Anteprima

Devil's Third

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Nintendo ha preparato due Direct per l’E3: uno lo abbiamo visto tutti insieme; l’altro, invece, è quello fantasma fatto di importanti annunci, nuovi giochi svelati poco dopo e sorprese inaspettate venute fuori dall’ombra quasi timorosamente. Tra questi, è spuntato anche Devil’s Third, l’ultimo lavoro di Itagaki di cui avevamo perso le tracce già da diverso tempo.

Sobrietà a tutto campo
Inizialmente previsto per console di vecchia generazione e PC, l’action di Valhalla Games si era eclissato tra grossi problemi di sviluppo e di distribuzione. Dopo il fallimento di THQ e alcuni colpevoli ritardi in fase di gestione, Devil’s Third aveva fatto temere per il peggio, e le possibilità che venisse definitivamente cancellato erano diventate piuttosto elevate. Itagaki è però un uomo d’onore, e avrebbe vissuto questo fallimento come qualcosa di imperdonabile, come un tradimento che mai avrebbe voluto servire ai suoi fan. Il creatore di Ninja Gaiden è dunque riuscito a strappare un importante accordo di esclusività con Nintendo, capace di supportare in toto la sua nuova visione e portarla su Wii U: il risultato è un titolo molto particolare, che cercherà di portare in campo l’esperienza ventennale acquisita negli action game, abbinandola alle caratteristiche degli shooter moderni. 
Devil’s Third non era giocabile in fiera, ma si è mostrato alla treehouse di Nintendo attraverso un paio di video gameplay che hanno dato un’idea abbastanza chiara su dove andrà a parare l’opera prima di Valhalla Games. Si tratta di un action misto, che vuole sperimentare la coesistenza di due generi amalgamandoli all’interno di una struttura classica a missioni. E, a differenza dei titoli sviluppati dal vecchio Team Ninja, molta enfasi è stata posta anche sulla componente online, che offrirà modalità in cui il dualismo del combat system si farà ancora più marcato e prepotente, lasciando scegliere agli utenti lo stile più adeguato alle loro abilità. Devil’s Third richiama in maniera insistente anche lo spirito dei più recenti titoli Tecmo, con un character design fortemente allineato al machismo dei personaggi maschili visti nei vecchi lavori di Itagaki, e con donne sempre provocanti e poco vestite, come se fosse realmente uno di quei marchi di fabbrica di cui non si può fare a meno.

Lame e proiettili
In Devil’s Third non c’è la rapidità esagerata di Ninja Gaiden, e non ci sono quei fulminei attacchi da eseguire con tecnica e grande tempismo, ma quando affonderete le armi da taglio sui corpi dei nemici, avrete più o meno la stessa impressione. Il ritmo di gioco è un po’ più lento e cadenzato, come a rimarcare la differenza tra un vero ninja e tutti gli altri; tuttavia, i colpi sono sempre molto truculenti e le kill finiscono puntualmente in un tripudio di sangue. Abbiamo anche notato che esiste una buona dose di verticalità lungo gli stage, con personaggi che possono arrampicarsi su alcuni elementi dello scenario per raggiungere zone sopraelevate e proseguire lungo altre vie. In mancanza di armi bianche, è anche possibile eseguire un paio di combo a corpo libero, che in termini di danni apportati sono sembrate paradossalmente uguali a quelle viste poco prima. Se con un certo tipo di action Valhalla dimostra tutta l’esperienza accumulata nel corso degli anni, la stessa cosa non si può dire degli scontri a fuoco, che non brillano per immediatezza e scelte di game design. Puntare una bocca da fuoco contro un nemico significa trovarsi automaticamente con una visuale in prima persona che spezza il ritmo frenetico degli scontri e si dimostra poco adeguata alle dinamiche di gioco. Potrebbe comunque esserci un’impostazione che permette di sparare usufruendo della visuale in terza persona, il che sarebbe più adatto, soprattutto quando ci si trova a pochi metri di distanza e non esistono elementi dello scenario che possano proteggerci in caso di eventuali errori. Non manca nemmeno un classico sistema di copertura, a dimostrazione del fatto che Valhalla sta cercando in tutti i modi di trovare un equilibrio all’interno del sistema di combattimento misto che ha messo a punto. Resta da vedere in che modo il giocatore verrà stimolato ad usarli entrambi senza sbilanciarsi troppo verso un più rapido e immediato corpo a corpo: non vorremmo che la cosa si trasformi in un’esigenza, anziché in una delle due opportunità.

– Sistema di combattimento misto

– Presenza di un multiplayer curato

– I marchi di fabbrica di Itagaki sono piuttosto evidenti

Devil’s Third riemerge dalle ceneri e si ripresenta sotto forma di esclusiva Wii U, mantenendo un sistema di combattimento misto che mostra luci e ombre. Tecnicamente il gioco di Valhalla è abbastanza indietro e presenta modelli ancora grezzi e poco rifiniti; anche le animazioni, a ben vedere, non sembrano esattamente da urlo. Punterà sul multiplayer, ma vuole anche proporsi come un esperimento capace di rinnovare il genere.

Ci si può ancora fidare di Itagaki?