Anteprima

Call of Duty: Ghosts

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a cura di FireZdragon

Los Angeles – E’ il LA LIVE di Los Angeles ad aver ospitato quest’anno il multiplayer reveal di Call of Duty: Ghosts. Dopo una presentazione sotto le aspettative all’E3, senza possibilità di giocare il titolo e durante la quale erano stati mostrati solo piccoli spezzoni della campagna singleplayer, era essenziale per Infinity Ward recuperare il terreno perso tra i propri sostenitori, svelando le carte del comparto multigiocatore e imponendo ancora una volta il brand di Call of Duty come caposaldo dell’industry, un brand pronto a distruggere nuovamente quest’anno ogni record di vendite e popolarità.
Sono più di cento milioni i giocatori che ad oggi hanno provato il titolo Activision, un successo che continua imperterrito a solidificare un predominio nel mondo degli FPS ormai impossibile da superare e che da solo giustifica il parziale immobilismo da qualche anno a questa parte. Se da una lato tuttavia le lamentele di chi si aspetta una rivoluzione della serie paiono ampiamente giustificate, dall’altro vi sono le esigenze di una compagnia che, forte delle vendite, non sente la necessità di cambiare, mossa che rischierebbe di spezzare gli equilibri stabiliti e vanificare anni di successi.
Con questo concetto ben impresso a fuoco nelle menti, attendevamo comunque un annuncio che potesse in qualche modo creare un twist nella serie, cosa che puntualmente non si è verificata. La base installata della current gen è ancora troppo grande per pensare a un passaggio completo alle generazioni di future di console, passo che probabilmente, per semplici vie fortuite, toccherà ai talentuosi ragazzi di Treyarch, apprezzatissimi negli ultimi anni per il lavoro svolto su Black Ops. Un Black Ops al quale Infinity sembra aver voluto rendere omaggio, assorbendo moltissime delle novità introdotte lo scorso anno, ma affiancandogli una quantità corposa di novità.
Un’ora di presentazione, e almeno il doppio del tempo con il pad in mano e un’intervista con gli sviluppatori, sono stati sufficienti a chiarirci quasi del tutto le idee su quanto ci aspetterà. Ora siamo pronti a descrivervi per filo e per segno tutte le novità in arrivo a novembre.
Il nostro alter ego
Partiamo come prima cosa dalla personalizzazione delle classi. Call of Duty: Ghosts miscela in maniera furba il pick ten sviluppato da Treyarch con i classici perks divisi per classi già visti in Modern Warfare 3. Se infatti da una parte sarà possibile scegliere qualsiasi tipo di arma primaria e secondaria e agghindarla con tutta una serie di gadget, dai classici iron sight, passando da fucili a pompa sottocanna e mirini di precisione senza limitazione alcuna, per i perks avremo questa volta a disposizione un punteggio fisso da dividere tra i nostri potenziamenti preferiti. Per farvi un esempio pratico, ci saranno diversi tier di perks, alcuni da un punto, alcuni da due, altri decisamente più potenti da cinque. Dovremo tentare di restare sotto un tetto prefissato di punti, scegliendone ad esempio cinque da due punti, dieci da uno o mischiandoli nella maniera a noi più congeniale.
I perks andranno dalla classica ricarica più rapida allo sprint prolungato, fino ad arrivare ad una maggior resistenza alle esplosioni e all’invisibilità gli Uav. Uav che sono stati modificati pesantemente in questa nuova iterazione: ora infatti non saranno più velivoli autonomi, bensì semplici strumentazioni da piazzare come le torrette, divenendo così bersagli facili anche per la fanteria. Durante la nostra prova è risultato comunque molto più complesso distruggerli rispetto a prima, dato che i giocatori tendono a imboscarli negli angoli bui o più nascosti. Praticamente immutato invece il sistema per richiamarli tramite Killstreak, con bonus variabili in base alla classe affiliata e tra le quali trova spazio anche il fido cane Riley, da portare in battaglia e capace di uccidere i nemici con un solo morso o addirittura segnalarli in anticipo sulla mappa abbaiandogli contro. L’obiettivo di Infinity Ward è quello di rimuovere molte delle vecchie Killstreak aeree per portare lo scontro al livello del suolo. Ci aspettiamo quindi bombardamenti ridotti e un quantitativo minore di droni volanti, anche se dai video mostrati qualcosa di questo genere sarà comunque presente. Il nostro playtest non è bastato purtroppo per raggiungere un livello sufficiente di esperienza ed esaminare i perks avanzati, cosa che speriamo di fare il prima possibile per verificarne il bilanciamento.
