Recensione

Conan Exiles, la recensione

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Una delle prime, grandi, mode dell’epoca moderna del mercato videoludico che ha affiancato i MOBA qualche tempo fa è stato sicuramente il filone dei giochi survival. Fino al recente passato fa ne uscivano in quantità esorbitanti, spesso prodotti raffazzonati in poco tempo con la scusa dell’esperienza snella e minimalista, che puntavano solamente a cavalcare l’onda senza troppa verve nel nome dell’acquisto compulsivo facile. Tra i pinnacoli di tale evoluzione c’è indubbiamente ARK: Survival Evolved, uno dei titoli più interessanti per chi ama il genere. 

Nel momento in cui la moda si orienta verso i battle royale, il titolo di Funcom manda un messaggio molto importante, per chi vuole e sa ascoltare: c’è ancora fame di survival. Conan Exiles ha infatti già venduto oltre un milione di copie prima del lancio. Magia dell’Early Access.È un’esperienza interessante, quindi, recensire un prodotto come questo. Il survival di Funcom è già uno dei titoli di maggior successo dei 25 anni di storia dell’azienda infatti e non lo dico io, ma lo stesso CEO, Rui Casais. Che significa questo? Probabilmente niente, ma è un esercizio piacevole poter parlare di un prodotto che ha già fatto felici, per così dire, sviluppatore e publisher. Solitamente è compito del Buon Critico® pesare bene il proprio giudizio, non farsi prendere dall’isteria, da giudizi basati su criteri troppo personali e poco quantificabili, una cosa snervante (ma giustissima) da fare! Oggi, possiamo quindi dire con leggerezza che Conan Exiles è un titolo che lascia ben più di una perplessità a chi vi scrive.
Nemici schiacciati e femmine che si lamentanoConan Exiles, dicevamo, è un survival game. D’altronde, l’universo letterario creato da Robert E. Howard si presta perfettamente per un’esperienza di gioco feroce, primitiva, e basata sulla prevaricazione fisica e “sociale”, per così dire.Lo stesso incipit del gioco è crudele quanto basta per dare al giocatore subito le giuste sensazioni. All’avvio, Conan Exiles ci permette di creare un personaggio, uomo o donna che sia con tanto di pudenda al vento (e personalizzazione della “dotazione”, per entrambi), se vogliamo, crocifisso nel deserto degli esuli per un reato di cui non sappiamo nulla, imputato da una non meglio definita corte. La creazione dell’avatar passa per tutta una serie di crismi fisici, attraverso un editor ben fatto e non parco di possibilità di dettagli, ma anche per la selezione della divinità patrona, una tra quelle disponibili dal pantheon tipico delle avventure di Conan. Se nel pantheon Hyboriano il dio Crom non offrirà nessuna particolare capacità (non richiedendo nemmeno particolare devozione), le altre divinità come Set, Yog, Mitra e Derketo daranno al giocatore una serie di possibilità aggiuntive come ricette di crafting peculiari, ma soprattutto la concessione di evocare per un breve periodo un avatar della divinità, una volta accumulati un numero sufficiente di punti legati al culto di quel dio. Punti che si ottengono facendo offerte agli altari della divinità, che possono essere costruiti come ogni altro edificio del gioco, ed in generale pregando insieme a sacerdoti oppure altri personaggi non giocanti presenti per la mappa.Una volta creato il nostro personaggio, sarà lo stesso Conan il Cimmero a salvarci dall’inevitabile destino, accompagnando la rinnovata libertà con parole di incoraggiamento brutali, e la promessa di rivedersi un giorno. Da lì, nudi nel deserto, inizia l’avventura. Fin da subito si è incoraggiati a raccogliere oggetti nei dintorni per iniziare a fabbricare dei vestiti ed un utensile, e di fatto cominciare un’avventura di pura sopravvivenza con un pretesto narrativo debole e fin troppo poco presente (un diario recuperato da un cadavere che ci spinge ad esplorare).

Gli appassionati del genere troveranno più o meno tutti gli elementi tipici dei survival. Raccogliendo le materie prime è possibile creare degli strumenti, come un piccone di pietra che faciliterà la raccolta di nuove risorse e, nelle fasi iniziali, sarà una fondamentale prima arma per difendersi dalle minacce incombenti. Da questi primi passi il giocatore è spinto a fare sostanzialmente quello che vuole, senza la benché minima linea narrativa a guidarlo. Di tanto in tanto capiterà di trovare diari, assistere a strane “visioni” che dovrebbero invogliare la scoperta, ma non lo fanno affatto. Ciò che funziona, e può attrarre, di Conan Exiles è la sua struttura ludica. Dalla prima versione del gioco ad oggi sono state fatte delle aggiunte importanti, come la possibilità di scalare qualsiasi superficie come in Breath of the Wild (con tanto di consumo di energia), le variazioni climatiche legate ai nuovi biomi di altrettante nuove zone della mappa aggiunte in corso d’opera, le quali richiedono del vestiario adeguato per sopravvivere al loro interno.

