogno, ricco di verde, di ampi e luminosi corridoi, fornito di palestra, ludoteca, mensa, campo da calcio a 7: con un luogo di lavoro simile, perché tornare a casa? Meglio stare qui e lavorare fino al mattino! La concezione architettonica degli spazi è davvero encomiabile, con i diversi luoghi organizzati in maniera funzionale per favorire una visione collettiva e condivisa del lavoro. Un progetto omogeneo che durante la visita guidata ha preso forma davanti agli occhi attoniti dei giornalisti europei. Ogni spazio è a tema ed immediatamente riconoscibile: gli uffici destinati alla condivisione del know how sviluppato durante la programmazione di un gioco sono chiamati UnivEArsity, le scale sono state progettate dal capo creativo, la mensa si chiama EAt e produce squisiti manicaretti ventiquattro ore al giorno. Ovviamente nei corridoi vengono affisse locandine della prossima rassegna di Star Wars, all’interno della biblioteca è possibile ritirare qualsiasi pezzo di software prodotto negli ultimi anni e nel negozio interno è possibile acquistare tutti i prodotti brandizzati EA. Ogni confort è a portata di mano, in modo tale da non sentire il relativo isolamento di questa cittadella, immersa nel verde ad una ventina di minuti dal centro di Vancouver. Essa infatti è dotata di uno Starbucks personale, di palestra con sauna annessa, palestra al coperto e campi all’aperto, terrazza panoramica con binocolo (senza lo slot per i 50 centesimi), ma la cosa che sinceramente invidiamo di più sono gli schermi LCD costantemente sintonizzati sui canali sportivi posizionati direttamente sopra i vespasiani.

Non solo svagoDopo questa descrizione gli studi EA Vancouver sembrano un luogo di perdizione, ma in realtà tra le mura di questa cittadella si lavora alacremente e non a caso vi si annidano alcuni degli studi responsabili dei titoli sportivi più amati e premiati degli ultimi anni. Quasi a voler marchiare il proprio territorio ogni sezione mostra orgogliosa le proprie fonti di ispirazione: ci sono magliette da hockey appese al soffitto o tavole da skate a fare da tappezzeria, oltre che i cartonati di tutti i prodotti passati.Vi è persino un’enorme studio per eseguire il motion capture, introdotto da una serie di cimeli delle grandi stelle dello sport che si sono prestate a registrare le loro movenze: sorprendentemente di fianco alla maglia di Dwayne Wade e quella dei Vancouver Canucks vi erano però i guanti di qualche sconosciuto portiere della lega canadese. All’interno della struttura abbiamo avuto la sorpresa di poter vedere in diretta una sequenza di cattura video, con un vero calciatore, non particolarmente famoso a dire il vero, intabarrato in modo da essere riconosciuto dalle attente telecamere presenti. È stato molto affascinante vedere la serie di ripetute di ogni azione, in modo da registrare tutte le diverse sfumature possibili di ogni movimento. Un regista spiegava prima i gesti da compiere che dopo il proverbiale ciak venivano girati. Stop di petto, contrasti, tiri sballati è davvero inimmaginabile tutta la serie di movimenti necessari per comporre un titolo complesso come FIFA 11. Su di un monitor veniva mostrato in diretta il risultato renderizzato del lavoro svolto, in modo tale da verificare istantaneamente i risultati. Se in un primo momento il lavoro appare affascinante, vedere la quantità di ore necessarie per realizzare tutto fa capire che in realtà lo sforzo richiesto è davvero notevole, tanto che per filmare le movenze delle più grandi star mondiali, sono gli sviluppatori ad impacchettare tutta la struttura e spostarsi in Europa, piuttosto che stressare gli atleti.Meno movimentata, ma di impatto simile è lo studio di registrazione audio, dove i tecnici EA hanno ideato il nuovo sistema per permettere all’utente di inserire i propri cori e le proprie musiche direttamente in FIFA 11. Per mostrarci le potenzialità del nuovo sistema ogni gruppo di giornalisti è stato invitato ad esprimere le proprie doti canore che successivamente sono state immediatamente messe nel gioco per una dimostrazione pratica.

Di fianco ai tanti titoli di valore, il press tour negli studi EA di Vancouver ci ha permesso anche di svelare alcuni dei segreti che rendono possibile la realizzazione di prodotti di questo spessore. Tanto impegno e sacrificio, ma anche un luogo di lavoro capace di coccolarti per ottenere il meglio da quelle che sono le tue capacità e renderti meno odiosa la permanenza prolungata tra quelle mura.

L’anno prossimo oltretutto tenteremo di figurare meglio nel torneo a calcio organizzato per tutti i giornalisti…