Grossa novità in questo senso anche il sistema di avanzamento, non più legato ora ad un solo personaggio, ma diviso tra ben dieci soldati: quella che in parole povere sarà la vostra squadra. Ogni combattente dovrà essere fatto livellare in maniera separata e ognuno di questi potrà essere portato una sola volta al livello prestigio con unlock e armi ovviamente sbloccati in maniera autonoma.
La personalizzazione per Ghosts non sarà solo un mero fattore di gameplay come gli altri anni, ma sarà possibile intervenire anche sull’aspetto fisico modificando volto, corporatura o dettagli come in un qualsiasi gioco di ruolo. Sono stati aggiunti per la prima volta anche i modelli femminili, una feature assolutamente marginale ma comunque degna di nota.
Nella mischia
Con la nostra squadra settata e pronta all’azione non ci resta che scegliere un loadaout e buttarci in battaglia. Sette saranno le nuove modalità disponibili anche se solo tre sono quelle rivelate nella giornata odierna. Stiamo parlando di Cranked, Search and Rescue e Squads; Cranked spinge ai massimi livelli la frenesia classica di Cod, facendo partire un timer di trenta secondi non appena si ucciderà un nemico. Il giocatore dovrà a questo punto trovare in fretta un’altra preda per aggiungere tempo al contatore eseguendo un’uccisione o un assist, perché, nel caso il counter dovesse raggiungere lo zero, una fragorosa esplosione lo travolgerebbe uccidendolo sul colpo. Purtroppo la modalità è caotica e non si sposa benissimo con ogni mappa data la loro estrema diversità: nelle mappe più frenetiche restare vivi così a lungo da poter sfruttare i bonus garantiti per le uccisioni è un’impresa realmente ardua, mentre nelle mappe più dispersive il pericolo potrebbe essere opposto e potrebbe capitarvi di morire per non aver incontrato in tempo un avversario. Un timer settato in base alla mappa sarebbe stato forse più intelligente e speriamo che qualche aggiustamento venga fatto in questo senso prima della release. 
Squad invece vedrà coinvolti i 10 soldati da noi creati; potremo infatti cimentarci in battaglie tra squadre controllate dall’ia, scegliere un soldato e lottare fianco a fianco con i commilitoni controllati dal computer contro quelli degli altri player o sfidare con altri cinque amici i dieci combattenti di altri giocatori, per un multiplayer asincrono che sulla carta sembra essere un’aggiunta interessante, ma che in questa occasione non era disponibile per una prova con mano.
Abbiamo lasciato per ultima Search e Rescue, secondo noi la modalità più riuscita, in un mix convincente del Kill Confirmed e del Search and Destroy. Ad ogni uccisione i giocatori avversari lasceranno cadere le loro piastrine e, se saremo abbastanza celeri da raccoglierle, ne impediremo il respawn fino alla fine del turno. Nel caso della morte di un nostro compagno, invece, recuperare le piastrine gli permetterà di tornare in campo, tutto questo ovviamente cercando al contempo di difendere una serie di hot spot nei quali gli attaccanti dovranno tentare di piazzare e far detonare una bomba. Search and Rescue funziona, è divertente e invoglia il gioco di squadra. Non ci stupirebbe vederla come una delle modalità più giocate nelle playlist di Ghosts questo novembre.
Mappe dinamiche
Il tanto discusso e decantato dinamismo delle mappe arriva in maniera piuttosto blanda ad impattare sul gameplay e quanto visto non ci è sembrato poter fare davvero la differenza. Le zone distruttibili, con esplosioni e crolli puramente basati su script, rischiano di perdere di efficacia già dopo un paio di partite. Per esempio in una delle mappe mostrate quest’oggi vi era una pompa di benzina da far crollare e nessuno dei giocatori, sebbene tutti alle prime armi col titolo era così folle da ripararsi al di sotto di una struttura potenzialmente pericolosa, nemmeno se costretto. Purtroppo queste zone non sono di passaggio e spesso il loro crollo non modifica in maniera così sostanziale le mappe come dovrebbe, speriamo che nelle altre zone le cose siano gestite in maniera particolarmente differente. Abbiamo trovato soddisfacenti invece alcune Killstreak che permettono di chiamare raid aerei in grado di radere al suolo completamente la mappa di gioco, sempre con un attacco scriptato, questa volta riuscendo con successo a modificare il gameplay all’interno della stessa, creando nuovi passaggi, nuove linee di tiro e nuove possibilità per gli scontri.