I primi problemi di Conan Exiles nascono proprio in questi frangenti. Il gioco non guida, né consiglia o spiega in alcun modo al giocatore le sue “regole”, per così dire. L’unica via è rappresentata da una sorta di mini-obiettivi che ci spingono a fare delle cose in particolare per completare dei “capitoli” di una storia non meglio definita. All’inizio saremmo chiamati a svolgere azioni semplici come mangiare e bere, ma col tempo ci verrà chiesto di scuoiare animali, forgiare armature oppure costruire la nostra prima abitazione. In questo Conan Exiles mostra fin da subito quanto sia variegato l’elenco delle “cose” che è possibile fare. Le ricette per il crafting sono moltissime, legate agli elementi delle abitazioni, delle armi, del vestiario e dell’equipaggiamento vario. Come detto, è possibile costruire banchi da carpentiere, fabbro, conciatore, ma anche falò più o meno grandi dove cuocere la carne presa dagli animali. Il mondo di gioco, infatti, offre una varietà notevoli di materiali ed oggetti su cui lavorare. Unica pecca, fastidiosa da vedere, è che sconfiggendo altri avversari umani non si ottengono le armi che impugnano, un dettaglio che cozza con l’idea di realismo e brutalità che il gioco dovrebbe offrire. Per il resto tutto funziona come ci si aspetta, si può raccogliere vari tipi di legno, di erbe medicinali o per cucinare, insetti (all’inizio fondamentali pasti d’emergenza), e parti di ogni tipo da creature ed animali vari.Se, all’inizio, ci si ritrova nudi e con un piccone, con il passare delle (molte) ore si arriverà ad avere una solida corazza, un buon set di armi ed una casa. A proposito dell’housing, Conan Exiles ripropone questa meccanica in modo molto efficace, prendendo di peso l’idea di Fortnite, se vogliamo. Ogni elemento dell’abitazione richiede elementi, quindi costruire una casa di arenaria richiederà molta pietra per esempio, ed ogni parte della casa (mura, vari tipi di tetti, scale interne, colonne, letti, bauli, e tanto altro) può essere costruita “al volo” e piazzata direttamente dove si desidera. L’housing non ha confini, si sviluppa agilmente anche in verticale, tanto che alcuni server della versione Early Access erano popolati da vere e proprie roccaforti. C’è un grande problema iniziale da affrontare, ed è una interfaccia di gioco non sempre puntuale e precisa nel raccontare ciò che propone.

I più avvezzi in termini di survival game non troveranno problemi a raccapezzarsi nei menu di gioco, ma per tutti gli altri considerate che Conan Exiles è probabilmente il gioco meno accogliente del suo genere. Oltretutto su PC la mappatura dei comandi non è ottimale né con il controller, né con mouse/tastiera. Con un gamepad il vantaggio sta nella fase esplorativa e nel combattimento, che nella versione finale di Conan Exiles prevede tutto il comparto di combat system degli action/adventure in terza persona. È possibile centrare la visuale sui bersagli, cambiare dall’uno all’altro in agilità, schivare o parare i colpi qualora si sia dotati di uno scudo, infliggere attacchi leggeri e pesanti. L’intelligenza artificiale purtroppo si comporta in modo spesso poco coerente. Gli animali potrebbero inseguirvi per minuti e minuti, finendo anche in habitat completamente diversi dai loro (coccodrilli che vi inseguiranno fino in collina), e gli esseri umanoidi potrebbero continuare a tirarvi frecce anche ad un centimetro di distanza, oppure fermarsi inspiegabilmente perché bloccati da barriere invisibili. Tuttavia, il mondo di gioco in questo è senso è relativamente “vivo”. Capita di tanto in tanto di osservare lotte tra uomini ed animali, salvo quest’ultimi essere a tratti a volte da voi per inspiegabili motivi, fino ad ignorare qualsiasi altra forma di pericolo.Tornando a noi, i menù sono difficilmente navigabili con il controller, o almeno risultano un po’ ostici – tra funzionalità poco chiare ed un menù radiale di oggetti rapidi che “ruba” gli stessi all’inventario generale – ma mouse e tastiera rendono anche il combattimento più semplice un esercizio di stretching per le mani che potrebbe portarvi a delle fratture scomposte delle falangi.

Il bello della vitaConan Exiles, in tutto ciò, è anche relativamente gradevole da vedere. Abbiamo giocato su PC a configurazione media per poter avere una fluidità ottima, e già in questo stato il colpo d’occhio delle ambientazioni è notevole (a patto di far finta di niente se qualche ramoscello compare dal nulla di tanto in tanto), ma una macchina più performante riuscirà a tirare fuori il meglio dal titolo di Funcom. Paludi si alternano a deserti aridi, mentre nell’estremo nord la morsa del gelo fa scempio degli avventurieri meno lungimiranti che, attratti da rovine d’altri tempi, potrebbero trovare la morte per mano di gigantesche e crudeli creature. Peccato che a rovinare tutto ciò ci siano delle animazioni di personaggi e creature fortemente datate che spezzano clamorosamente l’immersione, sia per le azioni più semplici che per i combattimenti.

