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Don Mattrick da Microsoft a Zynga

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Avatar di Domenico Musicò

a cura di Domenico Musicò

Editor

Pubblicato il 03/07/2013 alle 00:00

Inaspettato quanto un goal di Giaccherini in Italia – Brasile, l’abbandono di Microsoft da parte di Don Mattrick dimostra ancora una volta quanto gli equilibri dell’industria videoludica siano precari, in continuo mutamento e sempre pronti a stupirci da un momento all’altro, soprattutto quando le personalità coinvolte sono così di spicco come l’ex capo della divisione dell’intrattenimento digitale di Microsoft. Don Mattrick era il volto di Xbox, l’uomo che ha condotto al successo la generazione che è in procinto di lasciarci e che ci ha introdotto a quella che sta per arrivare con Xbox One. Inutile soffermarsi sulla polemiche scaturite dalle controverse decisioni del colosso statunitense e sul clamoroso dietro-front di pochi giorni fa, se n’è parlato sin troppo. La notizia più importante della settimana, forse destinata a cambiare le sorti del mercato mobile, è che Mark Pincus ha abdicato in favore di Don Mattrick, che diventerà a tutti gli effetti il nuovo CEO di Zynga.
Perché proprio Zynga?
È difficile tracciare le linee guida per identificare le reali motivazioni che hanno spinto Mattrick a prendere questa decisione. La mancanza di stimoli al lancio di una nuova console non è una delle ipotesi da prendere in considerazione, per ovvi motivi, anche se c’è da dire che la situazione in cui si era inizialmente cacciata Microsoft avrà senz’altro scombussolato i piani dell’azienda americana. Forse al punto da mettere in discussione una personalità di rilievo come Mattrick, reo, con ogni probabilità, di aver avuto qualche lacuna di troppo in fase comunicativa. I dettagli da poco emersi, però, lasciano intendere che i contatti tra Pincus e Mattrick non siano esattamente stati un evento dell’ultima ora, ma che, al contrario, il corteggiamento era già in atto da tempi non sospetti. Ci si chiede dunque perché Don Mattrick abbia voluto abbandonare una roccaforte così ben protetta come Microsoft per imbarcarsi sul veliero adesso sforacchiato che è Zynga. Ai più potrebbe apparire una mossa avventata, se non addirittura sospetta; altri ancora potrebbero pensare che la casa di Redmond fosse sul punto di dare il ben servito a Mattrick e che quest’ultimo si sarebbe accasato ben presto da qualche altra parte. Neanche a dirlo, era uno dei papabili candidati a entrare in Electronic Arts e dare il via all’era post Riccitiello. Poco male, perché a dispetto delle facili chiacchiere da bar e delle supposizioni che girano attorno a questo cambio di incarico, c’è la volontà di Mattrick di prendere per mano Zynga e riportarla a essere la società che ha dato il via all’esplosione social e ai tanto amati/odiati (forse più la seconda) giochi mobile e da social network. La visione pioneristica e lungimirante di Mark Pincus pare abbia sedotto l’ex capo di Xbox al punto tale da illuminarlo e fargli capire come una grande fetta del presente e del futuro del gaming sia proprio di proprietà del settore casual. D’altra parte, i numeri di Zynga parlano chiaro. Fondata a luglio del 2007, la società si è saputa infilare a forza nell’industria dei videogame fino a diventare un vero e proprio fenomeno in grado di trasformarsi in tempi brevissimi in una macchina sforna soldi. La portata del successo è stata tale da aver fatto eleggere Pincus il miglior CEO del 2009, consacrandolo come una delle personalità più influenti di quel periodo. Pincus si è inoltre rivelato un abile osservatore delle tendenze del momento e un grande conoscitore del settore, e anche Mattrick si è premurato di tesserne le lodi nella sua lettera di benvenuto, affermando che “solo Zynga è in grado di combinare ingegneria, analisi e prodotti in grado di trainare l’industria e arrivare al cuore dei consumatori dando un valore aggiunto alle loro vite”. 
A change of season
Ma come accade anche nelle più belle storie d’amore e nelle migliori famiglie, qualcosa comincia ad andare terribilmente storto, e quello che sembrava essere un sogno lucido potenzialmente capace di poter cambiare per sempre il modo di intendere e vivere i videogiochi, si è ben presto tramutato in una doccia fredda per chi riponeva tutte le proprie speranze nel mondo casual. Zynga compresa. La parabola discendente del fenomeno dell’ultimo periodo ha coinciso con titoli dalla qualità spesso scadente, senza parlare della sostanziale somiglianza di molti titoli, al limite del plagio. La bolla è scoppiata e ha svelato al mondo ciò che si celava al di sotto di quella patina colorata di cui sono ammantati quei giochi dall’aspetto così innocente: un carnaio che in breve tempo si è riempito di impiegati licenziati, interi studi di sviluppo chiusi per sempre, progetti fallimentari mandati in malora prima ancora di vedere la luce e un tracollo finanziario che ha minacciato la bancarotta in più di un’occasione. Nel 2012 Mark Pincus veniva nominato peggior CEO dell’anno e gli investitori, dapprima entusiasti, oggi non credono più nel miracolo della ripresa e in quell’uomo che era stato artefice del successo di una nuova era videoludica. Zynga aveva bisogno quindi di un nuovo volto, quello di Don Mattrick. Che è lo stesso di Xbox Live. Esattamente un anno fa, guarda caso, Pincus dichiarava di voler creare un vero e proprio game network e di diventare molto più come… Xbox Live. Sorpresi? Se vi era sfuggito questo (non proprio) piccolo particolare, diventa evidente il motivo per cui l’ex CEO di Zynga ha voluto così fortemente Don Mattrick come capo della sua scuderia, che a sua volta riconosce l’immenso potenziale non ancora espresso dall’azienda, decisa a non volersi assolutamente muovere verso il mercato console né tantomeno verso il mondo dell’hardware. Pincus non ha alzato le mani in alto in segno di resa, ha fatto un passo indietro e ha messo tutto nelle mani di un uomo, lo stesso uomo che può finalmente realizzare il suo sogno.

Don Mattrick lascia Microsoft per intraprendere una nuova sfida, per riportare in auge quel fenomeno che fino a qualche anno fa sembrava essere una nuova via di vedere il videogioco moderno, di espanderlo al punto tale da farlo entrare nella vita di tutti i giorni attraverso i social network e gli smartphone. C’è molto da fare, parecchio da lavorare, e un’infinità di buoni propositi da realizzare. Se i giochi casual saranno in grado di evolversi e garantire un’offerta più onesta, variegata, e d’impatto, Mattrick avrà fatto un ottimo lavoro. Ma se il presunto network che Pincus vuole realizzare continuerà a essere solo un ricordo rinverdito del passato, Zynga dovrà fare una volta per tutte i conti con la dura realtà di questa spietata industria.

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