Anteprima

Demon Slayer

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a cura di Pregianza

Davanti al caotico evolversi del mercato, e alle verdi ondate di bigliettoni che si spostano improvvisamente da un luogo all’altro come uno tsunami, quasi tutte le forme di gaming sono andate incontro a una qualche evoluzione. Digital delivery, titoli mobile, indie, tutto è cresciuto a dismisura nell’ultimo decennio, ma c’è un settore che è passato abbastanza inosservato ai core gamer, anche perché considerato fondamentalmente limitato nell’offerta e nella qualità dei prodotti. Parliamo del browser gaming, comunemente considerato come l’insieme dei “giochi da faccialibro”, e visto dai videogiocatori esperti come una sorta di demone cornuto con la fronte marchiata Zynga e un paio di mucche infuocate provenienti da Farmville al seguito.
I browser games non sono tuttavia solo gestionali a prova di sasso parlante, puzzle facilotti o varianti competitive dello Scarabeo. Molti sviluppatori stanno portando nelle case di tutti i possessori di pc (anche macchine preistoriche) gdr, hack ‘n’ slash, e platform: semplificati rispetto ai titoli canonici, ma comunque in continuo sviluppo, al punto che più di un videogame di questo tipo si sta avvicinando alla qualità delle produzioni normali. Tra i generalissimi di questa invasione c’è di certo Kun Lun, colosso cinese della distribuzione su web, che ha all’attivo un quantitativo enorme di giochi su browser e numeri inverosimili di utenti giocanti. Ora l’azienda si sta espandendo in Europa, e uno dei suoi progetti più importanti è Demon Slayer, un titolo già esportato in buona parte del mondo con vari nomi, che ora punta a conquistare anche l’Italia. L’abbiamo provato, e oggi vi daremo qualche notizia a riguardo.
Butta tutto nel calderone e vediamo se la zuppa vien buona
Demon Slayer è un gdr strategico, che vede il giocatore scegliere tra tre classi piuttosto comuni: guerriero, mago e ladro. Il gameplay fondamentale è un misto di elementi che vanno a fondersi in una formula pensata per essere il più intuitiva e semplice da apprendere possibile. Il nostro personaggio è a tutti gli effetti il signore supremo di una città fortificata, e il suo principale scopo è allargare il suo dominio creando un’armata sempre più poderosa. 
Stando a Jack Robson di Kun Lun, una delle forze del titolo è la trama, praticamente assente nel 90% dei browser game e qui invece calcolata per offrire un titolo ricco di dialoghi e avvenimenti. In verità, la storia del gioco ruota attorno a un antico artefatto e ci è parsa un agglomerato di cliché, ma è indubbio che i testi nel gioco siano parecchi e che nel genere sia raro vedere anche solo un accenno di narrativa.
Saranno tre le schermate principali che ci accompagneranno nella nostra avventura, ognuna affidata a una specifica fase di gioco durante turni prestabiliti. Nella città del nostro eroe Demon Slayer assumerà la forma di un gestionale di sorta, con la possibilità di acquistare lotti di terreno e posizionare edifici da cui produrre truppe di vario tipo. 
La costruzione e la gestione di milizie e strutture è spiegata in un breve tutorial e di una semplicità notevole, che si estende poi a tutte le meccaniche di gioco. Per quanto infatti il titolo sia stato presentato come un browser game complesso (e, guardando alla concorrenza, per certi versi effettivamente può affermare di esserlo) è evidente come il gameplay sia strutturato per essere accessibile al massimo, al punto che già dopo qualche minuto tutti i sistemi vengono assorbiti senza sforzo alcuno.
La seconda parte del gioco vede l’alter ego dell’utente vagare per la mappa del mondo in cerca di quest e nemici da uccidere, con una grafica isometrica che ricorda alla lontana quella dei vecchi Heroes of Might and Magic, locazioni visitabili che si sbloccano mano a mano e nemici che vagano senza meta all’interno delle mappe (che di solito si chiudono con un boss di difficoltà variabile).
L’ultima fase del titolo Koramgame è il combattimento, dove la grafica diventa 3D ed è necessario affrontare uno scontro in tempo reale con abilità attivabili in una barra di stampo classico chiaramente visibile a fondo schermo. Ora, precisiamo subito che il combattimento è basilare che più basilare non si puote: il protagonista autoattacca con una velocità che dipende dalle sue statistiche, è accompagnato da soldati controllati dall’IA che assaltano a loro volta il nemico a turni alterni, e l’attivazione delle abilità non sembra garantire alcun genere di interruzione o contromossa, quindi non richiede reale tempismo o calcoli tattici durante l’azione (alcuni poteri fanno partire dei QTE, ma tant’è). Non si tratta esattamente di un’esperienza capace di catturare, e la sua profondità risiede completamente nelle opzioni gestionali legate alle truppe, all’equipaggiamento indossato, e alla gestione della città, i cui edifici influiscono sulle statistiche dell’eroe. Tutto in pratica ruota attorno al loot e allo sviluppo delle proprie forze, riducendo i combattimenti a un “vinco perché ho oggetti più luccicanti” che difficilmente convincerà gli amanti dei gdr puri. Curioso come la parte più complicata del titolo Kun Lun sia il numero di valute coinvolte, con vari oggetti di scambio che vanno ad accompagnarsi al fondamentale oro, e sono ottenibili solo completando determinati compiti.
Magia arcana: tempo che brucia
Sarebbe ad ogni modo sbagliato pensare che Demon Slayer non abbia alcuna attrattiva. E’ infatti un perfetto mangia tempo, per chi ha qualche minuto da perdere e vuole un titolo in grado di fondere più esperienze in un pacchetto facile da padroneggiare. Il gioco permette di affrontare, oltre alle quest base, world boss battles, uno speciale dungeon labirinto con 100 livelli, battaglie pvp, e dungeon in singolo una volta al giorno, con le limitazioni che scompaiono magicamente una volta acquistato un account VIP, così da risultare adeguato per brevi partite durante le pause. C’è persino una fattoria gestibile alla Farmville, dove si possono far crescere piante da cui raccogliere componenti per la creazione di pozioni e buff vari. Inutile sottolineare come tale formula si addica più alle piattaforme mobile che ai browser, nonostante il già notevole successo del prodotto in giro per il mondo. Considerando che al buon Robson si sono illuminati gli occhi quando abbiamo accennato la cosa, e che ci ha svelato come Koramgame sia già al lavoro su una possibile trasposizione dopo una breve chiaccherata, Demon Slayer potrebbe presto espandersi anche su Android e IoS.
Tecnicamente non siamo certo davanti a un capolavoro, ma è chiaro che l’obiettivo degli sviluppatori è proporre un titolo ottimizzato per ogni piattaforma con un buon comparto artistico. Le illustrazioni sono indubbiamente ben fatte, ma vorremmo per una volta vedere dei disegnatori asiatici rendersi conto che un’armatura striminzita che lascia l’ombelico scoperto raramente è una buona scelta in una battaglia. 

Demon Slayer è un titolo chiaramente pensato per bruciare qualche minuto della giornata, grazie a una formula semplicistica ma variegata, frutto della fusione di più generi. Non rappresenta certo lo zenith evolutivo dei browser games, ma è comunque un titolo che cerca di offrire contenuti più sostanziosi e studiati rispetto alla concorrenza, e fa di tutto per renderli accessibili. Non è probabilmente pane per un gamer navigato su browser, ma ha del potenziale sulle piattaforme mobile, quindi siamo curiosi di vedere come Kun Lun si muoverà in questo campo.