Vita dura per i cecchini
Per il reveal di Cod sono state scelte due mappe estremamente piccole, e una sola sviluppata in lunghezza. Octane e Strike Zone sono particolarmente frenetiche e assolutamente inadatte ad appostamenti e cecchinaggi, mentre qualche spot interessante si è visto in Whiteout, un’ambientazione montana tra neve e chalet, dall’ottimo design ma con un retrogusto di già visto per i giocatori assidui del brand. Al momento la costruzione delle mappe ci è sembrata molto meno articolata di quelle presenti in Black Ops 2, sviluppate invece con una discreta verticalità oltre che con accessi multipli alle stanze e alle abitazioni. Per venire incontro agli amanti dei fucili a colpo singolo è stata introdotta una nuova categoria di armi a canna lunga, i cosiddetti marksman rifle, che mixeranno sapientemente la potenza del colpo singolo dei fucili da cecchino con gli iron sight dei fucili d’assalto. Le nuove bocche da fuoco richiedono una buona skill per il loro utilizzo, ma sembrano davvero devastanti sulla media distanza: da tenere d’occhio per la modalità veterano, dato che potrebbero rivelarsi un’arma esageratamente forte per uccidere in maniera rapidissima gli avversari con il gran volume di fuoco che si può generare premendo come forsennati sul grilletto. Il dinamismo viene inoltre incentivato da tre introduzioni relative al movimento: la possibilità di sporgersi dai muretti lateralmente senza uscire dalla copertura, la scivolata e lo scavalcamento degli ostacoli, durante i quali sarà comunque possibile continuare a fare fuoco anche se con grosse penalità alla mira. Seppur difficili da eseguire, queste nuove mosse ci sono sembrate un’ulteriore passo avanti verso l’eliminazione completa dei giocatori eccessivamente statici.
Esplosioni fragorose
Eccezionale il lavoro sul sonoro, che ora andrà a differenziare sensibilmente il rumore causato dalle bocche da fuoco a seconda degli spazi nei quali si sparerà. Esplodete un colpo in un corridoio e il suono rimbomberà sordo sulle pareti, sparate all’esterno e i nemici lo sentiranno anche a decine di metri di distanza. Nello stesso modo si propagheranno questa volta le onde d’urto delle granate e degli esplosivi, che andranno ad infrangere le finestre in lontananza e vi stordiranno letteralmente quando vi detoneranno vicini. Non poteva ovviamente mancare l’annuncio, già leakato nei giorni scorsi, di una sostanziosa collector, con tanto di telecamera hd, e del consueto season pass, che vi garantirà personalizzazioni esclusive e ovviamente l’accesso a prezzo ridotto a tutte le mappe in arrivo nel 2014. Chiudiamo infine con la globalizzazione dell’account, cosa che vi permetterà di non perdere neanche un punto esperienza o le preziose statistiche nel caso iniziaste a giocare a cod su Xbox 360 per poi spostarvi magari agli inizi del nuovo anno su Xbox One, un sistema puntualmente sorretto da un nuovo surrogato di COD Elite grazie al quale tenere sott’occhio tutte le vostre performance. Sarà addirittura possibile utilizzare uno smartphone come secondo schermo, per cambiare in corsa setup ed equipaggiamenti senza la frenesia che da sempre distingue il marchio Call of Duty.

– 7 nuove modalità di gioco

– 20 nuovi perks e 30 nuove armi

– Mappe dinamiche

– Adrenalinico e veloce come sempre

Cod non si rivoluziona, preferendo non rischiare di deludere i milioni di appassionati che ogni anno popolano i server di gioco. Tantissime tuttavia le novità, a partire da un nuovo sistema di personalizzazione delle classi, ibridato con le funzionalità introdotte da Treyarch, passando da mappe dinamiche in grado di modificare il gameplay fino ad arrivare a sette nuove modalità, molte delle quali ancora da scoprire. Il tutto ovviamente agghindato per l’occasione con nuovi effetti grafici, un sonoro d’eccezione e una generale rifinitura nel dettaglio. Se siete fan del brand anche quest’anno Call of Duty saprà offrirvi la sua solita dose di scontri frenetici. Se al contrario le vostre preferenze virano verso un tipo di approccio diverso, non sarà certo questo il titolo in grado di farvi cambiare idea.