Call of Duty World League Championship

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a cura di Matteo Bussani

Gli eSports sono il fenomeno del momento. No questo non è semplicemente il tormentone degli ultimi anni del mondo videoludico, è in tutto e per tutto la reale direzione che si sta intraprendendo in questo settore con investimenti enormi da parte delle più grandi aziende. Se si volesse andare a riscoprire una ragione generale che possa spiegare la nascita e la crescita di questo fenomeno, forse la soluzione più naturale sarebbe dire che, per la maggior parte dei giocatori, non è più sufficiente la gratificazione di poter affrontare una partita al proprio videogioco preferito, ma si è anche alla ricerca di un riconoscimento della propria superiorità nei confronti dell’altro. Questo atteggiamento, assieme a tante altre motivazioni economiche e sociali, sta incanalando la competitività verso una sfida sempre più accesa tale da richiedere un perfezionamento delle proprie capacità fino a raggiungere non solo il limite umano in termini di tempi di reazione e capacità tattiche, ma anche poi di conseguenza un livello di spettacolarità di questi scontri tale da affascinare milioni di giocatori. Senza dubbio l’interesse nel vedere giocate che nessun altro è in grado di fare è un forte stimolo al partecipare da spettatori a questi tornei, che oramai stanno diventando eventi di portata sempre maggiore. Il COD XP oltre a essere l’occasione perfetta per mostrare quello che sarà il futuro della serie sotto la forma di Infinite Warfare, Modern Warfare e Zombies in Spaceland, è più che altro il contesto ideale per ospitare la degna conclusione di nove mesi di partite: le fasi finali delle Call of Duty World League Championship.
Com funziona il torneo
La Call of Duty World League Championship è uno degli esempi più concreti del successo degli eSports, un prodotto dell’occidentalizzazione dello spettacolo videoludico competitivo. I numeri sono strabilianti, 3.2M$ di premi che nella fase finale si concentrano in un montepremi di 2M$ con 800k solo per la squadra vincitrice, migliaia e migliaia di squadre provenienti da tutto il mondo, ma solo 32 posti disponibili nell’ultimo weekend del torneo. Come altri eventi sportivi la struttura è sempre la stessa, uno spettacolo di apertura, una fase eliminatoria e infine il gran finale con lo scontro decisivo tra i più forti team al mondo. Quest’anno poi, confermando la tradizione intrapresa anche da altri eventi, ci sarà un grande evento di chiusura: un concerto di Snoop Dogg e Wiz Khalifa, che al di là delle doti musicali, apprezzabili o meno dei due, è un interessante indice degli investimenti fatti per questo COD XP e della portata generalista che si cerca di ottenere. Personaggi di questo tipo, come altri VIP che ti passano di fianco mentre sei in sala stampa a berti un caffè (leggasi Michelle Rodriguez), sono non solo il sintomo di un videogioco oramai sdoganato nella società, ma un’ulteriore appeal per il pubblico che può vedere in questi personaggi lo stimolo giusto per iniziare a seguire questo mondo. 
Entrando nel merito della competizione, i giocatori dei team che partecipano al torneo sono genericamente divisi in PRO e Challenge Division: i primi appartengono ai circuiti di eSports di Nord America, Europa e AsiaPacific, mentre gli altri sono i team migliori reclutati tramite circuiti paralleli di tornei locali e online, che dunque con fatica, impegno e tanta bravura sono riusciti a strappare un ticket per questa finale. Per fare un conteggio sulle proporzioni 12 sono quelli appartenenti alla categoria PRO mentre ben 20 quelli della Challenge Division, sottolineando l’interesse di Activision di avvicinare alla scena competitiva sempre più team provenienti dall’esterno e vicini al pubblico locale, che non può far altro che far scoprire a sempre più spettatori queste competizioni. C’è una anche una certa partecipazione internazionale garantita, con 20 posti sì riservati al Nord America, ma altri 12 all’Europa e 4 ad Australia/Nuova Zelanda. Purtroppo quei dodici posti non sono riusciti a garantire all’Italia la presenza alla competizione, cosa che invece succedeva negli anni precedenti anche grazie a una diversa distribuzione degli slot disponibili, per nazione e non per continente.
Arriviamo alle fase finali
Il torneo, una volta giunto alle fasi finali è organizzato nella sempre più comune struttura che prevede una fase iniziale di eliminatorie, a cui segue la creazione di due bracket il primo con i vincitori della prima sessione, mentre il secondo con i perdenti. Dunque anche pur perdendo la prima partita la storia di un team non finisce e può continuare fino a una possibile vittoria. I due bracket si svolgono secondo le regole dell’eliminazione diretta. Il vincitore del loser bracket va a sfidare il perdente della finale del winners Bracket, e il vincitore dello scontro potrà dunque competere per la finale contro il vincitore del winner’s bracket.
