Anteprima

Dishonored: La Morte dell'Esterno, provata l'espansione stealth di Arkane

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Il brand di Dishonored si sta ormai affermando come una delle serie stealth di maggior successo degli ultimi anni, e gli Arkane Studios non sembrano intenzionati a dar riposo alla loro creatura: alla Gamescom 2017 abbiamo avuto modo di provare La Morte dell’Esterno, espansione stand-alone che andrà ad ampliare la nostra conoscenza di una delle figure più misteriose di questa coinvolgente saga, vale a dire l’Esterno.
Dove eravamo rimasti?
Morte dell’Esterno prende le mosse pochi mesi dopo il finale di Dishonored 2. Billie Lurk torna a Kamaca per riunirsi con il suo maestro, il leggendario assassino Daud. Insieme, i due progettano di eliminare l’Esterno, considerato la fonte del caos che sconvolge l’Impero. Sebbene non sia stato detto molto sulla storia, possiamo aspettarci di scoprire i retroscena che riguardano la misteriosa figura dell’Esterno, la cui ricerca costituirà il fil rouge di tutta la nostra avventura.
Dal punto di vista tecnico, il gioco non si discosta da quanto visto nell’ultimo capitolo principale, su cui questa espansione è stata costruita. Non bisogna quindi aspettarsi clamorosi passi in avanti, dunque, visto anche il poco tempo che la separa dall’uscita del suo fratello maggiore: ci troviamo di fronte ad un’ulteriore lavoro di pulizia e rifinitura che non va però ad alterare la struttura portante, che rimane ancora a distanza di un anno un’esperienza visiva completamente godibile e che non presenta particolari problemi di sorta.
Un’assassina nell’ombra
Abbiamo passato circa quaranta minuti in compagnia di Billie, la nuova protagonista di questa espansione. Durante la nostra prova, abbiamo avuto modo di testare quattro delle sue abilità: la traslazione, che ci permette di teletrasportarci da un luogo all’altro, la capacità di assumere le sembianze di un altro personaggio, la possibilità di ascoltare gli animali ed infine quella di visualizzare la presenza di oggetti e personaggi nelle vicinanze. Ciascuna delle abilità si è rivelata fondamentale per il proseguimento della nostra missione, che consisteva nel raccogliere informazioni su un gruppo di criminali, denominati Eyeless, in possesso di una lama speciale che si suppone essere in grado di uccidere l’Esterno. Interpretare una criminale come Billie significa avere costantemente la polizia sulle nostre tracce, ed assumere le sembianze di un’altra persona non basterà per rendere irriconoscibile la donna, il cui volto è presente sui manifesti sparsi per tutta la città. Dovremo quindi essere particolarmente accorti durante i nostri spostamenti, in quando essere avvistati condurrà quasi sicuramente alla morte, come abbiamo avuto modo di testare di persona: uscire vincenti dalle situazioni di combattimento aperto è un evento piuttosto raro, per questo il giocatore viene costantemente spinto a cercare una soluzione silenziosa ai problemi che lo ostacolano dal completamento della sua missione. Durante la nostra prova, ad esempio, ci siamo dovuti infiltrare nella lussuosa abitazione del cantante lirico Shan Yun: per poter arrivare al nostro uomo abbiamo dovuto attraversare tre piani pullulanti di guardie e domestici, che abbiamo accuratamente eliminato per poter proseguire sulla nostra strada. Non si tratta di un lavoro semplice: il gioco ci spinge a studiare i pattern di ogni singolo personaggio prima di procedere all’azione, perché un solo passo falso potrebbe significare essere scoperti e, dunque, soccombere. Fortunatamente, siamo riusciti a raggiungere indenni il nostro uomo, ma la prova si è interrotta prima che potessimo scovare il segreto della sua cassaforte, la cui combinazione consiste in una delle canzoni dell’egocentrico Shan Yun. Come da tradizione, gli approcci alla missione possono essere molteplici, e la nostra esperienza della missione è frutto di una delle tante possibili soluzioni per il suo completamento: la scelta sarà sempre in mano al giocatore, sia che decisa di utilizzare un approccio più diretto e violento, sia che decida di utilizzare sotterfugi per passare inosservato agli occhi di chiunque e non lasciare dietro di sé alcuna vittima, e così via.
In sostanza, il gameplay ormai tipico della serie è rimasto invariato, e la vera novità è costituita dal cambio di protagonista, che porta con sé  nuove abilità e quindi nuovi approcci possibili alle missioni che il gioco avrà da offrire. Un’altra feature inedita è quella dei contratti: durante le nostre missioni potremo accettare delle sfide che prevedono, dietro compenso, l’eliminazione di un bersaglio opzionale. Starà a noi decidere se accettare questi contratti, ma si tratta di una sfida extra che va a rendere ancora più complessa l’avventura della nostra pericolosa protagonista.

– Tutto il fascino di Dishonored

– Una nuova protagonista con nuove abilità

– Premesse narrative intriganti

Trattandosi di un’espansione, è lecito aspettarsi da Morte dell’Esterno un more of the same di quanto già visto in Dishonored 2, sia in termini tecnici che di gameplay; e così è, ma vista la qualità dell’ultimo episodio della serie di Arkane Studios non possiamo assolutamente lamentarci: la promessa di scoprire la storia del misterioso Esterno è abbastanza per convincerci a tornare ancora una volta in questo mondo tanto corrotto quanto irresistibile.