Anteprima

Call of Duty: Zombies in Spaceland

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a cura di Matteo Bussani

Dopo la presentazione e il reveal trailer a Colonia, eravamo davvero ansiosi di capire come si sarebbe declinata la modalità zombie a corredo del corporso pacchetto di Call of Duty di quest’anno, che non avrebbe latitato nemmeno della Remastered del capitolo più importante della serie. 
Considerato tutto, forse la sfida di zombie è quella che ogni anno richiede a designer e sviluppatori l’impegno creativo maggiore, dato che non è sempre facile riuscire a immaginarsi qualcosa di completamente folle, ma sufficientemente adatto da inserire nel gameplay di Call of Duty (ricordiamo tutti il tragico esperimento con gli alieni di qualche anno fa). A questo punto, con un 2016 che ha fatto del revival di vecchie annate gloriose del passato uno dei suoi mantra principali, non potevamo che auspicare un citazionismo storico che ci riportasse a cavallo degli anni ’80, uno dei decenni più affascinanti per i giovani giocatori del 2016.
Back to the ’80s
Eccoli i famigerati anni ’80 che probabilmente molti lettori, il sottoscritto compreso, non hanno avuto il piacere di vivere, pur consapevoli di essersi persi probabilmente uno dei periodi più interessanti per eccentricità della cultura POP: insegne al neon, colori fin troppo accesi anche per i più alternativi, epigoni della disco music a non finire e film spesso di bassa lega destinati a diventare in breve veri e propri cult. È proprio in uno di questi studi che prendono vita tutte le vicende di Zombies in Spaceland. Il direttore Willard Wyler, un tempo star del settore, ha deciso di invitare dei ragazzi per una finta audizione, da cui poi avrà inizio tutta questa avventura surreale a bordo del treno della follia. Il tutto è stato organizzato da Wyler per far entrare quattro giovani nel film che è anche l’ultima grande occasione che gli resta per tornare alle luci della ribalta di un palcoscenico, che ormai era arrivato a non apprezzarlo più. Per l’occasione l’ambientazione sarà un grande parco dei divertimenti, con attrazioni di ogni tipo, dalle più semplici montagne russe a veri e propri scivoli della morte da cui è lecito aspettarsi proprio di tutto. I quattro ragazzi, incarneranno gli stereotipi tipici degli anni ’80, con il jock, il nerd, la valley girl e il rapper. 
Ok, ma adesso che si fa?
Esattamente come le precedenti modalità zombie, anche questa presenta la classica suddivisione in sezioni, sbloccabili pian piano attingendo dal portafoglio che andrà ad arricchirsi compiendo azioni come uccidere zombie o svolgere le attrazioni presenti nella zona. Ogni volta che passerà un certo lasso di tempo, o sconfitti un certo numero di zombie, passeremo all’ondata successiva il cui unico compito sarà quello di impedirci di sbloccare un’ulteriore zona della mappa. Ovviamente tutto sarà a tema con la situazione, e al posto dei soliti zombie anonimi di altre produzioni, troveremo non morti usciti direttamente dai film anni ’80, tra cui annoveriamo anche veri e propri clown esplosivi. Il risultato di questo eccentrico e scoppiettante mix è un’ambientazione coinvolgente, esilarante e (per quanto surreale) credibile e per questo divertente. Dal punto di vista del gameplay, Zombies in Spaceland offre lo stesso solido gunplay della serie, con armi prese a destra e manca dai vari capitoli, il tutto condito da interessanti aggiunte l’una più folle dell’altra. Una volta raggiunto un determinato quantitativo di pecunia potremo sostituire una delle bocche da fuoco con un’altra tra quelle trovate per la mappa. Non contenti, una volta eseguite un certo numero di azioni potremo sbloccare delle carte, che attivano un determinato potere con cui saremo in grado di scatenare letteralmente l’inferno in terra oppure che ci permetteranno di sbloccare determinate abilità difensive. In particolare sono interessanti quelle che sfruttano le meccaniche cooperative permettendo di ottenere un determinato bonus solo a patto di essere sufficientemente vicini a un altro membro della squadra. Oltre a tutto ciò dobbiamo considerare un’altra valuta in-game ovvero i ticket; questi si ottengono compiendo determinate attività proposte in tempo reale nel parco dei divertimenti, e una volta ottenutone un certo quantitativo potremo sfruttarli per accedere alla Ruota del Destino con cui ottenere interessanti oggetti, come per esempio armi di diverso genere.
Musica d’autore e follie d’artista
A seguire le nostre avventure all’interno del parco dei divertimenti, troveremo un DJ d’eccezione interpretato da David Hasselhoff, che farà da commentatore in tempo reale di ciò accade nel parco dei divertimenti. Tra l’altro la sua compagnia consisterà anche di una soundtrack di altissimo livello, composta da brani tratti dagli anni ’80 senza esclusione di colpi. 
Tornando alla narrativa, l’assistant director che abbiamo intervistato durante l’evento ci ha anticipato come l’obiettivo principale di questa modalità sarà andare alla ricerca di tutti gli easter egg presenti nella mappa, perché solo così potremo realmente capire cosa si cela dietro al mistero all’apparenza irrisolvibile di Zombies in Spaceland. Alla domanda “il livello di follia supererà il drago che abbiamo visto nel penultimo DLC di Black Ops 3?”, la risposta è stata: “Sì, abbiamo fatto ancora di peggio”, non nascondendo un inevitabile ghigno alla fine della frase e inducendoci in speculazioni di gran lunga fuori da ogni tipo di ragionevolezza.

– Anima completamente anni ’80

– Parco dei divertimenti con delle vere e proprie attrazioni all’interno

– Promessa di Easter Eggs a non finire

– Sparare agli zombie con RELAX in sottofondo non ha prezzo

Per la prima volta è stata mostrata la modalità zombie in anticipo rispetto all’uscita del titolo, segno di una forte maturità raggiunta da questo ormai annuale spin-off, ma soprattutto dalla qualità del lavoro svolto dai ragazzi di Infinity Ward. Call of Duty Zombies in Spaceland sembra infatti aver davvero trovato il bandolo della matassa, andando a creare un connubio di ‘80s e zombie degno delle migliori ambientazioni di horror movies volutamente trash.

Considerati gli hands-on al COD XP, questo a parere personale è stato il più convincente, lasciandoci divertiti alla fine di una sessione di 15 minuti che come unico amaro in bocca ci ha lasciato l’impossibilità di essere continuata. Le carte per sfoderare i poteri sono davvero formidabili e accrescono non poco il divertimento che già è in grado di fornire questo binomio parco divertimenti anni ’80 e zombie, insolito ma quantomai riuscito.

Aspettiamo con ansia di poter mettere le mani sulla versione completa che accompagnerà la release di Infinite Warfare programmata il 4 novembre 2016.