In Conan Exiles c’è molto da fare, e tanto altro rispetto a quello che vi abbiamo raccontato ora. C’è un sistema di crescita del personaggio molto classico preso dal più classico degli RPG, con delle abilità da potenziare tramite punti esperienza che, in alcuni punteggi prefissati, sbloccano perk relativi alle stesse come una maggior capacità di sopportare le intemperie, un numero maggiore di punti vita, ma anche la possibilità di poter mangiare carne cruda senza intossicarsi. Altri punti verranno collezionati giocando e potranno essere investiti per sbloccare ricette di crafting sempre più elaborate, ad esempio.Il mondo di gioco offre dei giganteschi boss casuali come accennavamo, i quali offrono ricompense eccellenti in cambio di un livello di sfida elevatissimo. Giocando offline, nel momento in cui un giocatore riesca ad arrivare ad un livello di minaccia troppo alto – comprensivo di nemici uccisi ed “autorità” religiosa elevata – si verificheranno degli assalti di creature della IA provenienti dal deserto, le cosiddette “Purghe” contro cui i giocatori più avanzati dovranno confrontarsi. C’è anche tutto un sistema dedicato allo schiavismo, con la possibilità di catturare degli NPC, piegare la loro volontà ed impiegarli in lavori faticosi o come servitori di vario tipo.

“Tanto altro” significa che con il giusto assetto mentale potreste trovare in Conan Exiles il gioco in grado di catturarvi senza pietà, di annientare il vostro concetto di tempo. Al contrario, il titolo di Funcom potrebbe lasciarvi interdetti e non poco. Un po’ per i problemi dell’interfaccia, un po’ per l’assoluta mancanza di aiuti oppure agevolazioni ai giocatori più inesperti, ma soprattutto per la ripetitività di fondo dell’esperienza, che piuttosto che puntare sulla varietà di situazioni punta sulla progressiva espansione delle stesse.Aiuta senz’altro la possibilità di giocare online all’interno di server popolati da altri giocatori umani. In questo caso – dopo aver creato un nuovo personaggio che si affianca a quello della campagna – è possibile scegliere server PvP, PvE, oppure server misti dove il PvP è previsto solo in determinate fasce di tempo programmate. In questo modo è possibile scontrarsi oppure allearsi con altri giocatori per fondare villaggi e condividere le risorse, mantenendo le stesse features della “campagna” single player offline (che al massimo può essere giocata in co-op con un gruppo ristretto di amici). Inutile dire che le potenzialità del gioco, in questo caso, diventano molto più estese considerando il fatto che nel caso dei server PvE potreste accedere anche solamente di tanto in tanto, e trovare comunque una “realtà” ben stabilità. Nei server PvP, invece, l’idea della ferocia (quel “Sopravvivi. Costruisci. Domina.” che il motto della campagna promozionale del gioco) troverà senz’altro la sua ragion d’essere nel sentire le urla dei propri nemici ed i lamenti delle femmine, per citare il Barbaro più famoso della letteratura.

Il mondo di Conan

Ottimo sistema di housing e crafting

Tante cose da fare…

Interfaccia macchinosa e schema di comandi poco flessibile

Manca un minimo di coinvolgimento narrativo

…ma che ad alcuni potrebbero risultare noiose fin da subito

7.0

Le perplessità che Conan Exiles ci ha suscitato sono presto dette. Sulla carta, il titolo di Funcom è probabilmente il miglior survival game sulla piazza. Aggiunge una componente ruolistica di crescita del personaggio, ha un sistema di housing (con annesso crafting) snello e ben coeso con il resto delle meccaniche di gioco, un mondo esteticamente vivido e relativamente vivo, una mappa di dimensioni notevoli con vari biomi e relativi effetti reali sul giocatore. Ma un comparto tecnico traballante in certi frangenti, una poca malleabilità nell’interfaccia e nello schema dei comandi, la totale assenza di un tutorial vero o una guida di qualche tipo, unita alla innata ripetitività del genere, ci portano a consigliarvi di approcciare Conan Exiles con molta attenzione. Per farla breve: se il genere vi appassiona e se la sopravvivenza è il vostro forte ignorate il voto di questa recensione e date a Conan Exiles una possibilità; al contrario questo non è il titolo giusto con cui approcciarsi per iniziare, perché proprio come il mondo di Conan il Cimmero è brutale, spietato, e non per gente dalla pelle morbida.

Voto Recensione di Conan Exiles, la recensione - Recensione


7