Sedutomi sulle sedie del forum, pronto per seguire la giornata conclusiva ho potuto constatare che il numero di persone presente al forum per assistere alle finali, pur molto numeroso, non fosse quanto ci si sarebbe aspettato: si è sentita infatti la mancanza del team più apprezzato dalla community mondiale, ovvero gli Optic Gaming. Formato dai players Formal, Scump, Crimsix e Karma, questo si è dovuto arrendere prima agli EnVyUs nelle fasi iniziali, e poi, nel looser’s bracket ai Cloud9, che hanno impedito loro di risalire una montagna che si era fatta davvero irta. La più grossa colpa che di questo fallimento, nonostante arrivassero come favoriti alla competizione, è certamente da imputare a una scarsa preparazione nella modalità search & destroy che fin da subito ne ha complicato la prosecuzione nel torneo. 
Ultima giornata di competizioni
La prima partita della giornata è la così detta finale del winner bracket che andrà a definire la fisionomia della finale del loser bracket e soprattutto il primo vero e proprio finalista del torneo. La sfida è fra EnVyUs, che finora non hanno sbagliato una partita nonostante il percorso non facile, che li ha visti sfidare anche gli Optic, e gli eLevate, che partivano anche loro come teste di serie della competizione. Si è iniziato con la modalità Hardpoint con il primo match finito con un secco 250-100 che sembrava non lasciare dubbi su chi sarebbe dovuto il primo finalista del torneo. La modalità Search&Destroy invece ha visto un recupero clamoroso degli Elevate da 3-0 a 3-6 con una giocata finale davvero incredibile. Rispetto alle sensazioni iniziali l’inaspettato rientro in partita degli Elevate ha resettato completamente le aspettative iniziali al punto che da quel momento abbiamo potuto assistere a un match davvero combattuto. Il risultato finale di 3 a 2 a favore degli Envy manda questi ultimi dritti in finale e relega gli elevate alla sfida con gli Splyce, vincitori del looser bracket.
Gli Splyce sono entrati un po’ nel nostro cuore durante la giornata della finale, dato che era l’unico team ancora in gara proveniente dai gironi di qualificazione europei. Fin da subito contro gli eLevate sono riusciti a trovare il filo della partita, tanto che dopo un primo sbandamento, hanno inanellato tre match in cui hanno letteralmente annichilito il team avversario, che dunque dall’inizio della giornata è stato colpito da due sconfitte consecutive e così relegato al terzo posto e a un premio in denaro di 150000$. Ogni round è stato comunque tanto combattuto, che tutti, caster compresi, hanno ritenuto opportuno definire questo come uno dei match più belli del torneo.
La finalissima
Definita quindi la fisionomia della finale ovvero Splyce contro Envy, Europa contro America, abbiamo aspettato l’inizio delle danze programmato per le 12:00 locale; orario chiaramente pensato per poter far assistere al torneo in streaming anche il pubblico europeo e quindi ampliare di molto il bacino d’utenza dell’evento. Dopo un count-down in grado di sollevare la folla in grida di esultanza, ha inizio il match. Il primo round sempre da giocare nella modalità hardpoint è stato davvero movimentato, dopo le prime rotazioni è sembrato ci fosse un predominio assoluto degli Envy, invece poi schiacciati nell’ultimo con un lavoro del caposquadra degli Splyce, Joee, davvero impressionante e che più volte da solo ha tenuto a bada l’assalto della squadra nemica. Nelle seguenti partite invece la situazione si è ribaltata totalmente, con John del team EnvyUS in grado di trascinare la propria squadra nelle situazioni più difficili. L’apice è stato raggiunto durante la partita alla modalità uplink, dove dopo aver impedito un dump che sembrava possibile per gli Splyce ha fatto piazza pulita per concedere la possibilità al suo compagno di squadra di contrattaccare con un canestro davvero facilissimo. A sancire la vittoria del match e i vincitori del torneo è stato però il quarto round, giocato in un CTF davvero senza storia, dominato dall’inizio alla fine dagli EnvyUS, dove il solito John ha fatto il bello e il cattivo tempo, senza nessuno in grado di contrastarlo in qualche maniera.

Finisce così una quattro giorni di Call of Duty World League Championship, che ha visto il team americano EnVyUs prevalere su tutti, ricca di partite giocate ai livelli più alti che la scena competitiva può offrire. Uno spettacolo in tutto e per tutto, ma soprattutto un grosso investimento per dare fiducia a quegli eSports, che nonostante la continua e costante crescita, non riescono ancora a fare il salto di qualità, dimostrando una maturità tecnica e strutturale, sono ancora lontani dagli altri media canonici. Tirando le somme, bisogna comunque dire che così si è sulla giusta direzione per il futuro di questo medium.